È stato lui il primo squillo, e che squillo, del mercato estivo della Sir Safety Credito Cooperativo Umbro Perugia!
È Emanuele Birarelli, centrale vinci tutto con Trento, capitano della nazionale italiana ed uno dei pilastri sui quali si sta costruendo la nuova Sir!
La notizia dell’ingaggio di Birarelli ha subito fatto esplodere l’entusiasmo dei tifosi bianconeri che sui social hanno espresso la soddisfazione per l’acquisto del centrale di origine marchigiana.
A proposito, caro “Bira”, perché Perugia?
“Ho sentito forte – dice Emanuele, alle sue prime parole da Block Devils – la volontà del presidente e della società di portarmi qui, la stima forte nei miei confronti, la volontà di avermi nel gruppo. Mi ha fatto davvero tanto piacere e questo è il motivo principale. Poi ovviamente volevo una squadra con ambizioni di vincere e a Perugia c’è questa ambizione. Diciamo che la mia idea e quella della società coincidono. Dopo otto stagioni a Trento, ho ponderato molto questa decisione anche con la mia famiglia e sono assolutamente convinto di aver scelto Perugia. Dove trovo una società che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, che ha una organizzazione societaria di alto livello, dove ci sono ottime condizioni per lavorare. E dove trovo un pubblico caldissimo! L’atmosfera al palazzetto la conosco da avversario, si fa fatica a parlare in campo tanto il rumore che c’è. Credo che per noi il pubblico sarà davvero un’arma in più”.
Passiamo dagli spalti al campo con Birarelli per continuare a sviscerare la sua nuova storia con la Sir:
“Il tecnico Castellani non lo conosco di persona, ricordo che ci parlammo una volta durante il periodo con la nazionale. Ma è evidente il fatto che ha lavorato molto bene in questi ultimi anni sempre ad alto livello e vincendo molto. Sarà la sua prima stagione nella massima serie italiana e lavoreremo insieme per crescere insieme. Per il resto, arrivo in un gruppo in costruzione, ma con una base importante già formata. Manca l’ultimo piccolo salto di qualità e dovremo farlo con il lavoro in palestra”.
Birarelli è giocatore che ha fatto della cultura del lavoro il suo mantra. Sentite come dice adesso:
“Cosa posso portare a Perugia? Guarda, a me piace tanto lavorare, allenarmi in settimana. Sono fermamente convinto che la prestazione della domenica è il frutto del lavoro settimanale. Per cui, prima individualmente e poi all’interno del gruppo, spero di portare la mia grande voglia tutti i giorni in palestra, l’intensità e la volontà di far bene in settimana. E poi la domenica darò il massimo per cercare di metterlo in pratica, tirerò fuori la grinta, la voglia di non mollare mai e di sacrificarsi con l’obiettivo fin dal primo giorno di instaurare una mentalità vincente. Da avversario di Perugia in questi ultimi anni ho giocato sempre contro una squadra con spirito combattivo, che incarna quello della città, della società e del presidente. Una squadra “calda”, che ha sempre lottato e combattuto su ogni pallone. Mi ci ritrovo e mi ci rispecchio in pieno”.
Siamo ai titoli di coda con “Bira”. Lo attende dalla prossima settimana la nazionale per una nuova estate ricca di appuntamenti internazionali. Prima un’ultima curiosità. Preoccupato per il soprannome?
“Assolutamente no!”, sorride Emanuele. “È una cosa carina, divertente, che piace alla gente. Lo aspetto con curiosità e qualunque sarà, mi andrà benissimo!”.
Allora, in attesa del “nome da battaglia” al PalaEvangelisti, benvenuto a Perugia “Bira”!

Nella foto: in attesa dell’esordio al PalaEvangelisti, Birarelli in maglia bianconera… grazie alla tecnologia

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