Il Volley Potentino annuncia il nome del nuovo capitano in vista della stagione agonistica 2014/2015 in serie A2. Il palleggiatore Emanuele Miscio corona il suo settimo anno in maglia biancazzurra ereditando la fascia dell’ex centrale potentino Riccardo Tobaldi. Un fugace colloquio del numero 6 con l’allenatore Gianluca Graziosi e il dg Carlo Muzi ha sancito nel corso della settimana “l’investitura” del regista originario di Arezzo, classe ’82 e alto 186 cm. Giocatore che vanta una storia importante con i colori di Potenza Picena e unico atleta reduce del gruppo che ha regalato alla città il gran salto tra i cadetti.

Che significa essere il capitano della B-Chem Potenza Picena?
Miscio: «Mi riempie di orgoglio. Quando il coach lo ha comunicato ho provato una gioia immensa. Sotto sotto un po’ ci speravo perché sette anni nella stessa società vogliono dire tanto, ma non mi ero fasciato la testa. Ringrazio i dirigenti e lo staff tecnico. Se sono ancora qui è merito del legame che si è creato».

Il settimo anno si preannuncia stimolante. Ora, però, parliamo di ricordi.
Miscio: «Le stagioni che ricordo con più piacere sono quella della promozione in A2 per la bella cavalcata in regular season e la successiva. Abbiamo centrato una salvezza netta tra i cadetti contro ogni pronostico. Un gruppo affiatato con un bel percorso alle spalle. Ritengo di aver interpretato bene i miei compiti».

A proposito di compiti. Quali sono le prerogative di un capitano modello?
Miscio: «Chi indossa la fascia è il punto di riferimento dentro e fuori dal campo. So già che dovrò stimolare i compagni e lavorare più di tutti. Mai uno sgarro a livello di orari in palestra. Non dovrò tirarmi indietro durante la settimana, ma sarò un traino per tutta la squadra e una guida esemplare per i più giovani».

Ti era mai capitato prima di vestire la fascia in carriera?
Miscio: «Sì, ma quando ero più inesperto. A Castiglion del Lago nelle giovanili e a Foligno in B2 appena 18enne. Adesso il ruolo assume tutto un altro peso. Sono fiero di rappresentare la squadra e la città in cui gioco da parecchi anni».

Tra i tuoi capitani ce ne è uno che ricordi con piacere?
Miscio: «Potrei rispondere Matteo Zamponi perché il ricordo è legato alle annate più belle, ma tutti i capitani che ho avuto mi hanno trasmesso qualcosa di importante aiutandomi a crescere come uomo e come giocatore. Mi piacerebbe fare altrettanto. Recentemente sono rimasto colpito dalla lettera aperta di un capitano che milita in serie D di calcio. Nello stesso testo riusciva a difendere società e compagni in un momento di difficoltà. Simultaneamente, spronava gli atleti a reagire e a centrare un obiettivo importante. Un ottimo leader!».

Sei pronto per vestire i panni da leader al cospetto dei giovani talenti?
Miscio: «Metterò al servizio la mia esperienza con la consapevolezza di avere al mio fianco talenti emergenti e fuoriclasse con trascorsi importanti. Mi auguro che la prossima sia un’annata formativa e condita da successi brillanti sul rettangolo di gioco».

(In foto il capitano biancazzurro Emanuele Miscio)

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