Il suo ruolo è il classico “dietro le quinte”, ma non per questo è meno importante, anzi: star bene per giocare al meglio alla domenica è l’obiettivo dei giocatori, che possono contare sulla sua esperienza e su quella di tutto lo staff tecnico e medico. Lui è Roberto Volpi, fisioterapista dell’Itely Milano alla prima stagione con la società meneghina dopo una lunga e prestigiosa carriera nel mondo del volley. Il professionista di Monza, infatti, ha maturato esperienze con Pallavolo Missaglia, Eldor Volley Cantù, Libertas Cantù Volley, Sanda Volley, Data Management Corsico, Pro Vittoria Monza, Villa Cortese (2011-2012) e, ciliegina sulla torta, la nazionale femminile italiana nella stagione 2003-2004, oltre ad aver lavorato con i ballerini della Scala di Milano e con l’Hockey Club Monza di serie A.
“Mi sono avvicinato al volley più di vent’anni fa – spiega Volpi – grazie all’allenatore Luciano Villa, seguendo la Pallavolo Missaglia in C femminile. Poi conobbi Bruno Colombo, Mencarelli, Pacifico e Bosetti e passai al Pool Volley Alta Brianza, che conquistò l’A2 femminile e dove uscì una giocatrice del calibro di Ramona Puerari. Poi arrivò l’esperienza con la nazionale azzurra di Marco Bonitta, che però comportava impegni eccessivi e così decisi di tornare ai club, con una serie di esperienze pallavolistiche oltre a una collaborazione nel Motomondiale con il Team Yamaha”.
Il nome di Roberto Volpi è legato al Cam (Centro analisi Monza), struttura di rilevanza nazionale nel settore sanitario privato con esperienza ultraquarantennale. Nello specifico, Volpi ha sviluppato nel 1995 al Cam il ramo della fisioterapia. “Ricordo – spiega Volpi – che l’attuale direttore generale, dottor Angelo Gironi, mi diede un mazzo di chiavi e uno spazio vuoto: partimmo da lì. In questi 19 anni, la struttura è cresciuta esponenzialmente”.
Infine, un commento sull’avventura con Powervolley Milano. “E’ una società che merita, conosco l’allenatore Marco Maranesi da una vita e mi trovo molto bene; credo molto nel lavoro di squadra con staff tecnico e medico per una condivisione continua delle varie situazioni che man mano si presentano”.