Ancora un successo casalingo per la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, che stavolta ha scelto la strada più tortuosa per arrivare alla gloria: una vittoria in rimonta, da 0-2, con un crescendo che ha annichilito gli estri della CheBanca! Milano, che pure aveva iniziato il match in modo baldanzoso. Delle emozioni del pomeriggio sorano parliamo con Alberto Gatto, che con la consueta disponibilità ci fornisce la sua analisi del match, con uno sguardo panoramico un po’ più ampio su tutta la giornata.

Perchè così tante difficoltà ad inizio match?
«Come sempre c’è un concorso tra i meriti di una squadra, in questo caso Milano, ed i demeriti dell’altra. Abbiamo fatto grande fatica in ricezione, sicuramente condizionati in tal senso dai loro battitori molto validi. Non era semplice impostare il nostro gioco abituale con palle molto staccate da rete e Milano è stata brava ad approfittarne e a portarci via i primi due set con relativa facilità. Già nella fase finale del secondo parziale, però, abbiamo trovato le giuste contromisure e a partire dal terzo set abbiamo cominciato a giocare come sappiamo».

C’è stata comunque tanta sofferenza fino alla fine…
«Questo è evidente. Noi dobbiamo cercare di esprimerci per quelle che sono le nostre attuali potenzialità, condizionate senz’altro da infortuni e da atleti non ancora in forma ottimale. Credo che dal terzo set in poi abbiamo dato il massimo e abbiamo avuto il merito e la fortuna di coronare la nostra rimonta».

Van Dijk ha scritto 30, a dispetto di una settimana particolarmente movimentata. Però qualche sbaglio in più lo ha commesso?
«Il nostro opposto ormai non ci stupisce più. E’ chiaro che non poteva produrre la sua migliore prestazione dopo due settimane in cui non si è allenato con noi, e non è indifferente lo stress psico-fisico cui è stato sottoposto negli ultimi dieci giorni. Però ha saputo reagire con la solita classe ed è stato straordinariamente efficace, nonché decisivo nei momenti importanti».

A darvi la scossa sono state anche alcune belle difese poi trasformate in contrattacchi vincenti. Sei d’accordo?
«Sì, la difesa è stata la chiave di volta del match, insieme alla ricezione, notevolmente migliorata a partire dal terzo set. Devo elogiare Lorenzo Gemmi, che ha fatto molto bene anche in questo fondamentale che non dovrebbe essere il suo punto di forza. Avevo iniziato con Scuderi proprio per tener botta in seconda linea, e invece devo dire che le cose sono migliorate con Gemmi».

Un Bratoev già su eccellenti livelli?
«Si sono visti confortanti progressi rispetto alla prova di Genova, ma non avevo dubbi in merito. Bratoev è un giocatore molto interessante, che ha grandi potenzialità in tutti i colpi d’attacco, ivi compreso il servizio. Avete visto che missili ha saputo spedire dall’altra parte? Quando acquisirà la giusta continuità sarà il miglior battitore della nostra squadra».

Avete vinto anche senza un certo Enrico Libraro. Lo rivedremo in campo contro Città di Castello?
«E’ quel che mi auguro. Enrico ha una lieve distrazione, che non dovrebbe pregiudicarne l’impiego domenica prossima, ma naturalmente potremo essere più precisi solo tra qualche giorno».

Contro Città di Castello sarà un altro scontro diretto per il vertice?
«Ho grandissima stima dei civitesi e sono sicuro che verrà fuori una partita
di altissimo livello».

Guardiamo le altre gare della giornata appena consegnata agli archivi. Risultati regolari, se si eccettua la caduta casalinga di Molfetta?
«Sinceramente la sconfitta di Molfetta contro Santa Croce non mi stupisce più di tanto, perché ritengo che i toscani siano complessivamente più forti dei pugliesi. Credo sia da sottolineare la battuta d’arresto casalinga di Atripalda, che ha fatto grandi sforzi in sede di campagna acquisti per correggere e potenziare la squadra. Perdere in casa da Corigliano non è un bel segnale per le speranze di ripresa dei campani. Gli altri risultati sono tutti più o meno in linea con le previsioni».

Continua a vincere Segrate. Ce la farà a restare davanti a Castellana?
«Io penso ancora che Castellana sia la squadra più forte e pertanto la favorita per il successo finale. A questo punto Segrate, che in alcuni fondamentali è davvero devastante, se non dovesse resistere al primo posto, sarebbe comunque la favoritissima per il posto d’onore. Dietro sarà bagarre, impossibile fare pronostici ora. Noi intanto dobbiamo concentrarci su Città di Castello, poi si vedrà».

Roberto Mercaldo

Foto di Mirko Saccucci