Sguardo sorridente, una stretta di mano per tutti e tanta allegria.
Hugo Conte comincia così la sua avventura da capo allenatore dell’Edilesse Conad Reggio Emilia, presentandosi nella sala stampa del Pala Bigi con tutta l’imponenza dei suoi centonovantasette centimetri e l’inconfondibile pizzetto.
Eccolo a voi allora, il Conte giallonero: “Cuore e bel gioco, questa sarà la mia Edilesse Conad”.
Parole misurate, ma convintissimo della validità del progetto che l’ha portato alla corte della società guidata da patron Giulio Bertaccini, seduto al suo fianco così come il direttore sportivo giallonero Paolo Buglione.
Il numero 1 del club di via Pianella spiega subito come sia stata semplice la scelta di Conte: “Sinceramente, appena venuto a conoscenza dell’offerta della Nazionale nei confronti di Marco Bonitta, ero molto preoccupato nel trovare la soluzione ideale.
Poi, appena abbiamo saputo che con Hugo c’erano i presupposti per averlo con noi, tutto è parso più semplice.
Hugo è un allenatore che conosce benissimo la categoria, preparatissimo tecnicamente e sotto il profilo umano. Mi ha fatto enorme piacere un aspetto: non c’è giocatore in circolazione che non parli bene di lui. E questo non è poco, credetemi.
Eravamo arrivati vicini all’accordo già due anni fa, poi non se ne fece nulla, ma è bello ora ritrovarsi qua a festeggiare il suo arrivo.
Gli obiettivi? Vediamo intanto che squadra riusciremo a mettere in piedi, ma è certo che vogliamo migliorare ancora una volta il risultato dell’anno scorso. Quindi, dal settimo posto in su”.
Il ds Paolo Buglione: “Abbiamo pensato subito a Conte come la scelta ideale, l’ho chiamato subito e fortuna vuole che fosse ancora sul mercato.
Con Hugo vogliamo costruire assieme una squadra competitiva, a partire dai prossimi giorni ci saranno già delle certezze in più. Di certo, si riparte da giocatori come Inserra e Peli, che il nostro allenatore ha già avuto a Bologna, e con Ippolito, che avete visto tutti che campionato ha disputato la scorsa stagione (proprio in quel momento arrivano in sala stampa Inserra e Ippolito, pensate un po’…).
Stiamo valutando partenze e arrivi, è ancora tutto in fase di definizione”.
Poi c’è lui, Hugo Nestor Conte da Buenos Aires, tutto per la stampa reggiana e i flash dei fotografi: “Felicissimo e onorato di essere arrivato a Reggio Emilia, dove c’è grande tradizione e una storia importante di pallavolo.
E poi, soprattutto, una società seria con gente per bene che conosco e apprezzo davvero molto. E’ importante per lavorare bene avere delle basi solide, e all’Edilesse Conad ce ne sono parecchie.
Per quanto riguarda la squadra, stiamo ancora definendo tante cose, aspettando risposte da giocatori e valutando tante possibili soluzioni.
Quel che so, è che voglio una squadra di ragazzi che abbiano voglia di sacrificarsi e di mettersi a disposizione di un progetto.
Attraverso il bel gioco si arriva sempre ai risultati, ci vorrà tempo ma sono certo che potremo fare assieme un ottimo lavoro.
Vorrei anche spendere due parole per Pineto: voglio dire grazie alla società e alla gente, non dimenticherò il loro affetto che è stato molto importante negli ultimi mesi”.
Benvenuto Hugo!

CHI E’ HUGO CONTE

Nato a Buenos Aires il 14 aprile 1963, Hugo Nestor Conte è stato uno dei più grandi giocatori dagli anni ’80 sino al nuovo millennio, prima di intraprendere la carriera di allenatore.
Raccontarvi tutta la sua straordinaria carriera in poche righe diventa complicato, visto che lo schiacciatore argentino ha scritto pagine di storia tra il suo paese e l’Italia, la sua seconda patria (vive a Bologna con moglie e due figlie, mentre il figlio Facundo è protagonista assoluto in serie A1).
A 19 anni conquista la medaglia di bronzo con la sua nazionale ai Mondiali del 1982, prima di passare al Cannes e vincere al primo colpo il campionato francese.
Nel 1983 arriva nel campionato italiano, vince subito la Coppa dei Campioni con Parma e partecipa alla sua prima Olimpiade a Los Angeles, prima di conquistare il bronzo a Seul 1988.
Nei primi anni ’90 esalta le folle di Modena, vincendo tre volte il premio come miglior giocatore del campionato italiano, per poi vincere anche tre campionati argentini e disputare, a 37 anni, la sua terza Olimpiadi a Sydney 2000, con un grandioso 4° posto finale.
Smette di giocare all’età di 44 anni, per poi cominciare una carriera da tecnico che l’ha visto protagonista per due stagioni a Catania, poi a Bologna, dove conquista il 2° posto in regular season e viene eliminato nelle semifinali play-off per la serie A1, infine a Pineto, dove la scorsa stagione arriva a metà annata e per un soffio non porta la squadra ai play-out.
Ed ora ecco Reggio Emilia…