After Hours, la SuperLega di notte
Il Presidente Righi, Stefani, Gironi, Piano, De Cecco, Pesaresi e Cavuto ospiti della diciassettesima puntata di After Hours
Le tante novità della Final Four Del Monte® Coppa Italia in programma a Bologna nel prossimo weekend, la vita a Milano in palestra e non solo, il momento difficile di Modena. Ma anche la corsa salvezza sempre più appassionante, l’esperienza di Pesaresi al fianco del talento di Laurenzano a Trento, gli interessanti talenti della A2. Si è parlato di questi e altri temi nella diciassettesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 17 sono stati il presidente della Lega Pallavolo Serie A Massimo Righi (Presidente Lega Pallavolo Serie A), Tommaso Stefani (Sonepar Padova), Fabrizio Gironi (Gioiella Prisma Taranto), Matteo Piano (Allianz Milano), Luciano De Cecco (Valsa Group Modena), Nicola Pesaresi (Itas Trentino) e Oreste Cavuto (Gruppo Consoli Sferc Brescia).
Massimo Righi (Presidente Lega Pallavolo Serie A)
MILANO-PIACENZA – Bellissima partita, l’inerzia era tutta per Piacenza dopo due set, poi Milano l’ha ribaltata. Abbiamo visto di tutto. Al solito, grandissimi battitori che sempre più stanno portando la pallavolo verso questo fondamentale di importanza strategica.
DEL MONTE® COPPA ITALIA: GIOVANI E ALIMENTAZIONE – Sarà una Final Four con attenzione particolare verso i giovani e verso i “tempi morti”. Verso i giovani, abbiamo pensato attività che riguardano i giovani con focus sull’alimentazione e sui consumi sani.
DEL MONTE® COPPA ITALIA: MENO TEMPI MORTI – Per quanto riguarda i tempi morti, c’è una battaglia: abbiamo fatto degli studi e i numeri ci dicono che, rispetto agli ultimi quattro campionati, le partite si stanno allungando. Stiamo studiando dove si stanno allungando, studiando dove si sono allungate le singole azioni delle singole partite, quanti sono stati gli errori in battuta, i video-check e i time-out. Per La Del Monte® Coppa Italia la Finale sarà in diretta su Rai 2 e non abbiamo tre o quattro ore a disposizione, per cui abbiamo dato ulteriori attenzioni all’abbattimento dei tempi morti. Bisognerà andare in battuta entro 15 secondi dal termine dell’azione precedente, avremo un solo time-out e non due per set e non ci sarà cambio panchine nei primi due set ma solo dal terzo in avanti. Tutto questo dovrebbe abbattere di 25 minuti una partita che dura quattro set, dovrebbe servire anche a tenere alto il livello emotivo dell’incontro. Sto anche studiando l’eventualità di non chiamare un time-out dopo un video-check.
BOLOGNA OMBELICO DEL VOLLEY – Ci sono tanti motivi per la scelta di Bologna. Le centralità aiuta le tifoserie e non solo, l’impianto si presta benissimo per la nostra attività e poi si possono prevedere fino a 9mila spettatori.
Tommaso Stefani (Sonepar Padova)
LA SCONFITTA CON CISTERNA – Guardo sempre a quello che avremmo potuto fare di più. Però, secondo me, in questo caso, oggettivamente, è un punto guadagnato. Per come abbiamo giocato, un punto è oro. Ma ne abbiamo persi di importantissimi. Ci sono stati momenti in cui abbiamo dominato la partita e altri di calo impressionante, nei quali non riuscivamo a mettere un pallone a terra da nessuna parte.
ALTI E BASSI – Abbiamo una media di errori in battuta che è sempre la stessa. Con Cisterna abbiamo sommato una media di errori in attacco impressionante, mai registrata prima, a partire dalle murate subite: 19 muri-punto in cinque set sono un’enormità. Merito loro perché a muro son solidi, però anche demerito nostro e perdita di concentrazione in determinati colpi e scelte.
YUGA TARUMI – L’ho visto benissimo, è entrato molto tranquillo senza alcun tipo di pressione, nonostante fosse una sfida importante per entrambe. Botte e schianti, ha tirato di tutto: mi ha fatto un bel “mazzo”, è stato veramente solido. Mi avrebbe fatto due muri, ma su uno c’è stata l’invasione di un giocatore loro.
PORRO E ORIOLI – Luca sta bene, ha un problema addominale, ma lieve. Ci proverà già da martedì. Orioli è una macchinetta, è giovanissimo ma sereno in tutto quando entra in campo. A volte troppo sereno, che prenda una murata nei denti o faccia un ace, la faccia rimane la stessa. Ma siamo fortunati ad averlo.
LA CALMA DI CUTTINI – In generale mantiene abbastanza la calma e credo sia la cosa migliore per un coach, perché aiuta a essere più lucidi. Certo, contro Cisterna si sarà sicuramente agitato anche lui ma non lo ha dato a vedere.
LA STAGIONE DEI “PECCATO!” – Falaschi ha ragione, anche io penso sempre che “Potevamo fare di più”, anche se perdi 3-0 in casa di Trento. Il bicchiere mezzo vuoto serve anche a migliorarsi. Abbiamo buttato via varie occasioni, potrei elencarne tante, ma cito i cinque match ball per il 3-1 che abbiamo avuto in casa con Piacenza. Ma ce ne sono tante. Una volta abbiamo giocato male, una volta abbiamo sbagliato questo e una volta quell’altro… Sì, è la stagione dei “Peccato!”. Ma guardiamo alle prossime.
IL SOPRANNOME – “Fratto”. Mi è stato dato al Club Italia. A Taranto l’avevo perso, ma quando sono tornato a Padova c’era ancora Gardini, mi chiamava “Fratto” in continuazione. E l’ha passato a tutti. A 14 anni, ero estremamente buono, un pezzo di pane e Barbiero un giorno mi chiamò “Fratto”. Chiesi: “Perché?”. E lui: “Fra’ Tommaso, come frate Tommaso”.
IL FEELING CON TARANTO – In realtà faccio sempre e comunque il tifo per Taranto, sono rimasto un po’ tarantino dopo due anni lì. Però quando abbiamo giocato lì, dopo aver perso il primo set a 16, mi son detto: “No, dai, la partita da ex voglio vincerla!”. A parte quando giochiamo contro, però, li guardo molto volentieri anche perché, oltre a Gironi, ci sono un sacco di ragazzi che conosco e per i quali faccio il tifo.
MONZA ALL’ORIZZONTE – Nel primo allenamento della settimana, facciamo il riepilogo della partita precedente. Finito quello si parlerà subito di Monza e poi si va ai video: uno per i ricettori, uno per i centrali, uno per i palleggiatori e due tutti assieme.
Fabrizio Gironi (Gioiella Prisma Taranto)
IL 3-2 SU MONZA – Eravamo in una zona della classifica un po’ calda. Portare a casa una vittoria che ci mancava da un po’ di tempo è stato un bel sollievo, ci dà respiro. Ma la classifica rimane corta, siamo tutti molto vicini. Non basterà solo aver vinto questa partita.
SUPER LANZA – Il nostro “giovincello” ha fatto una discreta partita, devo dire… Gran partita, davvero, in tutti i fondamentali. È stato l’uomo in più.
BONINFANTE – Credo che tendenzialmente sia una persona molto controllata, anche durante le partite, rimane sempre molto lucido nelle indicazioni e questo aiuta molto. Negli allenamenti invece non è sempre calmo, come è normale che sia.
L’USCITA DI JUANTORENA – Sappiamo che in casa siamo una squadra molto ostica. Siamo partiti bene e nel secondo set abbiamo reagito in maniera forte. La caratura di Juantorena come giocatore non devo ricordarla io, ma credo che anche con lui in campo noi avremmo fatto la nostra partita.
IL FEELING CON PIACENZA – I due anni passati a Piacenza sono stati due anni bellissimi, ci ho lasciato il cuore. La loro stagione? La Regular Season sta andando bene, anche se hanno perso a Milano. Peccato per l’uscita dalla Coppa Italia contro Verona, ma Verona ha disputato un’ottima Regular Season rifacendo quasi completamente la squadra.
Matteo Piano (Allianz Milano)
LA CRESCITA DI MILANO – Sono severo, a volte molto, con i miei compagni anche se quest’anno su alcuni aspetti mi sono rabbonito. Riconosco che le ultime due partite sono state veramente belle. Oggi mi sono molto emozionato a fine partita. Sia nel primo sia nel secondo set dicevo ai compagni: “Stiamo giocando bene”. Ed è importante rendersene conto anche quando perdi, renderti conto che la pallavolo è bella anche se hai perso. Ne prendi atto e cerchi di modificare qualcosina. Lo vedo anche in altre squadre dal campionato, come quelle che stanno cercando di allontanarsi dall’ultima posizione. Quando inizia a girare bene, si vede e si sente.
LA LEGGEREZZA DI OTSUKA – È un ragazzo che credo incarni bene questo concetto, contro Piacenza lo guardavo e a un certo punto ho notato che era spensierato, anche quando era stato sfortunato dopo aver fatto una cosa giusta. La leggerezza è una gran dote. Tecnicamente è un giocatore molto valido e tutto il gruppo lo ama molto, è una persona di cuore.
CITTÀ DI CASTELLO E GROTTAZZOLINA – Sono realtà magnifiche, Città di Castello come Grottazzolina. Sono quei posti ‘sinceri’, che fanno del loro meglio con quello che hanno a disposizione. Sono esempi per tutti.
LE DOTI DI REGGERS – L’ho preso molto a cuore già l’anno scorso, ma lo sa anche lui. Gli do molte attenzioni perché credo sia un ragazzo che si è trovato in SuperLega lo scorso anno forse senza aspettarsi tutto l’impatto che avrebbe avuto. Quest’anno, subito dopo, gli si è data la squadra tra le mani e credo se lo meritasse, perché ha delle doti atletiche incredibili. Ho questa tradizione con lui, quest’anno, la mattina della partita ci facciamo un po’ di chiacchiere. Mi piace un sacco questa cosa, lui è un ragazzo maturo, mi piace capire cosa pensa e credo sia molto importante il confronto. Pallavolisticamente è di un livello alto, credo abbia tanto da costruire, spero si goda veramente tanto questo percorso senza avere il fardello della crescita esponenziale che sta avendo.
Luciano De Cecco (Valsa Group Modena)
COSA MI ASPETTO DA UN OPPOSTO… – Che metta già una palla nei momenti difficili. Poi può anche parlare troppo, se mette giù la palla può fare quello che vuole…
LO 0-3 CON VERONA – Abbiamo avuto in due set la miglior ricezione del campionato ma abbiamo attaccato peggio che in tutto il campionato. Un po’ di responsabilità me la prendo, perché i ragazzi si sono allenati bene e dispiace, a me per primo perché ho qualche responsabilità in più verso i ragazzi, per portare avanti il percorso. Con qualche imperfezione in meno, potevamo portare a casa qualche set. Questo, ovviamente, senza voler togliere meriti a Verona.
LE OPPORTUNITÀ DA COGLIERE – Credo che la pallavolo ti dia delle opportunità per diventare grande o rimanere meno grande. Queste opportunità si colgono in partite specifiche che devi interpretare molto bene. Noi abbiamo una squadra giovane, con giocatori che non hanno ancora vinto grandi cose e fanno esperienza in certe partite. Noi veniamo giudicati in base a una partita. Ne abbiamo fallite tre o quattro, abbiamo giocato bene perdendo con Perugia e con Trento, ma io all’inizio dell’anno ho detto che per diventare una squadra top devi avere una mentalità diversa. Noi facciamo fatica a metterla in pratica tutti assieme. Una mentalità che in questo momento hanno Milano e Grottazzolina.
Nicola Pesaresi (Itas Trentino)
PARTITONA CON GROTTAZZOLINA – Confermano di essere in un buonissimo periodo. Hanno iniziato bene il girone di ritorno, prendendo fiducia. Hanno fatto la loro partita, venendo qui a Trento a giocarsela, sono riusciti a strappare un punto e credo possano essere piuttosto soddisfatti. Ci credevano ma non è mai facile venire a Trento a strappare punti. Siamo soddisfatti anche noi perché vincere nel campionato italiano non è mai scontato, né semplice. Ovviamente da parte nostra c’è un po’ di rammarico perché potevamo portarla a casa “da tre”. Ma è stata una settimana lunga, intensa, di viaggi nella quale abbiamo consumato molte energie e quindi non era facile.
I LIBERI E COLACI – Nel ruolo del libero l’Italia ha sempre fatto bene, ce ne sono sempre stati molti di livello. Quello di Colaci e Balaso sono due nomi importanti, uno un po’ più grande dell’altro. Massimo è verso la fine della carriera, anche se sceglierà lui quando smettere. La scorsa settimana contro di noi ha giocato una gran partita, sa dire ancora la sua.
LA CRESCITA DI LAURENZANO – Come ho già detto, è un grande talento ma direi che è già un grande giocatore. Sta facendo vedere su tutti i campi della SuperLega di essere già davvero molto forte nel suo ruolo. Sono contento di affiancarlo perché penso che, nel mio piccolo e con la mia esperienza, posso dargli qualche dritta. Non a livello tecnico, ma su come stare in campo. Il ruolo del libero è diventato davvero importante in una squadra di pallavolo, soprattutto per come sta in campo con i compagni e con la squadra. Lo reputo un secondo leader dietro al palleggiatore, che deve dirigere la fase difensiva e di ricezione. Laurenzano può crescere, cogliendo gli input che gli arrivano dai giocatori più esperti.
Oreste Cavuto (Gruppo Consoli Sferc Brescia)
RICORDI CON PIANO – Quando entrammo in Nazionale, con Lavia, Piano è stato uno dei collanti fra i giovani e i più grandi. Peraltro, l’avevo sentito in mattinata perché mi è passata fra le mani una foto di mio fratello e Matteo, quando giocavano a Città di Castello.
LE AMBIZIONI DI BRESCIA – A Brescia mi sto trovando bene, è stata una scelta dettata da un cambio dopo diversi anni a Trento, per una questione di responsabilità e di campo. Brescia ha un bel progetto, buone ambizioni, vuole arrivare a giocare la SuperLega. Io ho sposato appieno questo progetto e la responsabilità che mi è stata data. Il campionato è molto duro e ogni settimana si è sotto pressione, soprattutto su campi come Prata, campi molto caldi dove la squadra di casa gioca bene e batte bene. È un campionato duro e mi sto divertendo.
I GIOVANI PROMETTENTI DELLA A2 – Ce ne sono diversi che, secondo me, da qui a qualche anno possono fare il salto di categoria. Ad esempio, Roberti, schiacciatore giovanissimo di Fano classe 2004. L’anno scorso era in A3 e quest’anno sta facendo molto bene in A2. A me piace tanto anche Guzzo, opposto di Ravenna, giovane anche se è un 2002.