After Hours, la SuperLega di notte
Diamantini, Rizzo, Orduna, De Nicolo e Zavater ospiti della tredicesima puntata di After Hours

Il momento d’oro di Grottazzolina che lascia l’ultimo posto grazie a due vittorie di fila. I rumour di mercato sempre più anticipati, sulla scia dei campionati esteri. Le aspettative su Piacenza e le incomode Civitanova e Verona. Ma anche i giovani di Taranto, il talento di Mandiraci e la capacità dei giocatori più esperti di gestire una stagione con meno minutaggio. Di questi e altri temi si è parlato nella tredicesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.

 

Ospiti della puntata numero 13 sono stati Enrico Diamantini (Cisterna Volley), Marco Rizzo (Gioiella Prisma Taranto), Santiago Orduna (Cucine Lube Civitanova), Ninni De Nicolo (Gas Sales Bluenergy Piacenza) e Marco Zavater (arbitro) e Gianluca Pasini (giornalista).

 

 

Enrico Diamantini (Cisterna Volley)

Enrico Diamantini in azione con la maglia di Cisterna

GIORNATA NONon abbiamo fatto la partita che di solito facciamo in casa, dove in genere giochiamo bene. Loro hanno fatto una partita normale, hanno individualità importanti ma sono riusciti a portarla a casa senza sforzarsi troppo. Di solito in casa andiamo molto liberi, battiamo bene, ma stavolta abbiamo sbagliato più del solito. Per buona parte del primo set eravamo in partita, poi abbiamo iniziato a faticare. Mancava qualcosa rispetto al solito.
MERCATO ANTICIPATO – Si sa che le squadre si formano fra dicembre e gennaio, ma quest’anno il mercato è partito prima, già da metà novembre alcune partenze e arrivi erano stati fatti. In Polonia è da anni che parte presto e ci siamo dovuti adattare.
BARANOWICZ MVP DI NOVEMBRE Lo “sopporto” tutti i giorni, si sfoga tantissimo con me; infatti, sto facendo un bel lavoro perché rende bene. Quando sentirà queste cose si arrabbierà tantissimo. Io mi trovo bene con tutti, sia più giovani – ormai sono over 30 e mi ritrovo a essere fra i più grandi – sia con chi come me si ritrova ad avere barba e capelli bianchi. Sono arrivato qui quest’anno, la squadra era grossomodo la stessa tranne il libero. I presupposti per continuare a far bene c’erano. Baranowicz sta facendo bene, due mani come le sue non ce ne sono tante in giro.
SU PIACENZA Li vedevo subito dietro Trento e Perugia, ora sono nel gruppo con Civitanova e Verona. Se Civitanova riuscisse ad arrivare sopra, sarebbe una sorpresa. Forse mi aspettavo Piacenza al terzo posto.
PRESENTE E FUTURO Anche se si è firmato altrove, bisogna continuare e finire la stagione dove si è perché si ha un contratto, si è preso un impegno. Il mercato parte prima, a fine girone d’andata si tirano le somme, si iniziano a valutare i giocatori.

 

Marco Rizzo (Gioiella Prisma Taranto)

La ricezione di Marco Rizzo

LA BAGARRE SALVEZZAIl campionato di SuperLega è bello anche per questo. Non c’è niente di scontato, tutte le squadre giocano, non ci sono squadre-materasso, in ogni partita può succedere di tutto e si possono fare punti. Tutti sappiamo che Grottazzolina ha giocato tutto il girone d’andata senza due effettivi, Petkovic e Fedrizzi, due giocatori che in queste partite si stanno rivelando fondamentali. E gli sta mancando ancora Antonov. Peraltro, ha giocato una bella pallavolo malgrado le assenze. Chi pensava che il campionato fosse finito si sbagliava.
L’INFORTUNIO DI GIRONIL’infortunio sembra lieve, ma ci siamo andati cauti perché fra tre giorni dobbiamo giocare a Padova. Anche io gli ho detto di tenere questo in considerazione.
NUOVO “RUOLO” In passato sono stato un giocatore che non era mai uscito dal campo. A 35 anni, quest’anno è un’annata particolare con qualche imprevisto fisico. Ma se non posso essere presente in campo, cerco sempre e comunque dare una mano alla squadra, anche stando fuori. Ora il mio obiettivo è recuperare la forma dopo piccoli imprevisti che si sono susseguiti. Ne ho parlato in maniera molto serena e tranquilla con Boninfante, perché a 35 anni mi piace avere un rapporto molto diretto e semplice con il mio allenatore. Ci vuole pazienza, in allenamento sto spingendo ma se la squadra va bene e io posso dare il mio contributo in altro modo, va bene.
I TERZI INCOMODI Verona è una bella squadra, ben attrezzata. Sì, ha perso Dzavonorok, mi spiace per lui perché stava facendo un bel campionato. Civitanova gioca forte in casa, fuori ha lasciato qualcosa, anche da noi. Perugia è sopra tutti, gioca un’altra pallavolo.
SU HELD Un ragazzo eccezionale, un gran lavoratore, si prodiga sempre per la squadra. Mi trovo molto bene con lui, mi fa piacere condividere questa annata con lui. Con Civitanova e Modena ha disputato due partite impressionanti. L’avevo visto giocare quando era a Reggio, in A2, e mi dissi: “Questo ragazzo vola”. Ora che ce l’ho vicino tutti i giorni, posso dire che è veramente forte, anche di testa.
SU PIACENZAL’ossatura di Piacenza è rimasta quella dell’anno scorso, poi ci sono stati inserimenti come Galassi, Kovacevic e Maar. Me l’aspettavo in quella posizione.
IL MERCATO ANTICIPATOBisogna fare i professionisti, vivere la stagione in corso e raggiungere gli obiettivi prefissati. Per quello che viene dopo, ognuno fa le sue scelte e le sue valutazioni.
I GIOVANI DI TARANTOGiovani ne abbiamo abbastanza. Fra questi c’è Davide Luzzi che se continua così potrà dire la sua. Un ragazzo che lavora, educato. Poi c’è Tim Held, giocatore cui manca solo il campo per esprimere il suo potenziale. Abbiamo Hofer al primo anno in Italia, forse è Milano è riuscito a fare meglio. Ma stavolta l’uscita di Gironi ha cambiato l’inerzia della partita, poi Trento al quarto set ha fatto quello che doveva fare.

 

Ninni De Nicolo (Direttore Sportivo Gas Sales Bluenergy Piacenza)
FAR MEGLIO DELL’ANNO SCORSOÈ presto ancora per dire se il primo obiettivo è raggiunto. Ora pensiamo alla partita del 26 dicembre, poi ai Quarti di Del Monte® Coppa Italia, primo ostacolo di questa prima parte di stagione.
FAR DIVERTIREA novembre gli infortuni ci hanno condizionato, perdere tre o quattro giocatori ti fa faticare anche a gestire la settimana. Ma credo che adesso siamo usciti da questa situazione, abbiamo recuperato tutti. Il pubblico sta rispondendo bene, c’è entusiasmo. Poi il campionato, come sempre, si deciderà in fondo: è il finale che conta.
LA SOLIDITÀ DI PIACENZA Abbiamo fatto una buona partita, siamo abbastanza solidi. Anche le due precedenti erano state buone partite, a Perugia abbiamo dimostrato di saper stare nella partita, sotto due a zero siamo andati due pari, poi siamo andati al tie-break. Vedo una squadra che sta bene, che gioca. Sono fiducioso per il prosieguo.
IL MERCATO ANTICIPATOSiamo professionisti, ognuno di noi fa il lavoro quotidiano. I rumour sono rumour, oggi bisogna pensare a questa stagione. Non abbiamo ufficializzato ancora nulla per la prossima stagione. Il mercato è cambiato, condizionato da altri campionati, dalla Polonia al Giappone. Bisogna abituarsi. È difficile da gestire per chi ci è dentro, ma è così. In questi due mesi e mezzi convivono il quotidiano e quello che sarà. Come le voci uscite su Piacenza, ne usciranno altre quindici. Bloccarlo? Come fai a bloccarlo se in Turchia c’è stato un club che ha fatto firmare due giocatori? E in Polonia le prime cinque-sei squadre che hanno già concluso le operazioni.
IL TALENTO DI MANDIRACI Un ragazzo spettacolare, per la semplicità con la quale gioca e per il talento di cui è dotato. Si è infortunato quando era in un ottimo momento. Ma è stato lì, ha recuperato con i tempi giusti, non è mai arrivato in ritardo di un minuto, è stato sempre lì coi compagni. È dotato di una grande capacità di lettura del gioco, quando Anastasi gli suggerisce qualcosa la mette subito in pratica. Ha un potenziale importante, a 22 anni ha voluto fortemente venire in Italia malgrado fosse richiesto in altri campionati. Ha tutto per diventare un giocatore importante nel futuro della pallavolo europea.
L’ESPERIENZA A PIACENZA Mi sono integrato, l’esperienza per me nuova è quella di vivere in una squadra di un certo livello, dopo aver lavorato in diversi club. Mi sto trovando bene con la proprietà, i dirigenti e i giocatori.

 

Santiago Orduna (Cucine Lube Civitanova)

Santiago Orduna in maglia Lube

LUBE SORPRESA DEL GIRONE D’ANDATA Il potenziale c’era, ma c’erano alcune scommesse che hanno fatto il loro lavoro. Chiudere il girone d’andata al terzo posto è un premio al lavoro di questa squadra che è cresciuta. In casa abbiamo sempre fatto bene, fuori siamo cresciuti. Il rammarico per le partite esterne è non aver trovato una via d’uscita nei momenti in difficoltà. Peccato per il Mondiale per Club, avevamo creato situazioni che potevano andare un po’ meglio. Abbiamo faticato in tutto il torneo in generale, ma il rammarico maggiore riguarda la prima partita con gli iraniani.
IL RUOLO DI CHIOCCIA Mi sento molto bene perché alla Lube sono stato accolto in modo spettacolare. È una delle due-tre società migliori d’Italia, in poche possono paragonarsi a quello che si vive qua. Ero consapevole del mio ruolo, forse il giorno più difficile per me è quello della partita. In allenamento il livello è sempre alto, ma la domenica vorrei giocare. Però Boninfante sta facendo molto bene, sta crescendo, è uno che ascolta. Sono contento di essere alla Lube. Anzi, di essere Lube.
ARBITRI PROMOSSI – Li trovo più socievoli ultimamente. In Brasile no. Agli iraniani hanno fischiato tre-quattro falli di formazione, sono stati molto severi.
LA VISITA DI SPALLETTI Gli ho chiesto come stava Retegui… Tifoso di calcio? Quando sono arrivato in Italia, all’Inter c’erano Zanetti, Cambiasso, Milito, è stato l’anno del Triplete. Quindi…

 

Marco Zavater (Arbitro)
L’ARBITRO CADUTO Riguardando il video dell’arbitro caduto nel match di Perugia, ho difficoltà a comprendere come non si sia fatto male. Ma forse è molto più rischioso fare il secondo arbitro, se non ti posizioni bene su certi recuperi rischi di essere investito.
I PALLONETTI Sono convinto che l’esasperazione non è mai produttiva. Ci siamo portati dietro il fatto che alle Olimpiadi venivano fischiati molto i pallonetti. Ma il pallonetto è un gesto tecnico che fa parte del repertorio di un attaccante, credo che non ci si debba mai fare influenzare dal movimento che fa l’atleta per accompagnare la palla. Bisogna valutare il tempo di contatto fra mano e palla. Molte volte prendiamo valutazioni non corrette perché valutiamo il movimento, che non sempre è sinonimo di un fallo.