After Hours, la SuperLega di notte
Riccardo Michieletto, Barotto, Marchisio, Mozic e Rossini ospiti della dodicesima puntata di After Hours
La sconfitta dell’Itas Trentino nella finale del Mondiale per club, la prima “gioia” e le rinnovate speranze salvezza di Grottazzolina, l’ambiziosa crescita di Verona, l’ambiente di Modena, i talenti della A2. Sono stati questi alcuni dei temi principali della dodicesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 12 sono stati Riccardo Michieletto (Team Manager Itas Trentino), Tommaso Barotto (Allianz Milano), Andrea Marchisio (Yuasa Battery Grottazzolina), Rok Mozic (Rana Verona) e Salvatore Rossini (Evolution Green Aversa) e Doriano Rabotti (giornalista).
Riccardo Michieletto (Team Manager Itas Trentino)
LA SCONFITTA DI TRENTO AL MONDIALE PER CLUB – È stata una partita intensa. Il clima qui non era certo semplice, il palazzetto era pieno, molto caldo e ovviamente mono-direzionale come tifo, come sempre quando veniamo a giocare qui in Brasile. È stata una partita in cui abbiamo fatto un po’ fatica a interpretare, ma i ragazzi hanno dato tutto. Il Sada Cruzeiro ha avuto un’efficienza altissima in attacco, ha sbagliato veramente poco e nei momenti decisivi piccole cose hanno fatto la differenza e non siamo riusciti a dominare il gioco. Ma la squadra ha dato veramente tutto, ha disputato un gran campionato, un percorso perfetto. Poi sappiamo che giocare una finale col Sada in casa loro è veramente difficile, ora ci hanno raggiunto a quota cinque Mondiali, tutti e cinque in casa loro, in Brasile.
PELLACANI MIGLIOR CENTRALE – Un bel premio per il lavoro che ha fatto questo ragazzo, con tanta umiltà. L’anno scorso giocava nella nostra Serie B e nella Del Monte® Junior League, ha sfruttato bene l’occasione. Qui il livello è molto alto e i suoi margini di crescita sono ancora elevatissimi. Nella difficoltà di aver perso per tanto tempo i centrali – prima l’infortunio di Bela Bartha, poi quello di Kozamernik, ci hanno sempre fatto stare in emergenza – i nostri giovani hanno sfruttato il momento e si son presi delle belle soddisfazioni.
IL RIENTRO IN ITALIA – Il nostro programma è abbastanza intenso. Partiremo in direzione di Cagliari, dove giovedì ci aspetta il ritorno di CEV Cup con il Benfica. Saremo ospiti di Cagliari, un bellissimo appuntamento e siamo contenti di fare quest’esperienza e condividere questo momento con Cagliari. Da qui andremo a Taranto per la seconda casa del girone di ritorno; quindi, torneremo a casa nostra per il Natale.
L’OBIETTIVO AL MONDIALE – Abbiamo deciso di partecipare al Mondiale per Club quando abbiamo vinto la Champions League, sapevamo di esserci qualificati di diritto. Poi per queste manifestazioni c’è sempre un tira e molla. Fino all’ultimo momento non si sapeva dove andare. Si diceva in Giappone, ipotesi che ci stimolava molto anche perché con le squadre giapponesi il livello sarebbe stato veramente alto. Alla fine siamo venuti qui. La delusione è forte nonostante le belle prove. In tre anni abbiamo vinto Campionato, Champions League e disputato questa finale: peccato per il risultato, sarebbe stato un bel “triplete”. In questo momento non mi sento di imputare nulla ai ragazzi. Nonostante siano molto giovani, hanno avuto la bravura di arrivare pronti a certi appuntamenti, purtroppo quest’obiettivo ci è sfuggito all’ultimo.
Andrea Marchisio (Yuasa Battery Grottazzolina)
VERONA E PERUGIA – Verona ha margini di crescita importanti. Fisicamente sono alla pari con Perugia e nonostante questo hanno giocatori molto tecnici, Keita che si sta confermando a livelli di top player della SuperLega. Uno così ti aiuta in determinate situazioni, anche contro una squadra come Perugia che batte e mura bene.
“REGALONE” A ORTENZI (E NON SOLO) – A mezzanotte, sulla via del ritorno, abbiamo festeggiato in pullman. Ma la prima vittoria è stato un regalo per tutto l’ambiente, dopo 11 partite in cui eravamo arrivati lì vicino, senza riuscire a portare a casa quasi nulla. Con Monza era una partita fondamentale sia per noi sia per loro, andando a -8 sarebbe stata molto difficile. Ora siamo saliti a -2 e la speranza si è riaccesa.
PETKOVIC – Dusan non ha bisogno di presentazioni, ogni volta che ha giocato in Italia ha dimostrato di essere un top opposto. A noi è mancato tantissimo in quelle cinque-sei partite che è stato fuori: è il nostro terminale offensivo di punta, noi ci affidiamo a lui nei momenti importanti e lui lo sa bene. Non averlo o averlo per noi fa tanta differenza. Venerdì è riuscito a mettere in campo tutto quello che sa fare e i risultati si sono visti.
ANTONOV – Oleg aveva un piccolo risentimento ai flessori della coscia. Ha fatto visite giovedì e venerdì, lo hanno tenuto a casa preventivamente, speriamo non sia nulla di grave.
IL NERVOSISMO “GIUSTO” – A inizio stagione avevamo messo in conto di trovarci in questa posizione, solo che dopo undici sconfitte di fila, e diverse vittorie soltanto sfiorate, tra di noi era giusto che ci fosse un po’ di nervosismo. Un nervosismo giusto, però, di persone che non volevano mollare dopo un girone d’andata del genere. Secondo me la vittoria è figlia di questo. In allenamento ci siamo ripresi, alzando il livello grazie anche al rientro di Dusan e poi s’è visto.
LA CORSA SALVEZZA – Dobbiamo fare la corsa su Monza e su Taranto, che ha fatto un girone d’andata eccellente, con due colpacci contro Milano e Civitanova. Ci eravamo detti all’inizio che ogni domenica dovevamo prenderla come un punto di miglioramento e guardare soprattutto il nostro lato del campo. Nel girone d’andata siamo andati vicina a prender punti in ogni occasione, ci è mancata un po’ di brillantezza. Abbiamo iniziato il girone di ritorno con nuova consapevolezza. Ora non vuol dire che abbiamo l’obbligo di vincere con Modena alla prossima. Ma dobbiamo sapere che le prossime dieci partite devono essere dieci finali e non dobbiamo lasciare niente al caso. Piuttosto che guardare gli altri, dobbiamo guardare a noi stessi.
SALTO DI QUALITÀ – In battuta rispetto ad altre gare siamo riusciti a portare a casa più punti diretti, abbiamo avuto un Fedrizzi in giornata che nella battuta ha un grosso punto di forza. E in ricezione abbiamo subito meno ace rispetto al solito e siamo riusciti a far giocare Zhukouski con la palla nei tre metri molto spesso, poi lui è un grande palleggiatore e ha fatto viaggiare sia i centrali sia i laterali in modo ottimale. Il secondo set l’abbiamo svoltato con due turni in battuta e un muro di Zhukouski e quello ha fatto la differenza.
LA BATTUTA DI FEDRIZZI – Quando giochi contro gente come Kovacevic o Scanferla, non è facilissimo fare ace. Contro Piacenza, Fedrizzi ha battuto forte uguale, loro sono stati più bravi di Monza a gestire qualche ricezione lontana dalla rete e non far andare in ritmo i nostri battitori. Con Monza, Fedrizzi è riuscito ad andare in serie più volte e fare quattro ace.
Tommaso Barotto (Allianz Milano)
MI PRESENTO… – Mio fratello mi ha portato a giocare a pallavolo, prima ero innamorato del calcio. Ho esordito nel volley con il 4 Torri Ferrara a 13 anni, poi sono andato a giocare nelle giovanili dei Diavoli Rosa, poi ho fatto l’esperienza in A3 a Brugherio e in A2 con Porto Viro, è andata abbastanza bene. Altre passioni? Il calcio, tifo Juventus, e il basket. Soprannome? Baro.
IL BAGHER “MALEDUCATO” – Ho iniziato come schiacciatore, poi col tempo ho capito che il ruolo di opposto, togliendo il bagher, poteva essere meglio. Non è che il mio bagher sia maleducato, è che sono un po’ pigro nei movimenti…
IL RIFERIMENTO – Da opposto ho sempre ammirato Atanasijević. Quando ero piccolo, in quella Perugia lì, guardavo lui e Zaytsev, ma Atanasijević ha un carisma unico.
PREGIO E DIFETTO – Il mio pregio maggiore è la potenza, mentre devo migliorare a livello mentale, essere più rapido nel capire quello che c’è da fare in campo, soprattutto a muro.
COSA RUBEREBBE A REGGERS – Il salto. Lui salta tanto.
I PENSIERI IN BATTUTA – Mentre mi scaldo – perché passo tutto il set a riscaldarmi, in pratica – capisco in che rotazioni dovrei entrare e cosa dovrò fare. Poi quando entro non penso più, quello che ho da dare lo do.
IL CONTROLLO DELLA BATTUTA – Se mi chiedono di battere forte in una zona determinata del campo, posso garantire di riuscirci in tre diverse zone.
QUATTRO ACE DI PORRO – Paolo ha fatto quattro ace, ha tirato davvero forte. Ma tutti hanno battuto bene.
Rok Mozic (Rana Verona)
DZAVORONOK – Difficile dire come sta, secondo me dovrà star fermo per po’, speriamo solo non si debba operare.
IL 2-3 CON PERUGIA – Siamo dispiaciuti, il quinto set non è andato bene perché loro hanno spinto molto in battuta e non siamo riusciti a rimanere vicini. Nel complesso, però, loro sono stati molto bravi soprattutto nell’attacco della palla alta; invece noi abbiamo gestito i momenti e fatto bene soprattutto in due set. È stata una bella partita, loro sono più forti in questo momento.
IL QUINTO SET – Già alla fine del quarto, in cui eravamo avanti, loro spingevano molto soprattutto con Oleh Plotnytskyi in battuta, uno dei più forti in questo momento. È partito nella stessa maniera nel quinto set, con due ace su di me, poi non siamo riusciti a fare side-out subito. E quando loro sono avanti e prendono fiducia, è molto difficile giocarci contro. Nel quinto set sono stati molto più bravi.
COSA FA “ARRABBIARE” STOYTCHEV – Cose di partita, che sembrano semplici, tipo la gestione della free ball. Dice: “E’ la cosa più semplice della pallavolo, devi farla”. E se uno non lo fa, poi “impazzisce”…
FINALE VERONA-PERUGIA? – Possiamo firmare da qualche parte? Perugia e Trento sono un passo avanti, poi tutti gli altri siamo qua a giocarcela, sarà importante per il girone di ritorno. Penso che abbiamo una bella squadra, mi dispiace tantissimo per Donovan perché ha giocato molto bene e dato un contributo importantissimo. Ma Francesco Sani ha fatto bel lavoro, anche a muro, dobbiamo spingere in questa seconda parte di campionato, poi con i Play Off inizia una nuova stagione.
DOVE MIGLIORARE – Sicuramente la battuta, non mi sta andando molto bene anche per i problemi che ho avuto. Sono tornato tardi ad allenarmi, l’attacco sta andando meglio, il salto sta tornando, ora manca la battuta.
Salvatore Rossini (Evolution Green Aversa)
LA FOTOGRAFIA DELLA SUPERLEGA – Verona ha fatto un gran girone d’andata, anche se Perugia e Trento sono sempre un passo avanti. Alle spalle però c’è un bello spettacolo, perché c’è grande equilibrio fino all’ottava-nona piazza. Se mi manca la A1? Io mi diverto a giocare a pallavolo anche con mio figlio a casa, quindi finché gioco va bene.
PROMESSE DALLA A2 – L’anno scorso mi ero “giocato” Mati Pardo, secondo me molto bravo. Quest’anno, a parte Bovolenta, c’è anche Orioli che l’anno scorso ha fatto molto bene. Ma è difficile, ci sono tante novità. Le squadre che sono avanti hanno forse scommesso meno sui giovani. Penso a Brescia che ha Cavuto, Siena ha preso Randazzo, Catania ha preso Saitta. Ma il centrale di Macerata, Berger, scuola Trento, è molto bravo.
L’AMBIENTE DI MODENA – Se sai cavalcare l’onda, diventa bellissimo e ti senti quasi un supereroe. Se la prendi male e ti travolge, ti dà fastidio. Chi va a Modena, deve sapere che non può permettersi, soprattutto in casa, partite mediocri, sottotono o nelle quali non dai tutto, perché il pubblico questo non lo accetta. Quando però dai tutto per la maglia, ti riconoscono tutti, ti vogliono offrire tutti la colazione perché si sentono tutti rappresentati da te.