E’ tornato a rinforzare il reparto dei ricettori biancoblù. Nell’ultima gara con la Geotec Isernia si è alternato al giovane Federico Donati, che sin qui lo ha sostituito egregiamente, ed è stato schierato solo in ricezione. Andrea Zappaterra, libero della Carige Genova, classe 1979, 182 cm di altezza, sta recuperando pienamente dallo stiramento al polpaccio che lo ha tenuto lontano dal campo per circa quindici giorni ed è pronto a lanciare la sua squadra in queste ultime tre giornate del girone d’andata del campionato di serie A2 maschile.
Andrea, domenica ve la siete vista brutta…
“Sotto di due set era molto difficile, Isernia stava giocando una grande pallavolo, poi siamo riusciti a girare la partita all’inizio del terzo set e senza dubbio l’infortunio di Valera ha pesato e ci ha favorito. Però abbiamo mostrato grande carattere e ci abbiamo creduto sino alla fine>.
Il gruppo è davvero il segreto di questa Carige?
“Senza dubbio. Sembrano frasi fatte, ma non è così. Sono molti anni che sono nel mondo della pallavolo, ho cambiato diverse squadre, ma un gruppo come quello di quest’anno raramente mi è capitato. L’unione di intenti è la nostra forza. C’è grande voglia di migliorarsi e grande umiltà, nessuna voce fuori dal coro e tutto ciò ci aiuta a lavorare con tranquillità. Sinora abbiamo ottenuto ottimi risultati, forse oltre le nostre aspettative considerando anche i molti infortuni a cui abbiamo dovuto far fronte”.
Alcuni allenatori avversari, come Fumagalli, hanno parlato di questa squadra come unita e solida…
“Il campionato è molto equilibrato, il divario tra le squadre è minimo e i valori umani spesso fanno la differenza. Sul 24 pari queste componenti vengono fuori. Noi abbiamo limiti tecnici e fisici, ma dal punto di vista caratteriale ci siamo. Con lo staff e gli allenatori remiamo dalla stessa parte, ci sosteniamo, c’è un rapporto chiaro e diretto e risolviamo i problemi senza colpevolizzarci. Nello sport bisogna saper soffrire e uscire dalle difficoltà”.
Il vostro staff a cominciare da mister Del Federico, ma anche la dirigenza guardano al quint’ultimo posto. Tu che fai?
“Sono perfettamente d’accordo. Anche noi della squadra teniamo sott’occhio la quint’ultima posizione. Il nostro obiettivo è salvarci e quindi fare i playoff. La quota salvezza sarà molto alta e me lo aspettavo conoscendo il campionato di A2. A mio parere si deciderà all’ultima giornata e non sarà facile per nessuno. Se penso che stiamo andando molto bene e abbiamo solo otto punti sulla quint’ultima, vuol dire che ci bastava perdere due partite in più per essere nella bagarre. Dovremo continuare con questo ritmo sino alla fine per non correre rischi. E’ un campionato dove bisogan vincere spesso per star tranquilli”.
E alla Final Four di Coppa non ci pensate?
“E’ chiaro che essendo lì vicini, calendario alla mano, un pensierino qualcuno di noi lo fa, ma non abbiamo nessuna ansia di raggiungere questo obiettivo. Per noi sarebbe come vincere il campionato, na gran bella vetrina. Viviamo alla giornata e se viene saremo ben contenti, ma se non viene saremo stati bravi ugualmente”.
Com’è la condizione fisica della squadra?
“Siamo un po’ stanchi. Questo ciclo di gare ogni tre giorni ha spremuto un po’ tutte le squadre. Inoltre siamo tormentati dagli infortuni che indubbiamente un po’ ci condizionano. Finalmente da oggi torniamo ad allenarci con tranquilità e potremo migliorare alcuni aspetti del nostro gioco”.
Le prossime tre gare?
“A Roma proveremo a conquistare l’intera posta, ma dovremo fare molta attenzione. Poi ci aspettano due gare molto dure a Cavriago e in casa con Segrate. Due squadre che hanno trovato la forma migliore strada facendo, prima Cavriago e nelle ultime giornate anche Segrate. Dovremo giocare al massimo ed esprimere una buona qualità di gioco”.
Paolo Noli
Resp. Ufficio stampa
Carige Genova