Dieci giornate di campionato sono già agli archivi e c’è l’opportunità di tracciare un primo bilancio per la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.
Lo facciamo con il suo massimo dirigente, Gino Giannetti, principale artefice di questo piccolo grande miracolo sportivo.
Sei vittorie da tre punti, un successo e una sconfitta al tie-break e due sole gare concluse senza raccoglier punti. Il bilancio può essere considerato soddisfacente?
«Mi sembra evidente che si tratti di un buon bottino di punti e di un avvio di campionato in linea con le nostre legittime e consistenti aspettative. Se un rammarico c’è, è sicuramente legato alla gara casalinga con il Ravenna che avrebbe potuto avere un epilogo diverso: credo che se avessimo vinto 3-1 nessuno avrebbe gridato allo scandalo, ne è invece scaturito un 3-2 per loro che significa due punti in meno per noi e due in più per i nostri avversari, e nella lettura delle prime posizioni di classifica questo risultato ha un peso non trascurabile. Se avessimo avuto la necessaria tranquillità nel quarto set, avremmo potuto chiudere il match. Però in tante altre gare siamo venuti fuori dai momenti difficili in modo egregio, perciò un piccolo passaggio a vuoto ci sta e non va drammatizzato».
Fuori casa sembrate in grado di rendere anche meglio rispetto ai match casalinghi. E’ una caratteristica che può portarvi lontano…
«Tra le tante virtù di questi ragazzi, c’è sicuramente la capacità di non soffrire il fattore campo avverso. Lontano da casa entrano in campo con piglio aggressivo, sono bravi a compattarsi al primo evento negativo e il tifo contrario, lungi dal demoralizzarli, dà loro un quid pluris che si traduce in un rendimento elevato. Mi piace sottolineare che anche il pubblico più caldo, che durante il match, come è giusto che sia, cerca di aiutare i propri beniamini e sottolinea in modo critico le nostre giocate, a fine gara ci applaude e ci riconosce il merito di aver fatto bene. Questa è una bella soddisfazione».
A Perugia avete saputo reagire in modo egregio alle due sconfitte consecutive?
«Ho visto tutte le gare dei miei ragazzi ad eccezione di quella di Padova e devo dirti che sono stati bravissimi in ogni circostanza.
Anche a Perugia avevamo di fronte un sestetto tutt’altro che arrendevole, che sono certo darà filo da torcere a molti avversari, ma la squadra ha sfoderato un’eccellente prestazione, in linea con le altre di questa stagione. Quando giochiamo con avversari sulla carta meno bravi di noi a livello tecnico, dobbiamo metterla esclusivamente sul piano tecnico. Nel confronto casalingo con l’Isernia, che alcuni miei giocatori per motivi comprensibili sentono in modo particolare, abbiamo commesso l’errore di trascinare il confronto sul piano emotivo e lì possiamo essere più vulnerabili o quantomeno cancellare le differenze tecniche che nel caso specifico sono evidenti e peraltro ben illustrate dalla classifica».
Il calendario sulla carta vi proporrà nelle prossime gare avversari non irresistibli. Siete pronti ad approfittarne?
«Procediamo per gradi. Le prossime gare ci metteranno di fronte a difficoltà di diversa natura. Ad esempio contro il Club Italia domani sarà importante chiudere il match prima possibile, perchè si sta giocando ogni tre giorni e ragazzi di 20 anni hanno ovviamente una capacità di recupero notevolmente superiore a quella delle altre formazioni. Non mi stupirei se qualcuno pagasse dazio nei loro confronti, in questa fase della stagione, e naturalmente mi auguro che non sia proprio la mia squadra. Per evitare ogni pericolo si dovrà giocare con la massima attenzione dal primo all’ultimo punto. Poi si andrà a Gela, e lì sarà difficile per motivi logistici, perchè i siciliani hanno sempre fatto molto bene sul loro campo, e per l’orario inedito, che abbiamo già avuto modo di sperimentare contro il Mantova e che ci costringerà a rivedere la fase di approccio al match. Poi avremo Città di Castello, squadra buona ma sicuramente alla nostra portata e la trasferta di Segrate, contro una formazione trasformata dai recenti recuperi e sicuramente molto più competitiva di quanto non fosse un mese fa. Se saremo bravi e fortunati e passeremo senza danni questi confronti, l’ultima di andata con Santa Croce potrebbe valere per qualcosa di più del nostro attuale quarto posto…»
Padova è indicata dal vostro coach Alberto Gatto come la squadra favorita. Sei d’accordo su questa previsione?
«Padova, se riuscirà a trovare i propri equilibri con De Marchi e Rosso in posto 4, con la possibilità di utilizzare Sabo al centro, può essere senza alcun dubbio la squadra di riferimento. Ma una cosa deve essere chiara: noi non ci tireremo indietro dinanzi a nessun traguardo, non ci precludiamo alcun risultato».
La vostra grande scommessa di inizio stagione era la ricezione: anche in questo fondamentale state facendo bene?
«Abbiamo creato, d’intesa con il digì Vitullo e il coach Gatto, un roster che avesse determinate caratteristiche. La ricezione non rientrava tra le certezze iniziali, ma credo che nella pallovolo di oggi i campionati non si vincano con la ricezione. Il campo sta confortando le nostre scelte. Ne prendiamo atto con gioia e vediamo cosa ci riserva il futuro, tenendo ben presente anche l’obiettivo della Coppa Italia, al quale tengo in modo particolare».
Il messaggio è fin troppo chiaro: la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora è consapevole dei propri mezzi e non ha intenzione di precludersi alcun obiettivo. Da domani comincia la lunga corsa verso un sogno dai contorni sempre meno indenifiti…

Roberto Mercaldo