Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota
E corro veloce per la mia strada
Anche se non è più la stessa strada
Anche se non è più la stessa cosa
Anche se qui non ci sono piloti
Anche se qui non ci sono bandiere
Anche se qui non ci sono sigarette e birra
Che pagano per continuare
Per continuare poi che cosa?
Per sponsorizzare in realtà che cosa?

 

Trent’anni fa, quel maledetto Primo Maggio 1994, durante il Gran Premio di San Marino moriva Ayrton Senna. Prima di tutto un grande uomo, poi un pilota immenso, uno che si dedicava agli altri senza farlo sapere. Quel maledetto giorno al Tamburello si è chiusa un’epoca della Formula Uno.

 

Le parole di Lucio Dalla lo ricordano come nessun’altro ha saputo fare.

 

E ho deciso una notte di maggio
In una terra di sognatori
Ho deciso che toccava forse a me
E ho capito che Dio mi aveva dato
Il potere di far tornare indietro il mondo
Rimbalzando nella curva insieme a me
Mi ha detto: “Chiudi gli occhi e riposa”
E io ho chiuso gli occhi

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