È tempo di promozioni in casa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora dopo l’eccellente lavoro svolto nella passata stagione e in questo primo scorcio di preparazione al 66° Campionato Italiano di serie A2. L’Argos Volley, nelle persone dei patron Gino e Ivan Giannetti e del presidente Enrico Vicini, ha promosso sul campo l’infaticabile e insostituibile Alberico Vitullo che passa così da Direttore Sportivo a Direttore Generale. “Nell’organigramma societario mancava una figura del genere e Alberico poteva essere, secondo noi, l’unico adatto a ricoprire tale importante carica” – ci spiega Ivan Giannetti, – “abbiamo sempre creduto in lui, come conferma questa promozione che vuol dire anche nuovi incarichi di rilievo, nuove responsabilità e nuove aspettative”.
Alberico Vitullo ha vissuto quasi tutta la sua vita nella pallavolo, prima come giocatore e poi ricoprendo tanti e diversi ruoli a livello nazionale nel volley che conta prendendosi anche delle belle soddisfazioni. Fortemente voluto da Gino Giannetti, a Sora è arrivato nella primavera del 2009 quando la Globo Banca Popolare del Frusinate stravinse il campionato di B1 conquistando la promozione nella serie cadetta. La Argos Volley viveva la sua bella favola affacciandosi per la prima volta in un ambiente nuovo e mai vissuto finora, quello della serie A2 e il vertice societario ha svolto un grandissimo lavoro affinché si affrontasse nel migliore dei modi la novità. Ma colui il quale ha portato all’interno del movimento sorano l’esperienza, la qualità e tutto ciò che ha reso così grande il nome e l’operato della pallavolo targata Globo a livello atletico nella provincia di Frosinone così come nella regione Lazio ma soprattutto in tutta Italia, è stato Alberico Vitullo, l’“uomo-serie A”. Nella stagione 2009/2010 Alberico ha rappresentato la serie A: era punto di riferimento per ogni persona o questione e, attraverso il suo impegno, la sua passione e soprattutto la sua lungimiranza (da buon direttore sportivo, ormai ex), ha dato le basi a ogni singolo appartenente all’Argos Volley facendo diventare tutti un pochino all’altezza della serie di appartenenza. Con molta umiltà ha regalato un grande sogno a tutti mettendogli al servizio la sua immensa esperienza. Qualcuno ha solo preferito fare un giro sulla grande giostra che Vitullo ha guidato, altri hanno imparato tanto toccando con mano il bello e il brutto della pallavolo ad alto livello e alcune persone sono riuscite a prendere una scelta importante di vita.
Possiamo dire che oggi con questa promozione, nella vita del Direttore Organizzativo è arrivato un altro positivo punto di svolta della sua carriera pallavolistica che appunto è iniziata come giocatore ed è proseguita passando attraverso tutte le figure esistenti all’interno di una società sportiva. “A Isernia ho fatto tutto – ci racconta Alberico Vitullo – ho giocato, ho allenato, e sono stato dirigente. Ci sono stati periodi durante i quali ero anche il magazziniere e altri in cui andavo ad attaccare i manifesti. Poi ho cominciato a crescere all’interno della società passando attraverso i vari ruoli dirigenziali e quello di Direttore Sportivo. Quando con il tempo e l’esperienza sono passato a ricoprire ruoli più importanti come quello del Presidente, ho vinto anche abbastanza: prima il campionato di serie B2, poi quello di B1 con una emozionantissima promozione nella serie cadetta dove ho partecipato per quattro anni consecutivi al campionato di A2. Purtroppo, dopo aver scalato tutti i gradini della scala societaria, sono caduto dalla torre. Ho saputo rialzarmi e rimboccarmi le maniche per ricominciare a Sora dove sono entrato in punta di piedi ma portando con me tutto il mio poliedrico bagaglio esperienziale”. Come ti ci senti dentro i panni del Direttore Generale? “Mi sento proprio bene. Di stare così in alto non ho paura perché dopo che a Isernia sono arrivato in cima alla piramide societaria non soffro di vertigini. Questa non vuole essere una convinzione presuntuosa, ma solo una metafora per rendere l’idea di quanto sia importante per me questo ruolo che sento particolarmente mio. La promozione non è figlia solo del lavoro che ho fatto io ma appartiene a tutti quelli che mi sono stati vicino perché io parto sempre da un principio fondamentale: nessuno può fare niente se è da solo, invece coadiuvato da collaboratori efficienti si possono realizzare grandi cose, come è successo alla Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. Quindi io la vedo sicuramente come una promozione di tutto il lavoro che abbiamo fatto l’anno scorso e chiaramente il merito della promozione è di tutti. Poi è che è il vertice a stare sotto la luce dei riflettori e quindi a beneficiare più di tutti dei risultati positivi ottenuti. Ma senza collaboratori in primis gli allenatori, gli atleti, e tutti quelli che mi sono stati più vicini in tutte le dinamiche di una stagione sportiva come Maurizio Panarello, Maurizio Colucci, Carla De Caris, tutti i ragazzi dello staff-logistica del palazzetto e tutti quelli che hanno mosso anche solo un piccolo tassello per arrivare a mille io no sarei mai diventato quello che sono oggi quindi…Grazie a tutti. La promozione che mi sono guadagnato sul campo è anche merito di tutte queste persone e gliela voglio dedicare”. “Il primo messaggio da Direttore Generale che ci terrei a lanciare a tutti è che non dobbiamo dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Sicuramente bisogna ripartire dalle tante cose buone che abbiamo fatto la scorsa stagione per migliorarle sia a livello amministrativo che sportivo senza dimenticare mai l’obiettivo centrale di tutto il nostro lavoro che è, scusate la ripetizione, quello di migliorarci continuamente sotto ogni punto di vista, in ogni settore della società e di non sentirci mai arrivati”.
“Il mio ringraziamento più grande va alla famiglia Giannetti con Gino e Ivan in testa i quali hanno creduto molto in me. Spero di far bene e di non deluderli mai”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora