Di rientro da Padova non può rimanere che l’amaro in bocca, primo per la
sconfitta e secondo, dal sapore esponenzialmente più amaro, perchè in fin dei conti i Blues quel 3° set se l’erano meritato. Anzi, l’avevano proprio vinto.
Una premessa è obbligatoria per scansare qualsiasi equivoco. Padova si è strameritata la vittoria e sul quel punto contestato tutta la panchina, compreso lo sportivissimo Paolo Montagnani, ed anche qualche giocatore in campo avevano l’indice rivolto verso il basso che nella gestualità del volley significa “palla buona”.
Sta di fatto che questa benedetta palla buona è stata fischiata out dal primo arbitro e confermata tale, nonostante i cenni dei padovani, dal secondo.
L’attacco è stato di Cazzaniga e la palla era quella che sul 24-25 per i Blues avrebbe portato il match nella peggiore delle ipotesi al tie-break che significa come minimo un punticino.

Quanto conta ogni singolo pallone nel nostro sport lo sanno tutti e qualsiasi allenatore di qualsiasi categoria lavora ogni settimana per far si che la propria squadra lavori per guadagnare con fatica ogni singolo punto.

Qualcuno però non si rende neanche lontanamente conto che quella palla e soprattutto quel fischio, per la Reima ha cambiato radicalmente non solo la partita, ma la prossima settimana di lavoro, i prossimi playoff ed addirittura una stagione intera.
Quella palla in parallela che ha rimbalzato sulla riga (a di la verità “rigona”) rossa della “talpa” del Taraflex del PalaAlì portava i Blues al quinto set ed anche supponendo (senza potere di riprova) che il tie-break fosse stato perso, voleva dire + 3 da Santa Croce (6°in classifica) ed addirittura -1 da Sora (4° in classifica) con una partita ancora da giocare.

Significava dunque giocarsi nel prossimo turno con Roma il possibile 4° posto e la conseguente possibilità di giocare in casa l’eventuale gara 3 dei quarti playoff (che vuol dire anche un incasso in più ed una trasferta con relative spese in meno).
Adesso invece il rischio è addirittura quello di arrivare sesti.

Così come la premessa, anche una puntualizzazione finale è d’obbligo.
Manca ancora una partita da giocare e sarà il campo a decidere la griglia playoff. Sora si merita ampiamente il quarto posto e Santa Croce si merita altrettanto ampiamente di poter arrivare quinta.

Si è ragionato sulle ipotesi, sugli scenari possibili e su quello che sarebbe potuto accadere (magari anche vincere la partita 3-1).
Ipotesi, solamente ipotesi, nate però da un dato di fatto, una prova concreta inconfutabile: quella palla…quella maledatta palla era buona.

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