Miracolo Bologna titolava stamani l’edizione felsinea di un noto quotidiano sportivo ed in realtà è stato proprio un miracolo proveniente dall’alto – del seggiolone dell’arbitro – a permettere alla Zinella Bologna di contendere e Roma la finalissima di Coppa Italia che si terrà il 31 gennaio a Montecatini Terme. Alla facile vittoria dei capitolini di mister Giani contro Crema (3-0) ha fatto seguito l’affermazione esterna dei felsinei contro la Bcc-Nep al termine di un combattutissimo e infinito incontro. Non c’è dunque l’auspicato ritorno alla vittoria per la New Mater dopo lo stop in campionato di Crema ma ai pugliesi va riconosciuto, oltre alla bravura degli avversari, che la sorte è stata loro senz’altro avversa, per via di alcuni episodi e decisioni arbitrali a sfavore degli uomini di Lattari, soprattutto per l’ultima palla caduta ben decisamente oltre la riga bianca, per tutti tranne che per i direttori di gara evidentemente .
Non è facile commentare una gara terminata col terzo maggior punteggio di sempre e, più che in altre occasioni, decisa non dai veri protagonisti in campo ma da una incerta coppia arbitrale sotto lo sguardo peraltro del proprio responsabile federale presente in tribuna.
Bologna vince con merito va sottolineato e con l’ex Moro grande protagonista, e Castellana Grotte deve recriminare anche sulle tantissime battute sbagliate (ben 27 alla fine) oltre che sulla flessione del suo attaccante di punta l’opposto Evandro (solo 12 punti col 38% di positività), ma l’incredulità degli ospiti nell’ultima decisione arbitrale, l’imbarazzo sul volto degli arbitri all’uscita dal Pala, ben oltre la mezzanotte dopo più di un ora di camera di consiglio col delegato tecnico, e la rabbia trattenuta a stento dalla dirigenza pugliese restano pura cronaca di una gara intensa, meravigliosa dal punto di vista agonistico, piena di capovolgimenti di fronte ed a tratti anche spettacolare che però verrà purtroppo ricordata per quello che decisioni fuori dal gioco hanno decretato. Oltre l’ultima palla infatti bisogna annotare una serie di episodi dubbi che di certo hanno tolto il sonno alla formazione castellanese, oltre al garantismo dimostrato negli atteggiamenti ostruzionistici degli ospiti (asciugatura campo ogni due scambi per esempio) visti bloccati sul nascere, come da regolamento, su altri campi ed invece lasciati correre ieri sera fino alle proteste accese della panchina di casa. Senza infine dimenticare un’altra svista decisiva e colossale che toglie nel secondo set il punto della vittoria del parziale a Gallotta (e la BCC-NEP sarebbe andata 1 set pari) la cui schiacciata si impenna dopo il tocco del muro proprio sotto il primo arbitro che non rileva e regala il punto ai bolognesi.
Insomma una serata terminata con tanta amarezza e fra mille dubbi che non possono non insinuarsi nelle teste della società pugliese che ha sempre dimostrato in questa stagione di voler agevolare il compito arbitrale, pur non essendo stato il primo caso di danno ricevuto, e che invece si ritrova fuori dalla Finale di Coppa e con qualche campanello d’allarme che comincia a suonare, e non solo dal punto di vista tecnico.
Domenica comunque c’è il campionato ed un primo posto da difendere contro Padova, già sconfitta 3-0, una settimana fa in Coppa e la BCC-NEP dovrà trasformare la sua rabbia in carica agonistica per tornare a vincere.
BCC-NEP CASTELLANA GROTTE – ZINELLA BOLOGNA 2-3 (27-29, 34-36, 25-19, 29-27, 17-19) – BCC-NEP CASTELLANA GROTTE: Vicini (L), Popelka 7, Alves Rodrigo 17, Guerra 12, Castellano 17, Mattera 5, Insalata 11, Giosa, Gallotta 26, Matheus 6. Non entrati De Palma, Guglielmi, Pagano. All. Lattari. ZINELLA BOLOGNA: Inserra 14, Bianchi 1, Uriarte 5, Gallesi, Moro 31, Spiga, Lucchi 5, Ocampo 16, Creus Larry 19, Peli (L). All. Conte. ARBITRI: Astengo, Trevisan. NOTE – durata set: 30′, 38′, 25′, 30′, 24′; tot: 147′.
Foto Consaga, Ocampo contro il muro castellanese