I commenti di mister Chiovini dopo lo sfortunato tie-break di Padova sono improntati al rammarico per un risultato sicuramente alla portata dei suoi. Il coach del Gioia lancia anche un monito all’intero movimento pallavolistico.

Mister come commenta la gara di Padova?
“Siamo molto rammaricati per l’esito finale della gara di Padova. In vantaggio di due set ad uno, quella in terra veneta era una gara da vincere; se non proprio di due, possiamo parlare quanto meno di un punto perso. Come ho detto ai ragazzi dopo la gara, siamo stati vittima di un calo di tensione dopo esserci trovati in vantaggio. Quando l’avversario è a terra, dobbiamo essere più cinici ed infliggergli il colpo di grazia. Loro erano in palese difficoltà e, come ci aspettavamo, hanno mutato impostazione tattica. Noi ,però, ci siamo involontariamente “seduti” e gli abbiamo permesso, come detto, di rialzare la testa. Fatto questo doveroso mea culpa, mi preme fare alcune riflessioni, per la prima volta dopo sette giornate, sull’arbitraggio che, ben inteso, non vogliono fungere da scusante ad una gara non chiusa per nostri demeriti. Nel corso della gara ci son state chiamate 5 o 6 invasioni, ingiustificate alla luce del nuovo regolamento ; al nostro primo timido tentativo di protesta c’ è stato inflitto un cartellino giallo, quasi per intimorirci. In questo atteggiamento mi sembra di intravedere un chiaro segnale di quella involontaria sudditanza psicologica, di cui, talvolta, i direttori di gara sono vittima; trovarsi di fronte una icona del volley azzurro come Bernardi, e un palazzetto molto caldo, non deve però in alcun modo inficiare la serenità di giudizio degli arbitri. Questa estate, nella riunione svoltasi a Forlì fra gli allenatori di serie A e gli arbitri, si era chiesto, con toni anche accesi, una reale uniformità di decisioni anche al cospetto di giocatori, allenatori e squadre blasonate. Ho il fondato timore che non tutto stia andando per il verso giusto”.

Cosa l’ha soddisfatta e quali aspetti invece non la convincono ancora?
“Siamo andati bene nel cambio palla, mentre, secondo me, siamo stati un po’ meno brillanti del solito in ricezione. Si poteva fare qualcosa in più nella fase muro-difesa; ma visto il grande equilibrio in campo sono stati decisivi i nostri passaggi a vuoto. Quello che non mi ha convinto è stato proprio il nostro atteggiamento mentale nella gestione della situazione di vantaggio. Sono amareggiato anche per l’impossibilità, a causa di infortuni e cali di forma, di poter schierare contemporaneamente i nostri tre stranieri”.
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