Consigliere di amministrazione, responsabile del settore giovanile, coordinatore del gruppo di volontari che si occupa dell’allestimento del Palazzo dello Sport (con cui tra l’altro spesso collabora in prima persona), Mario Lippolis è senza dubbio una delle figure centrali dell’intera organizzazione societaria.
1) Mario Lippolis e lo sport: quando è nato e come si è consolidato questo binomio?
Questa mia passione si deve al prof. Perniola , mio docente di educazione fisica all’ITIS di Gioia del Colle, che avviò i corsi pomeridiani di pallavolo , e ne fece un movimento sportivo che portò questa città a produrre un fenomeno pallavolistico di tutto rispetto nel sud Italia . Da oltre 20 anni ho seguito con la mia famiglia gran parte delle tappe di questo movimento sportivo come tifoso, partecipando, ove possibile, a moltissime trasferte memorabili.
2) Come è avvenuto il suo avvicinamento al mondo Nava Gioia del Volley ?
Accettai di far parte di un gruppo di imprenditori gioiesi che tentavano di costituire una nuova associazione per non perdere quanto negli anni era stato fatto in questo sport , ripartendo prima dalla B1 nella stagione 2006/2007, e acquistando poi il titolo dalla società di Altamura; oggi, infine, son entrato a far parte del consiglio di amministrazione.
3) Oltre a quella di consigliere di amministrazione lei riveste anche la carica di responsabile del settore giovanile: come è impostato il vivaio della Nava e quali valori ed obiettivi cerca di promuovere e raggiungere?
Dopo aver ricoperto la carica di Amm. Delegato di questa società nella stagione 2008/2009, per esigenze familiari e professionali ho rimesso nelle mani della nuova compagine sociale il mio incarico, dando ai nuovi soci la possibilità di esprimere un nuovo consiglio di amministrazione ed una necessaria ridistribuzione delle deleghe; ho accettato l’incarico di seguire il progetto “Accademy” , figlio del “Progetto 10”, con il solo obiettivo di vedere crescere un “movimento” che in passato ha dato dei frutti e che, soprattutto, coinvolgesse i giovani di questa città. L’auspicio è quello di garantire,come già saggiamente fatto da altre società, un vivaio di futuri atleti che possano rafforzare le nostre fila e la nostra società . Sul piano meramente umano auspichiamo di inculcare nei giovani valori quali il rispetto delle regole ,l’equilibrio tra sacrificio e impegno agonistico, il rispetto dell’avversario; valori ben noti anche al nostro direttore tecnico Henry Rodryguez che, grazie a questa società, ed a questo progetto in particolare, potrà continuare a trasmettere ai nostri ragazzi tutta la sua esperienza.
4) Quali sono i progetti e le strategie future della società e quali aspetti, a suo avviso, andrebbero curati maggiormente?
Fare delle scelte difficili è il quotidiano e l’anima di questa nuova compagine sociale.
Consolidare le fondamenta e l’ossatura della società sono l’imperativo per affrontare nel prossimo triennio le difficoltà che sono la conseguenza di una crisi economica imprevedibile, latente nella fine del 2008 e dirompente nel 2009, dettata da difficoltà finanziarie su tutti i fronti della nostra economia.
Non è immaginabile un progetto sportivo a lungo periodo senza un allargamento dei soggetti finanziatori( sponsor sia privati che istituzionali); quel che è certo e che un un piccolo gruppo di appassionati non è sufficiente a far fronte a tutte le esigenze, mentre un esercito di “osservatori” si finge distratto .
Se riusciremo a rendere l’occasione “evento sportivo” un volano di promozione delle risorse culturali,economiche e produttive della nostra Città e del territorio circostante (murgiano) , avremo creato una nuova “opportunità” con proficue ricadute per quanti hanno utilizzato il nostro progetto come mezzo di visibilità e promozione .
Su questo aspetto concerteremo la nostra strategia finalizzando i nostri obiettivi.
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