Quando parla non sembra abbia solo ventuno anni. E’ fatto così Matteo Bertoli, quando parla di pallavolo è maledettamente serio e maturo e, se possibile, alla vigilia della sfida con Sora ma, soprattutto, dopo la battuta d’arresto di Padova, lo è anche di più. Ogni risposta è secca come i suoi attacchi e se nella sua determinazione si specchia quella della Quasar allora i tifosi di Massa e della Versilia possono accorrere al Palazzetto di Forte dei Marmi con fiducia.
Con quale spirito affronterete Sora?
“Spero riusciremo a mettere in campo la massima aggressività. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo una squadra sta crescendo e che quindi deve saper soffrire e lottare su ogni pallone”.
Cosa non ha funzionato a Padova?
“Tutto. Non c’è molto da dire, dobbiamo ripartire e basta”.
Torniamo a guardare al futuro, alla prossima gara. Cosa conosci della vostra prossima avversaria?
“Conosco molto bene Libraro e D’Avanzo. Li ho avuto come compagni ad Isernia e sono due ottimi giocatori. In particolare dovremo stare molto attenti a Libraro che, dopo l’ottimo campionato scorso, vorrà confermarsi anche a Sora. E’ senza dubbio uno dei migliori attaccanti della serie A2 e va tenuto d’occhio”.
Un altro giocatore che conosci bene è Bartoli. Insieme a Krumins, oggi in serie A1 con la Gabeca, siete voi i migliori prospetti usciti negli ultimi anni dal fantastico vivaio dell’Anderlini.
“Alessandro è un ragazzo in gamba, molto umile e che non molla mai. L’anno passato ha fatto una buona esperienza in A1 ed oggi affronta questa nuova esperienza a Sora. Ha le qualità per diventare una grande giocatore”.
State facendo un percorso quasi parallelo. Anche tu sei arrivato alla Quasar per crescere ed affermarti. Come sta andando la tua esperienza toscana. Com’è il tuo rapporto con la gente di Massa e della Versilia?
“Mi trovo benissimo. Dal punto di vista umano sta davvero andando tutto molto bene. Nella prima in casa con Bassano, poi, il pubblico è stato fantastico, caloroso. Noi speriamo che sia sempre più numeroso e caldo ma già così non possiamo che ringraziarli per l’affetto che ci stanno regalando”.