Sino a qualche giorno fa pareva destinato a restare alla M.Roma Volley e non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto tanto visto che lui a Roma vi è nato. Poi la società capitolina è riuscita a sbloccare la situazione relativa al tesseramento dei due esuli cubani Poey e Portuondo e, quindi, Simone Spescha, lo schiacciatore ingaggiato ieri dalla Prisma Taranto, è tornato sul mercato.
“Il tempo di vedere con il mio procuratore quali richieste avessi e poi ho deciso in pochissimo tempo di venire a giocare a Taranto in un club ambizioso, che ha grande voglia di far bene e che punta su giocatori motivati. Per me è come aprire una nuova fase della carriera o se vogliamo riprendere un certo discorso interrotto nella stagione 2003-04 quando ho giocato a Trieste in A/1 da titolare per la prima ed ultima volta. Per la mia carriera era una tappa importante solo che trovai una società economicamente in difficoltà che fu costretta a cedere a torneo in corso i pezzi migliori e che retrocesse vincendo solo una gara in tutto il campionato. Nonostante avessi disputato a livello individuale una buona stagione chi si sarebbe interessato ad un opposto di una squadra retrocessa? Ora ho la possibilità di riaffacciarmi alla serie A/1 dopo delle buonissime stagioni in A/2 e questa volta in un ruolo differente rispetto alle precedenti esperienze di Cuneo (due stagioni dal 2001 al 2003) e Trieste”.
Già perché Spescha sino a qualche anno fa ricopriva il ruolo di opposto: “In realtà sin dalle giovanili di Cuneo ho giocato da schiacciatore solo che per esigenze di squadra poi sono stato impiegato fuori mano. Il ritorno in posto quattro mi ha permesso ovviamente di lavorare tanto in ricezione anche se in parecchi pensano che io sia uno schiacciatore bravo soprattutto in attacco. Rispetto a cinque anni fa di strada ne ho fatta parecchia e penso di essere migliorato anche se in A/1 la palla viaggia molto più veloce”.
Tra i punti di forza del bagaglio tecnico dello schiacciatore romano c’è una battuta in salto piuttosto pungente ed efficace (la scorsa stagione 24 ace):”Anche nello scorso campionato ho dimostrato di avere una buona continuità. Riesco a mettere dentro una battuta in salto insidioso con un ridotto margine di errore”.
Il giocatore romano, che ora abita nelle Marche a Porto Recanati, si sofferma a parlare del suo nuovo club: “Di coach Montagnani dicono tutti un gran bene. Non sto facendo una sviolinata ma faccio un semplice ragionamento. Se dopo appena una stagione assieme due atleti del calibro di Rivaldo e Cleber hanno deciso di seguirlo a Taranto significa che questo tecnico è uno di valore. Quello costruito dalla Prisma è un organico di combattenti, di gran lavoratori, bravi ragazzi, gente che non faticherà a fare gruppo e che penso si possa togliere delle belle soddisfazioni”,.
Alla Prisma ritrova il centrale Elia, suo compagno recente alla M.Roma Volley e non solo: “Sono felicissimo di ritrovare Elia con il quale la scorsa stagione ho trovato un bel feeling. Quando arrivi in una squadra totalmente nuova è essenziale secondo me trovare qualcuno che conosci che a sua volta ti presenterà qualcuno che lui conosce e tu no. Così si supera il disagio iniziale di arrivare in un posto che non hai mai visto prima. Tra l’altro ritrovo anche Cozzi, con il quale sono stato in nazionale juniores, un bravo ragazzo, uno che si impegna tanto in palestra”.
I ricordi di Taranto da avversario sono soprattutto legati all’esperienza nella stagione 1999-2000 di Gioia del Colle: “Ricordo il derby di ritorno che per Taranto valeva la promozione in A/1. Io entrai in partita perché l’opposto australiano Van Beest non stava andando bene. C’era tanto pubblico, un palazzetto infuocato ed un clima agonistico molto bello per chi scende in campo. Poi qualche volta successivamente mi è capitato di vedere il palazzetto di Taranto in televisione e devo dire che c’è sempre stato un ottimo seguito di gente. Per un giocatore è importante esibirsi davanti a tanti tifosi, rappresenta una carica in più”.

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