E’ stato il primo acquisto della stagione. Il colpo da novanta che il presidente Vullo ha voluto regalare ai tifosi. Paolo Torre è, però, soprattutto un massese doc che torna a casa per mettere a disposizione la sua classe. Ecco le sue prime parole da giocatore della Quasar.
Prima di tutto, bentornato a casa.
“Grazie anche se, abituato come sono a girovagare, è difficile capire qual’è casa mia. Diciamo che torno nella città che sento più mia e lo faccio non con lo spirito di chi raggiunge un punto di arrivo ma, semmai, con la voglia e gli stimoli per trovare una nuova partenza dopo una stagione travagliata. Parlando con il presidente Vullo ho capito che vuol fare grandi cose ed io sono pronto alla sfida. Una sfida, come ho detto, anche personale. Voglio rilanciarmi a Massa”.
Cosa non ha funzionato nella tua avventura tra Spagna e Latina?
“In Spagna, tra Coppa Campioni e campionato, stava funzionando tutto al meglio. Ero tornato a Latina perché avevo avuto rassicurazioni di un posto da titolare. Non è stato così e mi sono trovato in una situazione poco piacevole. Le particolari regole che sovrintendono al mercato fanno si che qualcuno, alla fine, debba rimanere fuori. Succede per motivi economici o, diciamo così, politici e questa vola è successo a me”.
Oltre alla voglia di riscatto, porti in dote alla Quasar la tua grande esperienza.
“Certo, conosco bene i palcoscenici di serie A e ne conosco i protagonisti. So come vanno gestiti determinati momenti di gara. Insomma, cercherò di mettere a disposizione della squadra la mia esperienza perché tutto vada per il meglio”.
Una dote di esperienza importante anche per il tuo nuovo allenatore?
“Ho già parlato con Cantagalli e, lui per primo, sa di affrontare una grande sfida. Starà a tutti noi, me per primo, metterci a disposizione del nostro allenatore. Sarà importante far subito gruppo in modo da affrontare le difficoltà da squadra, aiutandoci a vicenda”.
Cosa pensi della Quasar che sta nascendo?
“Ancora la squadra è in fase embrionale ma il presidente sta lavorando molto bene. Sta operando senza dar retta alle regole di mercato di cui dicevo prima e sta costruendo un ottimo gruppo con giocatori importanti come Riccardo Fenili con cui ho giocato da giovane a Milano. Penso che la Quasar Massa in serie A non sarà una meteora”.
E’ presto per parlare di obbiettivi ma un’idea te la sarai fatta su quale potrebbe essere il ruolo di Massa nella prossima serie A2.
“Vediamo come il presidente conclude il mercato prima di dare giudizi sulla squadra. Una cosa però posso dirla e cioè che non voglio parlare di salvezza. Ripeto, aspettiamo che la rosa sia completa ma, dalle prime mosse, penso che un posticino nei play off potremo ritagliarcelo”.
Nel prossimo campionato c’è una gara che per te non sarà certo come le altre e cioè il derby con gli amici di S. Croce. Da ex, quando l’anno passato sei tornato con Latina, sei stato beccato dal pubblico di casa. Pensi che si ripeterà anche con la maglia della Quasar addosso?
“Nella mia carriera ne ho passate e viste di tutti i colori e non mi sono mai fatto problemi. Per un giocatore penso che la cosa peggiore sia l’indifferenza. Se, invece, i tuoi ex tifosi ti applaudono o ti fischiano vuol dire che qualcosa hai lasciato. Ecco, io penso di aver dato qualcosa a S. Croce e ci giocherò contro molto volentieri anche nella prossima stagione”.
Insomma, sei uno di quei giocatori che non lascia indifferenti?
“Questo senza dubbio. L’ho detto al presidente quando ci siamo incontrati per trovare l’accordo, gente al palazzetto io ne porto, a tifare o a gufare, ma ne porto. Non sono un giocatore da mezze misure, o mi si ama o mi si odia e va bene così”.