Più della metà della sua vita dedicata alla pallavolo. Ha cominciato a 19 anni. Domani ne compirà 41. Giornate ed ore scandite dall’impegno e dal sudore, ma arricchite anche da un’infinità di successi, dai consensi degli addetti ai lavori, da riconoscimenti dovuti, soprattutto, alla sua serietà professionale. Alla “venerabile” età, Paolo Tofoli si presenta al via della ventitreesima stagione di A1 con la voglia del primo giorno, con l’entusiasmo dei primi passi in questa disciplina e con lo spirito giusto di chi ha fatto delle scelte precise. Inderogabili. “Sembra quasi che il mio tempo sportivo si sia fermato. Non è facile – spiega – fare i calcoli con l’età, ma fino a che ci sono gli stimoli per andare due volte al giorno in palestra, fino a quando sei accompagnato dalla passione, se ti reggono la testa e la voglia di giocare, puoi andare avanti e non sentirne il peso sulle gambe”.
Da anni, dopo aver vinto tutto, Paolo avrebbe voluto dare l’addio al volley. Non lo ha fatto perché ancora si diverte. “Prima ho parlato di passione. E’ così. Se non l’avessi avrei smesso da un pezzo. Certo, fanno comodo anche i soldi, sarei un ipocrita se ammettessi il contrario, ma in questa come in altre attività sportive, se non ci metti “pathos” non è più un gioco. E non puoi farlo bene. Perché rispetto ad altri lavori, l’attività sportiva deve farti esplodere l’emozione, le sensazioni vere, che sono assai diverse in chi è quotidianamente occupato negli uffici o alla guida dei pullman. L’ambiente è determinante, come lo è il clima che si respira all’interno della squadra, nello spogliatoio. Elementi imprescindibili per farti apprezzare l’agonismo di una partita, l’adrenalina che ti assale all’inizio e ti esplode nei minuti successivi, il calore del match, le urla del pubblico, gli allenamenti, lo spirito di squadra: sensazioni che, purtroppo, mi mancheranno quando dovrò smettere di giocare”.
La pensione, a sentire Tofoli, sembra, però, lontana. Distante il ruolo che Massimo Mezzaroma ha in animo di assegnargli in futuro. Proprio perché Paolino è lo spot più vero, più serio, più credibile e pulito della pallavolo. “Ho accettato la panchina, ma non sono rassegnato. Se me lo chiederà, Coscione avrà i miei consigli. Disinteressati. Altri avrebbero potuti averli Se l’allenatore vorrà darò il mio contributo alla causa della M. Roma Volley che ha tutte le carte in regola per vincere. Mezzaroma e Sacripanti hanno allestito un gruppo sontuoso. Sono arrivati giocatori di grandissimo talento e di indiscussa personalità. Già negli allenamenti, sei contro sei, in campo vedrete due formazioni di A1, perché, a partire dal sottoscritto e da Hernandez, nessuno inizia rassegnato a fare il panchinaro in eterno. Puntiamo al turn-over: con tante gare in programma tra campionato Coppa Italia e Coppa Cev, un piccolo spazio potremmo trovarlo anche noi. Sarebbe un sacrilegio se gli anziani non potessero mettere in gioco la loro esperienza, a beneficio dei più giovani”.

Ufficio Stampa
M. Roma Volley