Rana Verona si avvicina alla sua prima storica Final Four di Del Monte Coppa Italia, con la semifinale contro Perugia in programma sabato alle 16.15 all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. In prossimità dell’evento, sono intervenuti in conferenza stampa Coach Stoytchev e capitan Rok Mozic, che hanno presentato questo importante appuntamento della stagione 2024/2025.

Queste le parole del Coach: “Per noi è un evento storico partecipare alle Final Four di Coppa Italia: è una semifinale che la squadra si è meritata grazie a una prima parte di stagione positiva e dopo una gara contro Piacenza molto complicata ma dove abbiamo ottenuto un risultato importante. Perugia è la squadra più forte degli ultimi tre, quattro anni, lo dicono i numeri. Sono i migliori in Italia nei due fondamentali di battuta, dove fanno 32% di danni, e ricezione, su cui sono bravi a non prendere ace. È molto difficile metterli in difficoltà al servizio e quando questo succede loro risolvono con un attacco di palla alta, impedendo agli avversari di entrare in serie. È una squadra che tra ricezione e battuta è la numero uno e da qui si costruisce tutto. Noi andremo a fare tutto quello che possiamo per metterli in difficoltà, consapevoli contro chi giochiamo. Noi stiamo lavorando, abbiamo tutti a disposizione, quindi possiamo allenarci bene. Dobbiamo preparare bene la gara e sfruttare le nostre chance”.

Ha aggiunto: “Per me è come se fosse la prima volta. Mi sono chiesto il motivo e la risposta è stata che perché è la prima volta che a Verona riusciamo a raggiungere un risultato simile. Mi sento come un giovane allenatore che va ad affrontare la sua prima Final Four. Durante i video promozionali per la Lega alla domanda che chiedeva quale fosse la sensazione che provavo in vista di questo impegno ho risposto stress, perché appunto è come se fosse la prima volta”.

Tornando sulla gara di Modena ha detto: “Due partite differenti, anche come avversario. Pur rispettando la squadra di Modena, che è forte, Perugia è di una qualità diversa. Sin da subito, noi abbiamo commesso pochi errori, gestito bene la distribuzione e già nel primo set trovato quattro muri. Loro tiravano forte in battuta e hanno sbagliato tanto e noi abbiamo potuto giocare più tranquilli. Quando una squadra riesce a staccare di due o più punti l’avversario diventa più facile. A me piace sottolineare come la qualità della partita precedente non deve cambiare l’impegno e la volontà di crescere che ognuno dovrà mettere il giorno dopo. Se la squadra capisce questo, il rendimento migliora sempre e tanti lo hanno già capito. Mi interessa che non facciamo mai passi indietro come qualità del lavoro. Tutti hanno il diritto di giocare male, ma pretendo che nessuno abbia il diritto di lavorare male”.

Ha proseguito: “Il cambio della formazione è stata una mossa vincente, ma poteva anche andare male. È stata una scelta un po’ obbligata, ma abbiamo vinto la partita quindi ha dato risposte. Gutierrez? Quando va in battuta sa mettere in difficoltà. Poi ci sono stati alcuni episodi in cui hanno colpito il nastro, ma siamo noi che dobbiamo produrre la nostra fortuna e infatti ad esempio Massari è entrato e ha sbagliato. Gutierrez ha tirato, abbiamo preso degli ace ma la squadra ha resistito come mentalità e comportamento in campo. Scelta di Spirito per l’ultima battuta? Tante volte faccio le scelte dopo uno studio approfondito. Modena stava sbagliando tante battute, Rok fa due ace nel terzo set, arriviamo a un punto di differenza e non mi aspetto che faccia un altro ace, perché i numeri dicono altro. Mi viene un flash: se facciamo una battuta float e loro riescono a fare cambio palla pareggiano, ma noi abbiamo guadagnato mezzo punto, perché possiamo gestire bene il nostro cambio-pallo. Ho chiesto a Spirito di tirare però float, così il problema diventava loro in cambio palla, hanno rigiocato come era previsto con lo stesso giocatore dopo il primo muro e li abbiamo fermati una seconda volta. Non è che tutto quello che studiamo esce come l’hai preparato, ma alla fine della partita analizziamo come era prevista e quante volte abbiamo azzeccato le percentuali”.

“Per vincere una partita è importante la volontà – ha detto poi – ma serve la qualità del gioco, che è quella che determina il risultato. Cosa è cambiato rispetto a un mese fa? Senza Džavoronok abbiamo dovuto pensare a nuove soluzioni, perché era il nostro miglior battitore, ci dava equilibrio in ricezione e questo ci permetteva di giocare più al centro e a lui di gestire più situazioni di banda quando Keita apre gli spazi. Stiamo lavorando ogni giorno, ma è un processo, e abbiamo avuto già qualche risultato positivo in queste circostanze”.

La parola è poi passata a Mozic: “Noi dobbiamo essere bravi a resistere nei vari momenti. anche quando dall’altra parte va in battuta qualcuno che tira forte, resistendo fino alla fine, perché conta prendere i tre punti. A Modena abbiamo dato una buona risposta e siamo stati bravi a gestire i momenti più difficili. Ultima battuta? Da sempre a me piace chiudere la partita, in attacco, a muro, al servizio e volevo chiudere anche questa con un ace (ride, ndr). Mi sentivo bene per metterli in difficoltà, poi ho capito. Il ragionamento che ha spiegato Rado adesso è giusto: se avessi sbagliato, forse non avremmo fatto bene in cambio palla dopo. È stata una decisione corretta”.

Sull’ambiente e la sua crescita personale ha detto: “Tutti i palazzetti sono diversi, bisogna abituarsi un po’, ma è diverso per tutti. È più grande, ma faremo allenamento prima della partita, quindi abbiamo modo di conoscerlo. Ci sarà tanto rumore, ma ormai siamo più abituati rispetto ai primi anni. La mia crescita in tutti i fondamentali? Per me è importantissima. Quando si è giovani si vuole attaccare e fare più punti possibile, ma poi crescendo capisci quanto siano importanti anche gli altri aspetti, come difesa, ricezione, copertura, che possono portare un punto in più per la squadra. Anche se faccio zero punti, l’importante è vincere la partita. Posso migliorare ancora tanto in battuta, anche perché ci manca Džavoronok che era il nostro miglior battitore che ci dava tanta continuità”.

Il numero 19 veronese ha poi dichiarato: “Sicuramente è una settimana speciale questa che ci porta alle Final Four. Non avevamo mai raggiunto un risultato così importante da quando sono arrivato a Verona. Ho sempre sognato di giocare queste partite e dovremo dare il massimo. Non sarà facile, Perugia è più forte, ma a volte vince anche chi ci crede di più. In campo non dovremo lasciare nulla e guardo a questa gara con positività ed entusiasmo. Il rinnovo di Keita? Sono contentissimo. C’è un progetto che sta diventando sempre più importante, di anno in anno si migliora sempre di più. Sono felice di restare ancora lui per arrivare all’obiettivo di vincere con questa squadra. Perugia? Sarà un po’ sotto pressione perché hanno perso due partite di fila, ma mi aspetto che reagiscano bene visto i giocatori che hanno. Non dico che noi non abbiamo pressione, ma dobbiamo andare molto sciolti e liberi di testa e credere in noi stessi”.