GROTTAZZOLINA – Ancora una ribalta nazionale assoluta per la Yuasa Battery Grottazzolina, che è stata ospite con il presidente Rossano Romiti e coach Massimiliano Ortenzi alla trasmissione sportiva di Radio Uno “Zona Cesarini”, condotta da Manuela Colazzo. La storia della M&G Scuola Pallavolo raccontata, in ogni suo aspetto, in uno dei palcoscenici più importanti e di prestigio del panorama giornalistico nazionale. Innanzitutto partendo da questo primo approccio alla Superlega: “E’ stato un salto enorme – ha sottolineato il presidente Romiti – con l’A2 c’è un abisso e l’impatto organizzativo è stato assolutamente importante. Già il cambio di Palas è stato uno sforzo logistico enorme. E’ stata una scommessa vinta, spostarsi da casa non è mai facile ma il nostro pubblico ci ha seguito, riuscendo anche a coingolgere per intero il territorio. In Superlega ora ci guardano come una società che ha un bel pubblico al seguito e non era affatto scontato”. Gli fa eco in tal senso coach Ortenzi: “Le soddisfazioni sono molteplici. La prima quella di aver vinto una scommessa entrando sul mercato dopo di tutti, avendo probabilmente il budget più basso di tutti. Al termine del girone d’andata ci guardavano come i maggiori indiziati a scendere vista la classifica, ma poi è cambiato tutto”.
Ed è chiaro che di momenti chiave all’interno della stagione ce ne sono stati. Per Romiti “le due gare contro Monza: la prima in casa in Superlega in un impianto non nostro, fu la giornata delle prime volte. Alla prima di ritorno a Monza c’è stata la prima vittoria in Superlega e l’avvio della rimonta”. Da questo punto di vista Massimiliano Ortenzi fissa un altro momento particolare: “Se devo sceglierne una solo, penso alla vittoria in casa con Modena: la prima in casa e contro un club storico, al termine di una gara tiratissima, con tutti i set ai vantaggi. Ancor più che con Monza, lì abbiamo capito che si poteva fare vincendo in quel modo, contro Modena e in casa. Un risultato che poi è stato costruito giornata dopo giornata valorizzando ragazzi molto giovani, partiti in panchina ma che hanno finito in campo”.
Ma è importante anche capire le origini di un fenomeno come quello di Grottazzolina, che non nasce certo quest’anno. “La pallavolo a Grotta vanta più di 50 anni di storia con varie gestioni. La nostra ha sposato un progetto, mettendo insieme due realtà come Montegiorgio e Grottazzolina con due vocazioni differenti, come il settore giovanile e la pallavolo dei grandi. Con Massimiliano abbiamo pensato di mettere insieme queste due forze, guardando a tutta la provincia. Tanti ragazzi nel corso degli anni si sono innamorati, tanti si sono appassionati, avvicinandoci a quell’obiettivo che si andava a realizzare nel corso del tempo. L’immagine è proprio Massimiliano: lui va oltre il lato tecnico, coordina e si preoccupa del settore giovanile e le seconde squadre. Dà una linea tecnica e fa anche quelle cose che sono più da DS e manager, diciamo alla Ferguson. Il rapporto personale nasce prima della pallavolo quindi è ben consolidato”. E proprio il tecnico pone l’accento su una statistica importante. “Grottazzolina e Montegiorgio, come rapporto tra praticanti e abitanti, credo siano tra i primissimi in Italia. Abbiamo valorizzato le nostre risorse portando in prima squadra molti ragazzi, capitan Vecchi ha fatto l’intera trafila da protagonista e lo staff è tutto fatto in casa, con ragazzi con cui ho collaborato e ho anche allenato. Abbiamo fatto crescere anche figure alternative, tutte le gioie e i dolori vengono condivisi e in qualche modo resi più sopportabili quando le cose vanno male, ma anche amplificati quando vanno bene”.
Ora il Torneo Internazionale a Dubai dal 10 al 21 Marzo e poi ad Aprile i play-off per il quinto posto. “Il Torneo sarà anche un premio per quello che abbiamo affrontato. Dobbiamo ricaricare le pile perché dal 6 aprile si giocano questi play-off che rappresentano qualcosa di speciale – conclude Ortenzi – chiudere quinti e arrivare in Europa sarebbe un sogno che andrebbe a chiudere una stagione super. Dobbiamo giocarceli senza pressione, ma ritrovando quella fame e quella voglia di vincere che ci ha contraddistinto. Se facciamo così qualche chance di giocarcela ce l’abbiamo”.05