Quattro anni di cammino insieme sono un bel tratto di strada, soprattutto in un mondo come quello dello sport dove tutto corre veloce, soprattutto nel nostro sport, la pallavolo, in cui un’azione di gioco si può chiudere in pochi secondi. La comunicazione attraverso una società sportiva di alto livello nazionale e internazionale e gli eventi che organizza, e a cui partecipa, può essere considerata un concetto fondamentale per il successo delle imprese. Per avere una comunicazione strategica tra sponsor e ambiente, Powervolley Milano ha scelto un partner di alto livello come GR Group. GR Group srl, con sede a Legnano (Milano) è una società direttamente specializzata nella creazione, progettazione e produzione di soluzioni di visual communication e branding efficaci e innovative, ponendosi come unico interlocutore anche per i progetti più complessi come il restyling di interi building.



“Quando ho accettato la sfida di riportare il volley di alto livello a Milano – spiega Lucio Fusaro, presidente di Allianz Powervolley Milano – ho pensato che dovesse essere di alto livello non solo il valore sportivo e umano dei giocatori e dei tecnici, che avrebbero affrontato con me il campionato di SuperLega, ma anche tutta l’immagine della Powervolley. Oggigiorno, ogni partita è un evento, uno show per cui lavorano decine e decine di persone, soprattutto dietro le quinte. Se lo stadio di San Siro è la Scala del calcio, noi disponiamo per le nostre partite, credo, della Scala del volley, l’Allianz Cloud, il migliore impianto di tutta Italia per assistere a una partita di pallavolo. Chi crede nel nostro progetto, e ha scelto di investire nello sport, deve avere un giusto ritorno a livello di immagine e per arrivare a questo risultato abbiamo scelto i migliori di ogni settore a livello di partner e fornitori. Sponsor, partner e fornitori spesso diventano anche nostri tifosi. GR Group, dell’amico Stefano Rampinini, con la figlia Lucrezia e tutto lo staff rappresenta indiscutibilmente un’eccellenza nel realizzare qualsiasi soluzione di visual communication”.




Abbiamo chiesto proprio a Stefano Rampinini, Ceo di GR Group e a sua figlia, Lucrezia, business development della società,
 di guidarci all’interno della loro attività. A iniziare dallo spiegare come sia cambiata la comunicazione attraverso l’advertising e i touchpoint fisici negli ultimi anni? E in che modo si è puntato all’innovazione per rispondere a queste trasformazioni nel mondo dello sport?

“Il cambiamento negli ultimi anni è stato radicale – spiega Stefano Rampinini – siamo passati dallo striscione o il cartellone, al led, da una comunicazione fisica, al digitale, con spazi pubblicitari inseriti in contesti sempre più diversificati. Anche se non si parla di digitale, lo statico è diventato quasi sempre dinamico grazie a soluzioni anche di stampa digitale che muovono l’immagine o a strumenti di comunicazione che si adattano alle esigenze unendo la funzionalità ad un concetto di estetica oggi centrale. La qualità della riproduzione del pattern e del brand è ovviamente migliorata moltissimo grazie alle nuove tecnologie. L’altro aspetto riguarda la velocità. Gli ultimi sistemi di stampa consentono tempi dall’ordine, al prodotto finito, inimmaginabili fino a qualche anno fa. Questo ci ha portato a rivoluzionare e a migliorare anche la logistica”.

“Per quanto riguarda il mondo dello sport – interviene Lucrezia Rampinini – il nostro modo di intendere la comunicazione cerca di mettere sempre al centro la squadra, gli atleti, anche come persone. L’immagine personalizzata è un valore aggiunto, che rende il marchio dello sponsor o del team più vicino alla gente e di conseguenza ai clienti”.




Il Palasport, da luogo in cui si assisteva alla partita, a volte neppure troppo comodamente, su un seggiolino o una panca, è diventato la casa del divertimento, del food, della musica, delle luci. Come la vostra azienda contribuisce a questa evoluzione attraverso il restyling degli ambienti e la comunicazione visiva?

“Siamo stati chiamati a realizzare il primo sistema di wayfinding dell’Allianz Cloud, ovvero tutta la segnaletica dove anch’essa diventa strumento per comunicare la propria immagine (funzionale-estetico) e non è più solo un cartello, ma un elemento di design e inclusione. Prima che la struttura aprisse – ricorda il Ceo di GR Group – nei moderni palasport il campo è il palcoscenico, ma tutti gli altri spazi si possono utilizzare anche per l’interazione del pubblico. Sono stati introdotti gli skybox, le aree hospitality e lounge. All’Allianz Cloud, proprio con Powervolley, abbiamo studiato e realizzato dei veri e propri salottini, elementi unici nel mondo dello sport indoor, prendendo ispirazione dalla MotoGP, un mondo che frequento da tanti anni. E, attenzione, tutti i moduli devono essere dinamici facilmente smontabili perché il tempo per allestire il “palco” è poco, favorire la visione della partita, ma anche momenti di confronto e dialogo tra il pubblico”.




GR Group si occupa non solo di visual communication, ma anche di remodeling/interior design e physical branding. Come il vostro approccio trasforma gli impianti sportivi in spazi coinvolgenti e funzionali per squadre, sponsor e tifosi?

“Oggi, sempre più spesso – dice Lucrezia Rampinini – l’interlocutore è un architetto, un designer o un creativo con cui possiamo progettare gli spazi e personalizzare l’ambiente. Alla base c’è sempre lo studio del luogo e l’ambizione di renderlo più funzionale e accogliente, dove le persone, qualunque sia la destinazione d’uso dell’ambiente (un palazzetto o un’azienda) possano sentirsi a casa e soprattutto con la voglia di stare in quel posto e sentire un forte senso di appartenenza. Per Powervolley, poi, ci è capitato di dover seguire la squadra per eventi anche in giro per Milano, ricreando con immagini e materiali l’experience che si vive al palazzetto. Quindi il branding è qualcosa che viene vissuto, riconosciuto e deve essere ricreato, ovunque c’è Powervolley”.




GR Group segue l’intero processo, dalla progettazione esecutiva alla produzione e all’installazione. Quanto è importante per voi gestire tutto internamente per garantire qualità, velocità e personalizzazione ai vostri clienti nel mondo dello sport?

“In azienda siamo alla terza generazione. Siamo partiti con cartelloni e pennelli – ricorda Stefano Rampinini – poi grazie a intuizioni mie, e dei miei collaboratori, abbiamo scommesso sull’ingegnerizzazione della produzione, trasformato una piccola realtà artigianale in un’azienda a 360°, che può affrontare qualsiasi sfida in materia di comunicazione. Oggi il nostro team è formato da personale tecnico e altamente specializzato. Abbiamo istituito un’Academy interna che mettiamo a disposizione dei nostri clienti, aziende e studi professionali, per fare formazione e condividere il know-how. Svolgiamo anche attività sociale, ospitando studenti delle scuole di grafica per metterli a contatto con il mondo del lavoro. Il know-how interno è quello che ci contraddistingue, quindi per rispondere alla tua domanda è essenziale essere capaci di gestire un processo completo per essere tempestivi, formativi verso il nostro cliente”.




Lo sport è sicuramente un canale di comunicazione molto potente. Quali strategie e strumenti di comunicazione possono garantire ai brand una presenza forte e coerente, indipendentemente dai risultati sportivi?

“Vivo da 44 anni il mondo dello sport – ricorda Stefano Rampinini – e ho avuto la fortuna di lavorare per tante discipline diverse nell’outdoor e nell’indoor, dal mondo dei motori al ciclismo, dal calcio alla pallavolo. Con Powervolley Allianz Milano, il presidente Lucio Fusaro e il suo staff, abbiamo un rapporto molto stretto, che parte dalla condivisione dei valori della società e si declina in un particolare modus operandi. In questo modo, l’immagine del team e dei giocatori di Powervolley diventa vincente indipendentemente dai risultati sportivi. Il merito è dei solidi valori che vengono trasmessi e dalla filosofia stessa di fare sport. Noi contribuiamo a far sì che questa immagine, positiva e potente, si rifletta sui fan, e anche sugli sponsor della squadra”.

Foto credit Stefania Cozzone e Alessandro Pizzi