After Hours, la SuperLega di notte
Mazzone, Staforini, De Cecco, Katalan, Tiberti e Botti ospiti della 25a puntata di After Hours
Le emozioni di Gara 2 dei Quarti di Finale Play Off, con l’allungo di Perugia e Piacenza e il “punto” dell’1-1 nella serie da parte di Civitanova e di Cisterna. Ma anche il rammarico dell’Allianz Milano per una domenica da dimenticare, i rimpianti di una Modena che solo nel finale di stagione sta esprimendo il suo potenziale e le emozioni della lotta per la promozione in SuperLega da parte dei club di Serie A2, oltre alle parole di Massimo Botti, allenatore del Lublin, in vista della Finale di ritorno di Challenge Cup contro Civitanova. Storie e temi affrontati nella venticinquesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, trasmessa in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 25 sono stati Daniele Mazzone (Cisterna Volley), Matteo Staforini (Allianz Milano), Luciano De Cecco (Valsa Group Modena), Nicolò Katalan (Tinet Prata di Pordenone), Simone Tiberti (Gruppo Consoli Sferc Brescia) e Massimo Botti (Bogdanka Luk Lublin).
Daniele Mazzone (Cisterna Volley)

LA PARTITA PERFETTA – È stata la miglior partita di tutta la squadra da due anni che sto a Cisterna. Spesso abbiamo espresso un livello alto per uno o due set. Per una partita intera, contro una grande squadra, non ci era mai capitato.
TRENTO SORPRESA – In difesa prendono l’incredibile, anche Rychlicki ha difeso qualunque cosa. E l’attenzione in difesa vuol dire tanto. Può essere che magari, quando ci vedevano tanto sopra nel punteggio, un po’ sorpresi lo siano stati e quindi abbiano avuto qualche incertezza.
DOVE MIGLIORARE – Non sono più di primo pelo, ma posso ancora migliorare. Nel primo tempo vicino mi sento tranquillo sulla “sette”, ma verso la “uno” posso ancora fare di più e in battuta ho trovato una regolarità nella spin, ora devo iniziare a metterla dove voglio con continuità.
L’ANNO CHE VERRÀ – Al momento non so ne se sarò a Cisterna, né se sarò altrove. C’è un momento dell’anno in cui tutti, sui social, nello spogliatoio, parlano di mercato. Io quando sento questi discorsi me ne vado. Ho il procuratore che si occupa di questi aspetti. Io ne sono totalmente estraneo.
COACH? NO, GRAZIE – Ho poca pazienza e bisognerebbe averne tanta, soprattutto con i giovani. Se questa vita da giocatore ti fa essere già molto itinerante e ti porta a cambiare spesso squadra, una seconda vita in cui sei pure il primo che salta, no, grazie. Voglio crearmi una base, una stabilità, in un luogo fisso. Casa? Al momento ce l’ho a Modena, ma è un investimento fatto quando giocavo lì. Roma mi piace molto, sarebbe una buona base.
Matteo Staforini (Allianz Milano)

LA SCONFITTA NETTA – Fa un po’ male perché eravamo riusciti a portarci in vantaggio a Civitanova, su un campo difficile. Andare in vantaggio nella serie e non riuscire a tenere il vantaggio dispiace, anche per come è maturato. Sono stati più forti in tutti i fondamentali, hanno battuto bene, siamo andati in difficoltà in ricezione e siamo stati poco lucidi in qualche colpo in attacco. Poi quando loro iniziano a ingranare e prendono fiducia, è difficile giocarci contro.
DOVE MIGLIORARE – Credo sulla parte difensiva. Da quando faccio il libero, la ricezione è sempre stata il mio forte. Devo migliorare nella lettura del gioco. Sto lavorando su questo già dall’anno scorso, ne avevo parlato col mio allenatore a Cuneo.
IL RUOLO A MILANO – Arrivavo da un anno di A2, tornare a Milano e provare a giocare le mie carte è qualcosa di cui non mi pento. Poi sappiamo tutti le doti di Catania, lui ha fatto il suo bel campionato e la società ha deciso di continuare con lui. Non ho nulla da recriminare.
L’ADDIO DI PIANO – Prima del giorno dell’addio al volley, l’ho visto sorridente. Quel giorno era un po’ diverso, è comprensibilissimo. È stato un bellissimo momento per lui come per noi.
Luciano De Cecco (Valsa Group Modena)

I PROBLEMI FISICI – Sto dando una mano alla squadra, anche se purtroppo devo operarmi per una colica renale, che stiamo tenendo sotto controllo. Ho voluto fare lo sforzo, perché vogliamo lottare per qualcosa di importante. Poi ci sono giornate migliori e peggiori.
IL +5 SPRECATO CON PERUGIA NEL 2° SET – Abbiamo studiato durante tutto l’anno dove cade la palla in ricezione e quali sono le migliori scelte di ognuno. In questo caso cerchiamo un pelo nell’uovo: non abbiamo peccato di inesperienza né ci siamo tirati indietro, abbiamo cercato il punto con personalità, ma loro in quei frangenti sono stati più bravi, ma abbiamo continuato a giocare punto a punto.
RIMPIANTI – Ho vissuto Modena tanti anni da avversario, venire qua era un sogno per me e non me ne sono mai pentito. Le aspettative erano migliori del settimo posto ottenuto, la squadra era stata costruita per fare qualcosa in più rispetto all’anno scorso. Ma abbiamo giocato con squadre che hanno qualità migliori e sono riuscite a sfruttarla. Noi sinceramente non siamo mai riusciti a giocare durante l’anno come abbiamo fatto negli ultimi cinque set con Perugia o l’ultima a Milano o con la Lube in casa. Ora fare passi in avanti, contro una squadra di questo livello, potrebbe non bastare. Senti una sofferenza interna e ti chiedi: “Cosa dobbiamo fare per vincere contro di loro?”.
RIMPIANTO – Non posso dire che sono contento dei risultati delle ultime settimane, ma il livello di gioco è quello che avremmo dovuto esprimere prima. Avevamo i mezzi per arrivarci, ma non siamo stati capaci di metterlo assieme.
LA NAZIONALE E LA VNL – Oggi per me è un “no”. Ho giocato 19 anni in Nazionale, penso che prima o poi debba esserci un ricambio generazionale. Andare a tappare buchi per qualche torneo non mi entusiasma. Sicuramente l’Argentina ha bisogno di far giocare altri atleti, la VNL sarà importante per i ragazzi, per vedere se possono giocare alcuni che negli ultimi anni hanno giocato poco. Sarò lì a guardare la VNL, sarò pronto in caso di chiamata, ma non mi aspetto che mi chiamino.
QUANDO UN PALLEGGIATORE STA BENE – Nel mio caso, sicuramente quando fai sentire importanti tutti i compagni, tieni viva la fiamma a prescindere dai punti fatti. Chiaro che non tutti allo stesso momento hanno punti “alti”.
Nicolò Katalan (Tinet Prata di Pordenone)

QUANDO UN CENTRALE STA BENE – Da centrale, ti accorgi di stare bene quando riesci a capire subito il gioco, a toccare palloni a muro, a incidere con qualche tocco decisivo, poi ci sono chiaramente anche gli attacchi e le battute.
TIBERTI – Sempre pensato che è un grande palleggiatore, oltre che un signore, e giocarci contro è “fastidiosissimo”.
CHI ARRIVA PRIMO – Adesso siamo in testa noi e arriviamo ai Play Off da primi. Ci siamo giocati fino all’ultimo la posizione con Simone, a noi serviva un risultato da tre punti, sapendo che anche loro puntavano allo stesso obiettivo. Si sono viste sin dall’inizio le qualità di tante squadre.
LA SCONFITTA CON MACERATA AL PENULTIMO TURNO – È stata un po’ inaspettata, all’andata ci aveva battuto 3-1 e sono arrivati da noi con la voglia di fare risultato per salvarsi. Hanno giocato a viso aperto e ci hanno messo in difficoltà, malgrado in casa nostra ci sia una bellissima atmosfera grazie a tifosi fantastici. Hanno disputato una grande partita e vinto con merito. Siamo stati poi bravi a pensare subito alla partita di Fano e conquistare tre punti importanti.
Simone Tiberti (Gruppo Consoli Sferc Brescia)

QUANDO UN PALLEGGIATORE STA BENE – Avverto di star bene quando mi sento sciolto, più del solito. Anche alla mia età, la tensione per la posta in palio rende più rigidi. A volte a inizio partita puoi non sentire il feeling col pallone, devi ambientarti in palazzetti non “tuoi”. Il livello della A2 è salito tantissimo, ci sono ragazzi dei quali sentiremo parlare.
L’OPINIONE SU KATALAN – Io trovo i centrali più o meno impegnativi, ma non penso di soffrirli più di altri ruoli. Katalan è un buon centrale, molto bravo e uno dei migliori a muro. Non faccio la sfida coi centrali perché rischio di uscirne con le ossa rotte.
SUBITO PLAY OFF – Scherzando dico che abbiamo fatto apposta ad arrivare secondi, i weekend liberi erano pericolosi. Noi vogliamo farci partite in più. Parlando seriamente, sono belli i Play Off di A2, fra squadre molto forti, molte vicine come livello. Noi troviamo Acicastello, con cui abbiamo perso due volte in Regular Season; per me all’inizio dell’anno erano la squadra più forte eppure sono arrivati settimi. Ogni turno è una finale, sarà divertente.
LA PROSSIMA STAGIONE – In Serie A2 non gioco più, troppo impegnativo. Se andiamo in SuperLega, mi sono messo a disposizione per stare in panchina, a “vedere” i campioni. Faccio il secondo, stringo la mano, faccio il sorteggio… Altrimenti potrei allenare o, comunque, rimanere in pallavolo in altri ruoli.
Massimo Botti (Bogdanka Luk Lublin)
IL SUCCESSO SU CIVITANOVA – Siamo alla fine del “primo tempo”, i complimenti sono graditi ma bisogna ancora stare attenti. Abbiamo giocato bene. Non sapevamo compararci col livello di Civitanova perché non l’avevamo mai incontrata né avevamo affrontato le sue contender. In più ero curioso di vedere la reazione per questo club e alcuni dei miei giocatori di fronte alla prima Finale della loro storia. Sicuramente la nostra arena ci ha spinto: credo che anche dalla tv si sia percepito il tipo di atmosfera che si respirava.
PIACENZA-VERONA – Quando si vince è tutto bello e va tutto bene. Tutto è figlio del risultato. Piacenza dall’inizio di questa stagione aveva un potenziale che non si era ancora espresso. La squadra c’è, è estremamente forte, doveva solo sbloccarsi. E in questi Play Off può dire la sua.
GODERSI IL MOMENTO – Non so cosa significa: “Dovete divertirvi”. Io ogni tanto dico ai miei giocatori “Cercate di godervela”, di godersi il momento perché, quando arrivi a questo punto della stagione ci si concentra sul risultato, ma tutto quello che gira intorno, l’attenzione verte su di noi, giocare in arene strapiene con un entusiasmo contagioso, noi dobbiamo godercelo. Quindi dico ai miei giocatori: godetevela, perché sono momenti che ci siamo guadagnati, ci siamo conquistati, quindi non è giusto vedere solo come un fallimento la sconfitta. Fallimento può essere se hai delle aspettative e ci vai lontanissimo.
LA SCELTA DI LEON – Lui è venuto a Lublino per una scelta di vita, voleva far frequentare le scuole polacche alle figlie. Ha rifiutato offerte anche più importanti dalla Turchia. Poi c’è stata una serie di circostanze fortunate. Lui l’anno scorso ha giocato solo la fase finale, quindi era un punto interrogativo. Sul mercato le altre squadre avevano già chiuso i roster, mentre Lublino se l’è presa più comoda e ha poi trovato il budget per ingaggiarlo.
IL FUTURO – Non ho ricevuto offerte dall’Italia. L’anno prossimo rimarrò in Polonia. A Lublino? In Polonia, non posso dire altro. È difficile tornare in Italia, ci sono dodici squadre e girano sempre gli stessi tecnici, bisogna dimostrare più volte di valere e non è così semplice.
MARGINI DI MIGLIORAMENTO – Con Civitanova è stata una delle nostre partite migliori, possiamo esprimerci a questi livelli. Nell’ultimo periodo abbiamo cambiato qualcosa nello starting six e abbiamo ancora margini di miglioramento. Spero di riuscire a colmarli presto e spero basti nel ritorno con Civitanova perché, anche sconfiggendoli, ci siamo accorti di giocare contro un top team.
ACCORCIARE IL GAP – Se compariamo i roster, chi ci sta davanti in campionato ha giocatori di caratura internazionale e abituati a giocare in certi palcoscenici. Ma per i Play Off non ci arrendiamo, siamo cresciuti molto e la nostra intenzione è colmare il gap rispetto alle avversarie. E dobbiamo guardare non solo a chi è davanti, del resto ai quarti affrontiamo lo Zaksa.
COME CRESCERE – So di essere portato per questo mestiere, me lo sento cucito addosso. Ma sento di avere tantissimi aspetti in cui migliorare, è un lavoro molto complesso. Sicuramente non perdo occasione per girare, per incontrare altri allenatori che stimo e andarli a vedere ogni volta che posso. Anche nella metodologia di allenamento c’è molto da imparare.