L’ex ct azzurro si congratula con la società per aver riportato in Italia il forte schiacciatore, che nel 2015 esordì con lui in Nazionale
Grottazzolina – Il colpo di mercato messo a segno dalla Yuasa Battery, che per lo storico esordio in Superlega ha puntato fortemente sulla figura di Oleg Antonov riportandolo in Italia dopo la sua recentissima esperienza in Superleague russa, sta facendo letteralmente impazzire i media.
Una storia bella, romantica se vogliamo, quella che vede Oleg tornare nel piccolo paesino marchigiano dopo esservi cresciuto passandovi l’infanzia nel biennio che ha visto suo papà, l’ex vice-campione olimpico russo Jaroslav, giganteggiare nell’allora Videx di A2. Jaroslav Antonov fu il primo atleta straniero ingaggiato da Grottazzolina in Serie A, anno 1996; Oleg Antonov è il primo volto nuovo di nazionalità italiana ingaggiato dalla Yuasa Battery per il suo storico esordio nella massima serie nazionale. Più che una storia, un capolavoro.
E chi di capolavori se ne intende come pochi altri è di certo Mauro Berruto, attuale parlamentare della Repubblica, recentemente ospite a Grottazzolina in un duplice evento organizzato da M&G Scuola Pallavolo nell’ambito del festival dello sport SportivaMente. Autore del libro e del relativo spettacolo teatrale “Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove”, è stato infatti proprio Mauro Berruto, ct della nazionale italiana di pallavolo maschile dal 2010 al 2015, a far arrivare ai vertici del club di Grottazzolina il proprio pensiero in merito ad un atleta da lui stesso definito esemplare.
“Mi fa molto molto piacere il rientro in Italia di Oleg – le parole dell’ex allenatore azzurro – perché la Superlega italiana è senza dubbio il campionato di riferimento mondiale, e vedere lui tornare in un campionato così competitivo è molto bello. Mi affascina l’idea che Oleg ricalchi i campi dove giocava suo padre, è una bella storia sportiva.”
Il pensiero di Berruto va poi sul suo personale ricordo di Oleg, che proprio grazie a lui poté avviare il suo percorso in maglia azzurra: “Il mio rapporto con Oleg è splendido, ho un ricordo fantastico di lui. Lavorammo tanto nell’attesa di ottenere le certificazioni necessarie per farlo esordire in nazionale, e quando arrivarono fu bellissimo per lui. Ricordo benissimo la sua emozione, che era anche la mia ovviamente, è un ricordo personale molto molto speciale”.
Oleg Antonov ottenne infatti la cittadinanza italiana il 31 marzo 2015, ma già dal 2012 iniziò il proprio percorso in nazionale con Berruto, nell’attesa di poter esordire con la maglia più ambita da qualsiasi sportivo della propria nazione. Maglia con cui ha poi messo a referto la bellezza di 137 presenze, una vera e propria istituzione del volley italiano. “Le sue qualità di giocatore non si discutono” – prosegue l’ex ct – “l’ho voluto fortemente in nazionale perché è un ragazzo esemplare. Il suo modo di stare in palestra, il suo modo di allenarsi, la sua dedizione assoluta in quello che fa, nel rispetto dei suoi compagni e dell’allenatore, fanno di lui un ragazzo che è un grande piacere allenare.”
La sfera si sposta poi sul lato tecnico, che è poi quello che in fondo maggiormente interessa ai tifosi: “Come già detto, le sue qualità non si discutono. E’ un atleta esemplare anche sotto il profilo tecnico, giocatore molto solido, affidabilissimo, che sa essere punto di riferimento anche grazie alla qualità dei suoi fondamentali. Faccio i complimenti sinceri a Grottazzolina per aver riportato Oleg ad essere protagonista nella nostra massima serie, spero sinceramente di poter assistere ad una partita della Yuasa Battery e di poterlo riabbracciare”.
La stagione che attende Grottazzolina sarà oltremodo difficile, così piccola in mezzo a tanti giganti del volley italiano. Eppure dalle prime mosse di mercato si nota già una caratteristica ormai consolidata di questo club: la voglia di dimostrare che attraverso la passione più pura si può ancora arrivare a competere a livelli apparentemente impensabili. E la chiosa, ovviamente, non potevamo che lasciarla a Mauro Berruto, proprio attraverso un estratto di Capolavori: “La mentalità vincente va oltre il numero di trofei che si custodiscono in bacheca, ma passa attraverso quello che William Turner ci ha insegnato con i suoi quadri: siate felici se i vostri avversari sono difficili da battere.”