L’allenatore del team grottese analizza la sconfitta di Modena con la consueta lucidità che lo contraddistingue: “L’infortunio di Fedrizzi fa parte del gioco, dobbiamo abituarci a fare bene le cose semplici”

Modena – Se nella lettura della partita andata in scena al PalaPanini ci limitassimo a commentare il solo terzo set, ci sarebbe onestamente ben poco da salvare. Ma il terzo set è solo figlio della fragilità di chi, una volta arrivato al suo apice prestazionale, al fotofinish viene sopraffatto e crolla mentalmente. La Superlega è questa qua, appena molli di un centimetro gli altri ti frullano, perché giocate di alto livello la Yuasa Battery ha ampiamente mostrato di averle nelle corde, ma tenere quel livello con costanza è cosa che si impara col tempo. Dunque, dal tempio del volley italiano si torna con zero punti, ma anche con alcuni insegnamenti, il primo dei quali lo illustra a caldo lo stesso coach Ortenzi: “Nel secondo set siamo riusciti ad avere un po’ di occasioni, abbiamo toccato diverse palle a muro che poi non abbiamo difeso, abbiamo contrattaccato con poca lucidità alcune situazioni che forse potevano cambiare il corso di quel set. Poi, perso quello, ci siamo un pochettino lasciati andare, abbiamo cominciato a chiudere i colpi d’attacco, abbiamo preso un po’ troppe murate, e siamo andati giù. Questo non deve succedere, ci siamo detti che anche se è difficile bisogna pensare sempre al set dopo, alla palla dopo, però ci dobbiamo abituare. E Modena stasera ce l’ha insegnato”.

credit FIPAV C.T. Modena – Alberto Marinelli

Secondo insegnamento: niente alibi, perché se si inizia con quelli poi è finita. Fedrizzi è una pedina importantissima dello scacchiere grottese, ma anche Modena aveva fuori Daviskiba, e prima Monza ulteriori assenze. “L’infortunio di Fedrizzi purtroppo ci sta, fa parte del gioco, ma secondo me non è questo che ha inciso nell’andamento di questa partita. Il sestetto con cui abbiamo giocato, in alcuni momenti, ha saputo fare la pallavolo che può fare e con quella pallavolo abbiamo messo in difficoltà anche Modena. Noi sappiamo qual è il nostro livello di gioco, non dobbiamo pensare che siamo diversi, però per tenere quel livello lì dobbiamo porre più attenzione alle cose fondamentali e più semplici, perché se sbagliamo quelle diventa tutto più difficile.”
Terzo aspetto positivo: i tifosi hanno seguito la squadra e di fronte ai 3200 del PalaPanini hanno fatto anche sentire forte la propria voce. L’emozione di giocare qua era tanta” continua Ortenzi “perché comunque per molti di noi era la prima volta qui, quindi questo rimane, come ci siamo detti tante volte. Queste emozioni non devono essere però tutto quello a cui aspiriamo. Sono cose che ci dobbiamo godere, ma dobbiamo anche uscire da questi palazzetti con l’idea, quanto meno, di aver fatto tutto il possibile. I tifosi ci hanno incitato sempre, torniamo a casa consapevoli che abbiamo due partite in casa in cui dobbiamo tirar fuori tutto quello che possiamo, perché avremo un grande pubblico da parte nostra che ci aiuterà.”

“Non mollare mai” è un coro che più volte si è alzato dalla curva ospite presente nell’impianto modenese, soprattutto nei momenti di massimo distacco. Ed è proprio questo il punto fisso che dovrà accompagnare la Yuasa Battery da qui a fine stagione, pensando una partita alla volta. Testa a sabato, dunque, quando al PalaSavelli alle ore 20:30 arriverà il Verona di Radostin Stoytchev.