Una squadra da leggenda che ha preso la via del cielo 75 anni fa. Era il 4 maggio 1949 quando il team di rientro da Lisbona si schianta contro il terrapieno della basilica di Superga.
Superga è un posto iconico, guarda Torino dall’alto, ma fu fatale a quella squadra invincibile che stava scrivendo la storia del calcio italiano.
Quel 4 maggio 1949 morirono tutti i giocatori, lo staff tecnico, i dirigenti e alcuni giornalisti che erano su quel Fiat G212.
Il maltempo quel giorno fece sparire una delle più belle storie calcistiche di tutti i tempi. Cinque scudetti di fila, una Coppa Italia, ma soprattutto quei giocatori giocavano tutti quanti in Nazionale.
Oggi 4 maggio, in onore al grande Torino, è la Giornata Mondiale del calcio.
Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Questa la formazione, recitata come una poesia, che tutti i tifosi granata conoscono a memoria e l’hanno tramandata di padre in figlio come accade solo per le leggende.
Qualcosa di incredibile accade l’11 maggio 1947 quando il commissario tecnico della Nazionale Pozzo, schierò dieci undicesimi del Torino, la posto di Bacigalupo in porta giocò Sentimenti IV ritenuto più bravo del portiere granata sui calci di rigore. Quella partita fu commentata da Niccolò Carosio che disse con orgoglio: “Il Torino è la nostra nazionale”. Quel giorno l’Italia sconfisse 3-2 la quotata Ungheria.