After Hours, la SuperLega di notte
I temi della quarta puntata: la ‘fame’ negli allenamenti, i dettagli che decidono le partite, le ambizioni e l’analisi ai match di giornata con Laurenzano, Buchegger, Dzavoronok, Di Martino e Ortenzi
La consapevolezza di Verona e Grottazzolina, il match tra Trento e Modena e il derby di Milano visto dai protagonisti, il livello della Serie A2 la differenza di ‘fame’ negli allenamenti fra ieri e oggi. Si è parlato di questi e altri temi ad After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi (direttamente da New York e fresco di ingresso nella International Volleyball Hall of Fame), Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 4 sono stati Dragan Travica (Olympiacos), Gabriele Laurenzano (Itas Trentino), Paul Buchegger (Valsa Group Modena), Donovan Džavoronok (Rana Verona), Massimiliano Ortenzi (Yuasa Battery Grottazzolina), Gabriele Di Martino (Mint Vero Volley Monza) e Gabriele Nelli (Emma Villas Siena). In chiusura di puntata è stata mostra una clip di Nicola Salsi (Gas Sales Bluenergy Piacenza).
LE DICHIARAZIONI
Gabriele Laurenzano (Itas Trentino)
QUALCOSA IN PIU’ – Se si vince, si è sempre felici e contenti. Sapevamo che con Modena sarebbe stata una partita difficile, siamo stati bravi a tenerle testa, andando subito avanti. Già dalla parte finale del primo set siamo calati tutti, in battuta e ricezione. Nel terzo e quarto set siamo stati bravissimi, loro sembravano avere la partita in pugno ma nei momenti importanti della partita siamo riusciti a tirar fuori qualcosa in più.
BALASO E GLI ALTRI LIBERI – Ho sempre sognato di giocare in Nazionale, adesso c’è una bella battaglia. Chi vuole arrivare in Nazionale deve lavorare tantissimo, allenarsi bene. Di Fabio mi hanno parlato tutti bene, lo chiamano “Macchina” perché in allenamento si allena al mille per mille sempre. Sono riuscito a vedere come si allena questa estate, mi ha fatto impressione. Non molla niente, anche all’ultimo allenamento della settimana dove sono tutti stanchi: lui sembra quasi un pazzo. Ovviamente se vuoi arrivare lì devi lavorare tanto.
Paul Buchegger (Valsa Group Modena)
IL BIANCO E IL NERO – Contro Trento abbiamo giocato una bella pallavolo. Nel terzo e nel quarto dovevamo essere bravi a chiudere. Ho preso due muri nel terzo, uno nel quarto. Siamo stati bravi sia in battuta, sia in ricezione, li abbiamo messi sotto pressione, ma purtroppo siamo tornati a Modena senza punti in tasca.
IL POCO CHE MANCA – Oggi abbiamo commesso meno errori, stiamo crescendo come squadra ma dobbiamo imparare a gestire meglio alcune situazioni. Ci è mancato poco, ce la siamo giocata, ci rimane l’amaro in bocca.
LA CURA DEI DETTAGLI – Fondamentale l’attenzione, far bene le cose semplici, come sui tocchi a muro. Quando tirano a 130 all’ora è difficile difendere, ma i pallonetti e i tocchi sporchi devi essere pronto a raccoglierli, con il sacrificio di un tuffo, una difesa profonda. A volte si dimentica di mettere attenzione su queste situazioni.
LE AMBIZIONI DI MODENA – È presto, ma ci vedo intorno al quinto o sesto posto. Ma come abbiamo dimostrato con Trento, possiamo giocare bene anche con le big. Il nostro obiettivo è giocarcela con tutti.
L’ATTEGGIAMENTO – Io sono cambiato negli ultimi anni, sono cresciuto come persona e diventato più tranquillo e so come approcciare meglio l’allenamento e dare la spinta un po’ alla squadra. Mi sento ancora giovane, qualcuno dice che sono uno dei più ‘vecchi’. In Nazionale ci sono tanti giovani, vedo che si vogliono divertire, quando le cose non vanno si spegne un po’ la grinta. Diventa forse anche dalla gestione della squadra, così come dalle individualità. Prima forse gli allenatori spingevano tanto, c’era un po’ più di ‘cattiveria’.
Donovan Dzavoronok (Rana Verona)
VERONA AL PRIMO POSTO – Sono contento, abbiamo giocato presto e questo bello perché si va a cena dopo, e abbiamo portato a casa tre punti. Trento e Perugia? La mia squadra la metto sempre al primo posto, credo che possiamo sempre lottare per vincere contro tutti. La SuperLega, come ogni anno, è il campionato più difficile ed equilibrato del mondo. Sulla carta ci sono diverse squadre che possono dire la loro.
LE ESULTANZE DI KEITA – Esulta sempre così, è molto ‘fastidioso’ vederlo sempre. È bello durante la partita, ma quando lo fa contro di te in allenamento… Scherzi a parte, lui è estroverso, esprime così le sue emozioni, alcune squadre lo prendono come un’offesa, ma non si tratta di gesti brutti verso gli avversari.
JENSEN E MOZIC – Jensen ci sta dando una grossa mano, ora che Mozic è ancora sulla via del recupero. Anche lui era rimasto fermo a causa del ginocchio, due anni fa. A muro tocca, batte bene, sbaglia poco in attacco e poi per adesso tutti i palloni vanno a Keita, il resto Jensen lo gestisce molto bene. Poi è positivo, sorridente, anche in allenamento. Mozic si sta allenando da schiacciatore, non so quando rientrerà, ma c’è già.
Massimiliano Ortenzi (Yuasa Battery Grottazzolina)
FINO ALLA FINE – C’eravamo detti che volevamo essere presenti della partita, anche quando era difficile. Contro Verona avevamo mollato un po’ troppo presto. E questo c’è stato da parte di tutti. Chiunque ha giocato, ha fatto il suo con grande sacrificio. È mancato poco nel quinto set, poi lì è questione di dettagli.
TORNARE IN PALESTRA – Torneremo in palestra con un po’ di consapevolezza e con l’idea che abbiamo dall’inizio, fare tutti i punti possibili per salvarci. Ne abbiamo fatto uno in una partita che si era messa male, anche se poi potevamo vincere il quinto. Andiamo a Taranto in emergenza, ma vogliamo prenderci qualcosa anche lì. È un campionato difficile per molti (me compreso), ma dobbiamo imparare che anche quando si prende un punto o due si torna in palestra a lavorare per fare qualcosa di buono anche la settimana successiva.
LIVELLO ALTISSIMO – Forse mi aspettavo meno di riuscire ad avere momenti in cui puoi dire la tua, anche contro squadre molto forti. Invece devo dire che gestendo meglio alcune occasioni potevamo vincere un set e far girare le partite diversamente.
Gabriele Di Martino (Mint Vero Volley Monza)
IL DERBY CONTRO MILANO – Non abbiamo giocato malissimo, abbiamo tenuto sempre per tutto il set, poi nelle fasi finali è calata l’attenzione. A differenza nostra, Milano è stata più unita ed è riuscita a vincere. Ma a prescindere dal risultato, il nostro gioco sta migliorando e anche il nostro sistema muro-difesa.
CACHOPA – È un fenomeno, è fantasioso, si inventa palle che sembrano impossibili da palleggiare, noi centrali dobbiamo sempre stare attenti ed essere sempre pronti. È veramente spettacolare.
PAOLO PORRO – Giocatore che si sta completando, lo ritengo molto esperto. Ha la capacità di guardare anche dall’altra parte della rete che a me piace. Non ti fa capire fino alla fine dove metterà la palla.
Gabriele Nelli (Emma Villas Siena)
L’INTESA CON NEVOT – Abbiamo avuto modo di lavorare, siamo stati sfortunati con gli altri schiacciatori, abbiamo fatto il mese di preparazione sena Randazzo e Patric. L’intesa con Nevot sta crescendo.
IL MURO IN SERIE A2 – Le altezze che ci sono in SuperLega sono molto diverse. In A2 ci sono giocatori buoni, di livello, ma la grande differenza è legata all’altezza del muro.
Dragan Travica (Olympiacos)
L’OLYMPIACOS – Iniziamo sabato il campionato, quest’anno in ritardo soprattutto perché, pur avendo vinto il campionato, siamo alle prese con le qualificazioni alla CEV Champions League. Abbiamo l’ultimo turno la prossima settimana, se passiamo raggiungiamo un grande obiettivo della società. Il campionato è cambiato, ci sono nuovi stranieri e credo che il livello medio si sia alzato, ci sono squadre ben costruite.
ALLENAMENTO E ATTEGGIAMENTO – Gioco da tantissimi anni e da piccolo ho condiviso i miei allenamenti ad alto livello con grandissimi campioni, alcuni parte di quella grandissima squadra di cui faceva parte “Zorro”, poi all’apice della mia carriera coi miei coetanei e alla fine coi più giovani. Mi sono reso conto che l’allenamento si è diversificato. Quando era giovane, era una sfida, c’era grandissima adrenalina e carica agonistica. Col passare degli anni l’ho notata meno, soprattutto nei giovani di adesso, non so se è una questione culturale, generazionale o legata al fatto che si gioca di più, ma sono in pochi a giocare di più.
L’ISPIRAZIONE – Forse Vullo è il giocatore che mi ha fatto ‘innamorare’ del palleggio. Le gambe sono quasi più importanti delle mani. Tutto il dietro le quinte del lavoro del palleggiatore sono le gambe. Essere sempre in equilibrio sotto la palla, avere la spinta sulle palle staccate da rete, cercare di arrivare sotto la palla prima e saltare, ti consente di avere un altro approccio sul pallone e decidere un secondo prima dove palleggiare. La tecnica delle mani è fondamentale, ma quando sei in confidenza quella diventa un automatismo, le mani vanno da sole.
SIMON – Credo sia l’interprete che ricorderemo per sempre in quel ruolo lì. Ha un anticipo ‘alla Birarelli’ ma con una prepotenza fisica che non ricordo di aver visto in nessuno, oltre ad avere un’intelligenza sportiva sopra le righe. È un giocatore che è sempre stato costante, con un carattere vincente in campo, nelle situazioni delicate è il giocatore che fa la differenza, in battuta, in attacco, con una difesa, nell’incitare i compagni. Credo sia uno dei più grandi campioni che la nostra pallavolo abbia mai visto.