After Hours, la SuperLega di notte
Kozamernik, Bottolo, Catania, Orioli, Gironi, Pasquali ospiti della 7a puntata di After Hours. Spazio anche al Fantavolley
La corsa alle prime posizioni, l’avvio della Champions League, l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo arbitrale. Le zampate di Trento e Milano, la crescita di Civitanova, il momento di Taranto e Padova e una finestra sul Fantavolley. Sono stati questi i temi principali di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 7 sono stati Jan Kozamernik (Itas Trentino), Mattia Bottolo (Cucine Lube Civitanova), Damiano Catania (Allianz Milano), Mattia Orioli (Sonepar Padova), Fabrizio Gironi (Gioiella Prisma Taranto), Fabrizio Pasquali (ex arbitro) e Davide Pietroni (Fantavolley).
Jan Kozamernik (Itas Trentino)
IL SUCCESSO SU VERONA – È stata una partita molto tirata. Ma mi piacciono molto queste partite punto a punto. Oggi siamo stati molto tranquilli, abbiamo avuto più pazienza rispetto a loro. Questo ci ha portato alla vittoria. Contro squadre che hanno battitori forti, avere pazienza è fondamentale.
LA FISICITÀ DI VERONA – È una squadra che punta molto sulla fisicità. In alcuni momenti va molto bene, però quando le cose non funzionano non basta la fisicità ma anche la tecnica. Appena iniziano a commettere qualche errore in più, è difficile recuperare, devi fare ace e break e contro squadre come noi, che riceviamo bene, è difficile. La fisicità non porta lontano.
LE RIVALI – Quest’anno sono diverse le squadre che lottano per arrivare in alto. La Lube, rispetto al progetto iniziale, ha fatto vedere anche altro: è una squadra contro la quale non è facile giocare. La stessa Piacenza è una squadra che punta in alto. Anche Verona può far male. E la stessa Modena, con il suo gioco, è molto molto fastidiosa: appena li lasci ricevere meglio diventa difficile fare break.
IL RIENTRO DI RYCHLICKI – Kamil si sta riprendendo. Quando ti ‘scavigli’ non è facile rientrare. Con Verona è partito così così, poi ha preso il ritmo. Deve ritrovare continuità dentro campo, qualche settimana e sarà pronto al cento per cento.
ARBITRI E PROTESTE – Difficile dire come sarà in futuro, quello dell’arbitro è un ruolo che ci porta tranquillità in campo ma anche qualche emozione contraria in caso di errore. Io sono abbastanza tranquillo, cerco di non lamentarmi troppo, ogni tanto devo protestare anch’io, ma lo lascio fare ai capitani.
LE GIOCATE DI MICHIELETTO – È una caratteristica che viene difficilmente allenata, scegli il tipo di colpo che in un determinato momento senti meglio. Lui riesce a gestire le palle alte sulla rete, anche se arrivano lontano verso l’antenna. In quello è abbastanza un “mostro”, riesce a gestire anche palle che non sono precise. Ma queste palle spinte sono molto fastidiose, soprattutto per chi deve murare, ti cambiano tanto il tempo. E spesso quando fischiano fallo sono contento.
Mattia Bottolo (Cucine Lube Civitanova)
IL SUCCESSO SU PIACENZA – Abbiamo centrato quattro vittorie su quattro in casa. Riusciamo a tramutare l’energia che ci arriva dal punto in qualcosa in più per quanto riguarda la qualità del gioco. E questo indipendentemente dagli avversari. Stavolta siamo riusciti a concretizzare quanto di buono espresso nei primi due set a Perugia. È vero che a Piacenza non è entrata la battuta, che era stato un loro elemento fondamentale sinora, ma è stato anche merito nostro. Siamo riusciti a metterli sotto pressione da subito e abbiamo tenuto un ritmo alto fino alla fine.
LA CRESCITA DELLA LUBE – È stata una crescita da inizio stagione, soprattutto nelle ultime tre: prima facevamo una partita buona e una meno. Abbiamo alzato il livello, sin dall’allenamento. Andare 2-0 sopra al PalaBarton non è semplice, come non lo è mettere sotto la capolista in casa. I mezzi ce li abbiamo, abbiamo anche una rosa lunga, certo non è semplice giocare sempre a livelli buoni. Dobbiamo mantenere una costanza e un buon livello ogni giorno.
NIKOLOV E LOEPPKY – Nikolov sta recuperando, ha alzato il ritmo di gioco, non era semplice dopo tre mesi di stop e un’operazione così importante. È stato chiamato in causa prima del previsto e ha risposto bene. Loeppky ha sentito un problema all’addominale, non grave, e si è preferito non forzare la mano.
I PALLONETTI “SPINTI” – Nella riunione degli arbitri internazionali prima delle Olimpiadi, hanno fatto vedere quali pallonetti spinti dovevano essere sanzionati, hanno fatto vedere i pallonetti di Alessandro Michieletto e poi per tutte le Olimpiadi glieli hanno fischiati, mentre altri giocatori hanno fatto anche di peggio. Essere additati come esempio è andato a discapito nostro.
Damiano Catania (Allianz Milano)
STAFORINI PROMOSSO – Abbiamo una rosa lunga, in vista della Champions League il coach ha provato tutti e la risposta è stata fantastica, soprattutto da parte del nostro libero Staforini.
RIMPIANTI – In ogni occasione non sfruttata vorresti fare qualcosa di diverso, anche se con i se e con i ma non si va avanti. Un grande rammarico forse è la partita con Verona, in casa nostra. Potevamo portarla al tie-break e conquistare almeno un punto. Questa fase è importante, si farà anche la griglia per la Coppa Italia. E nel mezzo c’è anche la Champions League, un impegno importantissimo per il quale siamo concentrati.
LE SUPER DIFESE DI CATANIA – Più che talento, è voglia di dimostrare alla squadra che ci sei, far passare il messaggio di non mollare mai, dare sicurezza a tutto il reparto.
ALLENARE LA COPERTURA – Noi ci lavoriamo tanto, il nostro gioco deve passare su qualche rigiocata in più, l’anno scorso l’abbiamo perfezionato alla grande, quest’anno ci stiamo arrivando. Facciamo tantissimi esercizi di coperture, dove c’è bisogno di fare tre coperture normali più due che rimbalzano belle alte fuori dai tre metri. Ogni tanto serve anche capacità di lettura: a volte mi capita l’attaccante sicuro di sé che va a botta sicura e magari mi metto più “sotto” per un rimbalzo un po’ più chiuso.
LA CHAMPIONS LEAGUE – È la prima volta, sia per Milano sia per me. Abbiamo un girone tosto ma possiamo giocarci bene le nostre carte.
Mattia Orioli (Sonepar Padova)
L’AMBIENTE DI RAVENNA – Da quando avevo undici anni lì è stata casa mia, mi sono trovato subito con Bovolenta e con Mancini. Di speciale c’è il gruppo e gli allenatori, che ci hanno aiutato molto a crescere sin dai campionati under.
PADOVA – Abbiamo giocato molto bene, Monza invece è stata un po’ sottotono in qualche fondamentale. Il pubblico ci ha dato una mano.
PLAY/REPLAY – A inizio settimana alleniamo la copertura con il muro finto, oltre a quello degli atleti.
PUNTO DI FORZA – Voglio migliorare in ogni fondamentale, soprattutto la battuta. Mentre la ricezione è al momento uno dei miei fondamentali migliori.
LA DISTRIBUZIONE SECONDO FALASCHI – Al martedì guardiamo i numeri della distribuzione, Falaschi punta ad avere una distribuzione abbastanza equa come si può evincere dai tabellini.
Fabrizio Gironi (Gioiella Prisma Taranto)
CORAZZATA PERUGIA – Nei primi due set abbiamo fatto fatica a carburare, loro ci hanno messo sotto pressione con la battuta e soprattutto il muro. Peccato per il terzo set, c’è tanto rammarico, loro ci hanno concesso qualcosa e noi avremmo dovuto approfittarne. Facendo meglio in qualche circostanza, avremmo potuto portare a casa il terzo set.
PRIMA STAGIONE DA TITOLARE – Stagione importante, ringrazio Taranto che mi ha dato questa opportunità. Stiamo offrendo una bella pallavolo, divertente, c’è un bel gruppo che lavora bene e parla tanto in allenamento.
IL RAPPORTO CON ZIMMERMANN – Mi dà molti consigli, sia dentro sia fuori dal campo, ma mi trovo bene con tutti.
GLI ESERCIZI DI COPERTURA – Utilizziamo anche il muro finto e a volte, nel sei contro sei, negli esercizi di palla alta, adottiamo la regola che prevede punto doppio a seguito di una copertura.
ISHIKAWA PER PLOTNYTSKYI – Abbiamo pensato: “Siamo punto e a capo”. Perugia è una squadra molto lunga, anche se riesci a mettere in difficoltà qualcuno, quello è che entra è altrettanto forte.
Fabrizio Pasquali
CAMBIAMENTI EPOCALI – Sette giornate sono sufficienti per avere un quadro abbastanza esaustivo del livello arbitrale. Oltre alla SuperLega, guardo molte partite di Serie A2 e A3, oltre a quelle femminili. Mi viene da pensare, occupandomi di arbitraggio a 360°, a quanto accaduto alle recenti Olimpiadi di Parigi: ogni giorno controversie sulla pallanuoto, sul pugilato, sulla scherma, sul volley, e così via, perché siamo sempre travolti da questo sentimento di ingiustizia e di frustrazione che nasce da qualcosa che gli arbitri hanno commesso. Pochi riescono a comprendere che il cambiamento epocale condizionato dal cambiamento della tecnologia fa sì che ci sia uno stravolgimento trasversale. Da questo poi dipenderà anche il futuro della figura dell’arbitro, se pensate che studi universitari importanti ipotizzano che attorno al 2040 potrebbe addirittura sparire la figura dell’arbitro.
IL TERZO TOCCO, PALLONETTI O PALLEGGI – Quanto al terzo tocco, la regola del pallonetto è una regola semplicissima: il pallonetto è consentito solo se la palla è colpita nettamente, né fermata né lanciata. La difficoltà è esattamente nel famoso tempo di rilascio (per il quale Michieletto è stato oggetto di discussione alle recenti Olimpiadi). Bisogna valutarlo in modo coerente, deve essere chiaro che il contatto della palla e il rilascio successivo con colpi che vanno dall’alto verso il basso sono comunque fallosi se consideriamo la regola.
SUPERLEGA E ARBITRAGGI – La cosa fondamentale sta nel garantire uniformità nella valutazione di determinati fatti, mi riferisco in particolare i falli di posizione, l’invasione aerea, le palle trattenute. Alcune giocate possono generare emulazione.
Davide Pietroni (Fantavolley)
L’ESPERIENZA DA GIOCATORE – A Segrate ho giocato fra gli altri con Riccardo Sbertoli. Poi ho girato un po’ in Serie B lombarda, prima di approdare in A2 a Cantù, esperienza veramente bella. Ora sono tornato in B e ho modo di seguire altri interessi, come lo studio e il Fantavolley.
IL ‘FANTA’ – È un’esperienza nata, quasi per scherzo, nel 2020 assieme ad alcuni amici. Abbiamo buttato giù un progetto e alla fine siamo riusciti a lanciarlo. Abbiamo realizzato una applicazione mobile, per coinvolgere i fan a un livello più profondo, con una valuta digitale e gli Nft, utilizzando la tecnologia blockchain. Abbiamo voluto introdurre carte collezionabili digitali (alcune Nft), che raffigurano gli atleti della nostra SuperLega, con le quali si può anche giocare. Stiamo valutando di introdurre acquisti ad atleti tramite asta, invece che solo acquisti di pacchetti.
IL FEEDBACK – Sta andando bene, fino allo scorso anno avevamo 6.500 iscritti, come inizio va bene. Abbiamo molte idee in cantiere. La App è usata soprattutto al Nord Italia, ma pian piano si sta diffondendo, anche all’estero.