After Hours, la SuperLega di notte
I temi della terza puntata: la riforma dei calendari estivi, imprese e aspettative, punti pesanti e le reazioni dei giocatori che aiutano gli arbitri
La nuova formula del Mondiale e i relativi impegni delle nazionali, l’importanza di cogliere l’occasione, il peso di ogni punto nella corsa salvezza, le spalle larghe di Boninfante senior (e Papi), l’influenza delle reazioni dei giocatori sulle decisioni degli arbitri ma anche l’occasione colta dal perugino Nicola Cianciotta, la maturità di Filippo Lanza e la scalata di Luca Porro. Sono stati questi alcuni dei temi principali di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi (eccezionalmente da Ney York, dove si appresta a entrare ufficialmente nella Volleyball Hall of Fame), Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 3 sono stati Simone Buti, Angelo Lorenzetti (Sir Susa Vim Perugia), Filippo Lanza (Gioiella Prisma Taranto), Luca Porro (Sonepar Padova), Domenico Pace (Cisterna Volley), Mattia Boninfante (Cucine Lube Civitanova) e gli arbitri Stefano Cesare e Antonella Verrascina.
LE DICHIARAZIONI
Simone Buti (ex pallavolista)
LA RIFORMA DEI CALENDARI ESTIVI – La più grande rivoluzione è che il Mondiale si giocherà ogni due anni e non ogni quattro. E non ci saranno più le qualificazioni alle Olimpiadi, ma conteranno i titoli continentali e il ranking. Ben venga togliere le qualificazioni olimpiche, ma il Mondiale ogni due anni faccio fatica a vederlo come una buona notizia. L’appuntamento perderà di appeal.
LA NAZIONALE – Questi ragazzi ci hanno abituato bene, per cui quando non arrivano a medaglia rimane la delusione. Faccio i complimenti a Luca Porro, a 20 anni quando è stato chiamato in causa l’ha fatto con autorevolezza. L’amarezza è legata soprattutto alla partita con la Francia: il rammarico è non aver opposto troppa resistenza.
OGNI PUNTO È D’ORO – Purtroppo o per fortuna ho vissuto l’emozione di lottare per la salvezza nella mia carriera. Rimanere agganciato a un set potrebbe portarti punti che ti fanno salvare alla fine del campionato. Ogni palla è importante.
Angelo Lorenzetti (Sir Susa Vim Perugia)
LA RIFORMA DEI CALENDARI – Il potere è solo da una parte. La dittatura è un fatto, la rivoluzione è un dovere. Alla base c’è una sincronia di investimenti sui giocatori che fanno lo spettacolo, questo è evidente. Ma le rivoluzioni non si fanno con le parole. La parte del club diventa minimale, più rischiosa e meno divertente.
SU CIANCIOTTA – Si tratta di un ragazzo che ricopre il ruolo di quarto schiacciatore, dove l’apprendimento viene prima del desiderio di giocare. Però c’è del lavoro da fare, nel caso in cui uno dovesse essere chiamato in campo. Nicola l’ha fatto nel modo giusto. A inizio campionato debuttare a Modena non era facile. Ma con l’aiuto di Piccinelli, Plotnytskyi, è stato un po’ più facile. È stato positivo tutto il periodo di preparazione. La prima cosa che vogliono vedere i grandi sotto la patina è la laboriosità. Per questo è entrato facilmente nel gruppo. Lui ha fatto esperienze di buon livello nel club e ottime nelle nazionali giovanili.
LE RIVALI DI PERUGIA – Se c’è equilibrio, vuol dire che la vittoria non è scontata. Qualche sconfitta arriva. L’importante è rimanere sulla strada della crescita e dell’apprendimento durante la Regular Season. Se in ogni squadra ci sono ambienti che condividono questa vision, è bello ed è qualcosa che fa crescere quell’ambiente lì, altrimenti si fa fatica. Secondo me Civitanova e Piacenza, rispetto agli scorsi anni, hanno il vantaggio di essere agevolati a livello di aspettative. Poi c’è Milano, cui viene dato un bonus di matricola da troppo tempo. Si è privata di due buoni giocatori, ne ha preso uno, Louati, altrettanto valido e ha giovani che con quell’allenatore migliorano.
IL RUOLO DI FAVORITI – Può condizionare. Lo scorso anno non ce lo siamo presi, perché non avevamo vinto lo Scudetto. I ruoli sono importanti, poi il concetto di favoriti bisogna saperlo leggere, soprattutto a Perugia: da quanti anni è che Perugia non è favorita?
LA RESPONSABILITÀ – Con un gruppo lavori dal punto di vista tecnico ma anche delle parole. È un gruppo con il quale, dopo un po’ di tempo, ho trovato un buon contatto. Quest’anno devono fare un salto di qualità anche dal punto di vista delle parole scambiate fra di loro. Lo scorso anno ho fatto tutto io, ma quest’anno tocca al gruppo, nella capacità di creare il conflitto produttivo. Se non c’è quello si diventa autoreferenziali.
LANZA E PORRO – Di Luca Porro mi piace il suo colpo secco. Sono due giocatori silenziosi, ma che si fanno sentire nel loro silenzio. Lanza ha avuto un percorso lunghissimo, Porro lo sta iniziando ma da quello che mi dicono i suoi compagni di Nazionale, l’ha iniziato nel modo giusto.
Filippo Lanza (Gioiella Prisma Taranto)
SOLO IL PRIMO SET – Dopo il primo set, Padova ha iniziato a giocare, mentre noi abbiamo concesso molto in battuta e sbagliato molte occasioni. Il secondo e il terzo si sono giocati punto a punto, Padova è stata molto più brava a sfruttare le occasioni che ho avuto. Ma il campionato è ancora lungo.
LA NAZIONALE – Alle Olimpiadi mi è sempre piaciuta in ogni gara. Hanno giocato una pallavolo sempre bella da vedere. Mi sono emozionato, pazienza per il risultato, faccio solo grossi applausi ai ragazzi. Sono ancora giovani, non devono perdere la fiducia in loro stessi.
BONINFANTE – Di esperienza sul campo Dante ne ha tantissima, anche se in SuperLega è il novellino. Poi ha Papi a fianco che gli dà un grande aiuto e ha trovato un gruppo che risponde bene alle sue indicazioni e al suo modo di lavorare in campo. Certo, questa sconfitta dispiace, ma in palestra si lavora molto bene e la piazza di Taranto può offrire molto, è molto calorosa e si aspetta grinta in ogni partita.
ASPETTATIVE E REALTÀ – Il pubblico di Taranto sa bene che ogni set va affrontato con quella mentalità lì, alcuni ragazzi devono capire che strappare ogni punto può fare la differenza quando lotti per la salvezza. L’ambiente si è caricato per la vittoria contro Milano, grazie a una prestazione un po’ fuori da quello che tutti si aspettavano, questo ha creato aspettative più alte rispetto a quello che è il nostro reale livello. La sconfitta di Padova ci farà lavorare molto di più per ottenere altri successi a lungo termine. Il nostro pubblico ce l’abbiamo sempre. Magari è più legato all’evento in sé, come la partita di cartello. La partita con Milano ci ha dato tanta spinta, anche con Padova il pubblico era molto attivo. E sono state create anche situazioni legate a spettacoli, che danno ulteriore appeal. Poi più risultati positivi ci mettiamo, più la striscia continua.
LA MATURITÀ – Rispetto a quando ero giovane, ho una visione d’insieme un po’ diversa. La famiglia è la parte prevalente della mia giornata e lo sport mi dà ancora tanta felicità e divertimento. Il divertimento è la base di quello che faccio. Finché mi diverto, gioco. Quando non mi divertirò più, prenderò una strada diversa.
ZIMMERMANN – È sempre col sorriso, sempre energico, ha sempre una parola giusta e sprona sempre i compagni. Ho grande rispetto per lui e siamo molto amici. Siamo una bella squadra, dobbiamo solo capire come tirare fuori la grinta, ma siamo molto fiduciosi.
Luca Porro (Sonepar Padova)
L’ESTATE A METÀ – È stata un’estate positiva, che ricorderò per sempre. Sono arrivato dove non pensavo di poter arrivare. Partecipare ai Giochi Olimpici è stato un sogno. Non l’abbiamo conclusa come volevamo, ma siamo rimasti lì fino alla fine arrivando alla finale per il terzo posto. Poi, quando si affrontano squadre forti, può capitare di perdere.
L’INTESA CON FALASCHI – Il buon “Fala” rimane il numero uno. Forse sto un po’ faticando in attacco, può succedere. Sto lavorando per crescere e affrontare anche questi bassi. Ieri l’importante era vincere e ci siamo riusciti.
COSA RUBEREBBE A LANZA – Tutto. Se devo scegliere, il carattere che mette in campo, uno come lui aiuta sempre i compagni e fa capire loro che c’è sempre.
“GELOSIA”? NO, GRAZIE – La mia convocazione per le Olimpiadi? Io e Paolo l’abbiamo presa bene, non ci siamo mai messi a confronto. Mio fratello era il primo a essere convinto che sarei andato alle Olimpiadi. Sappiamo che è grazie a ogni membro della famiglia se uno di noi raggiunge un traguardo.
Domenico Pace (Cisterna Volley)
PRIMO ANNO DA TITOLARE – Mi sto trovando assolutamente bene, è un’emozione unica giocare in questo campionato di altissimo livello. Non è facile, il ritmo è alto con quei giocatori che ti trovi contro. Ma le emozioni sono belle, mi piace giocare ogni domenica, non aspetto altro.
13 PUNTI A MURO – C’è sempre rammarico perché ci mancano solo i punti decisivi nei fine set. Stiamo lavorando per quello, forse ci manca l’esperienza, ma ci manca poco per raggiungere buoni livelli di pallavolo.
BARANOVWICZ – Per me è uno dei più grandi giocatori in SuperLega, tuttora. Ci aiuta in ogni partita a livello ci scelte e ci fa fare un salto di qualità durante ogni set.
BALASO O COLACI – Al momento preferisco Balaso, per me è impressionante. Ma Colaci resta un grandissimo libero.
L’ITALIA DEI LIBERI – Forse nasciamo tutti più bassi. Non saprei, siamo in tanti di altissimo livello.
GUILLERMO FALASCA – Mi chiede di prendere più responsabilità possibili in ricezione, più rischi.
Mattia Boninfante (Cucine Lube Civitanova)
IL 3-0 SU MONZA – Forse il risultato è un po’ bugiardo, sono stati set molto equilibrati, che ci hanno visto recuperare a metà set dopo essere partiti dietro
LAGUMDZIJA – Giocando in casa ha una spinta in più. Contro Monza ha giocato molto bene, ci ha dato una bella spinta. È entrato bene in campo, anche nel relazionarsi con noi: ci ha dato fiducia o sicurezza.
IL RAPPORTO CON ORDUNA – Mi sta aiutando, è una grandissima persona e un grandissimo professionista. È molto bello innanzitutto allenarmi con lui, riusciamo a imparare osservandolo. Anche in partita mi ha dato consigli, so come stavano murando loro e su come stavamo andando noi. È un grande palleggiatore e poterlo avere accanto è solo positivo.
LA SFIDA LUBE – Non potevo dire di no, quando la Lube mi ha proposto di venire qui a giocare titolare. Non ci ho pensato due volte, era una proposta troppo bella per poterla rifiutare.
Antonella Verrascina (Arbitro)
QUANDO SI SBAGLIA… – Quando arbitrano male, gli arbitri sono i primi che si autoflagellano. Io ancora di più. Ci riflettiamo, ne parliamo fra di noi e sentiamo altri colleghi: un occhio esterno aiuta sempre tanto. Quando sei coinvolto, non cogli alcune sfumature. E poi bisogna riguardarsi. Lì pensi: ma davvero ho fatto quella cosa?
Stefano Cesare (Arbitro)
TARANTO-PADOVA – Partita intensa, importantissima, se consideriamo che il campionato è diviso in tre gruppi di squadre. Partita difficile per l’importanza e perché ogni situazione può diventare decisiva. Però è stata affascinante e grosse situazioni problematiche non ne abbiamo avute. Antonella è stata molto brava a supporto, lavoriamo di squadra.
SUBITO IN FORMA – Siamo uno sport in continuo divenire, questo è il fascino della pallavolo. Questa fase della stagione è importante anche per tirar via la ruggine. Nella prima partita a due mesi dalle Olimpiadi anche per me qualcosa da limare c’era, ma bisogna partire subito alla grande.
LE REAZIONI DEI GIOCATORI – Non avendo più i giudici e la tecnologia, cerchiamo di cogliere tutti i dettagli necessari, ma non è vero che si prende una decisione in base alla reazione dei giocatori in campo. Nei videocheck si vede che spesso un punto dipende dalla parte finale dell’unghia. Ma devo dire che nel maschile è leggermente più semplice giudicare.