Settantanove anni fa, alla fine della seconda guerra mondiale, vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz dalla 60a armata dall’esercito russo.

Auschwitz è il simbolo dei tanti campi di concentramento sparsi in giro per l’Europa, dove gli ideali non erano giusti ma estremamente crudeli ed imperfetti.

Quel giorno venne chiuso un capitolo tristissimo della storia dell’umanità. Un capitolo costato milioni di vite umane diventate numeri contro i quali scagliare il proprio odio e la propria idiozia. Corpi bruciati, dignità cancellata, condizioni assurde, persecuzioni di ogni genere a persone non considerate tali.

Il 27 gennaio è il simbolo della fine della persecuzione al popolo ebraico. E’ il tempo da non cancellare e da ricordare, è la storia da raccontare alle generazioni che crescono e a quelle che verranno.

Non sappiamo precisamente quanti ebrei siano stati ingiustamente uccisi da altri uomini che ingiustificatamente li odiavano.

Nella Giornata della Memoria il nostro monito a riflettere sulla storia, imparare dalle atrocità del passato e impegnarsi per un mondo migliore.

Il silenzio fa sempre rumore