È tempo di saluti per Stadium alla quinta giornata di ritorno di Serie A3: Matteo Canossa gioca infatti contro Monge-Gerbaudo Savigliano la sua ultima partita davanti al pubblico del PalaSimoncelli prima della partenza per il Belgio (come da accordi con la società presi già a Settembre).
La sfida con Savigliano, come ormai tutte quelle che verranno, è cruciale per continuare a inseguire il sogno salvezza. Gli ospiti si presentano al PalaSimoncelli per quella che ormai è la sesta partita di un gennaio che non ha lasciato respiro ai piemontesi.
Formazione classica per Mirandola, con Dombrovski–Stöhr in posto 4, Canossa–Rustichelli Riccardo al centro, e la diagonale principale dei fratelli Ghelfi, con a chiusura il libero Angiolini.
Sorteggio che offre il primo servizio a Savigliano, e che lascia un leggero scompiglio nella metà campo dei padroni di casa, che si trovano in svantaggio di circa due punti fin dall’apertura del set, finché una serie di errori apre al raddoppio degli avversari, che costringono Coach Pinca a invocare il timeout sul 4-9. Il turno di servizio di Spagnol si interrompe immediatamente, ma i piemontesi riescono a recuperare immediatamente la battuta concedendosi un nuovo raddoppio sul 6-12. La situazione non si sblocca e sul 6-14 è di nuovo timeout per i gialloblù, che sembrano non riuscire ad ingranare contro un sestetto che invece è partito con il coltello tra i denti.
Mirandola fatica in fase di finalizzazione, soffrendo difesa e muro avversari. Il doppio cambio arriva sul 13-20, con Schincaglia per Ghelfi Francesco e Bellei per Giacomo, di modo da girare le linee di attacco. La mossa sembra funzionare, Mirandola segna tre punti di fila e ritrova la fiamma del 16-20. Simeon chiama qui il suo primo discrezionale, rompe il ritmo modenese e torna la carica al venticinquesimo punto, interrotta sul 23-17 da un pallonetto di Bellei, che obbliga poi alla ricezione slash Galaverna e segnando il punto a braccetto con Stöhr. Savigliano è a due punti dalla chiusura e non si fa attendere, chiudendo 25-19 il primo parziale.
Seconda frazione senza variazione in entrambi i 9×9, aperto da un mani out di Spagnol su Dombrovski e pareggiato immediatamente da una pipe di Stöhr. Le fatiche di Stadium iniziano subito, con il centrale Rainero che si fa autore di due muri punto consecutivi, condannando i gialloblù ad un temporaneo -2, riassorbito da un ace dell’opposto mirandolese e da una pipe del compagno teutonico. Il sorpasso arriva sul 5-4 grazie ad un’invasione a muro di Galaverna, seguita da un altro ace del superbomber emiliano. Simeon vede una riduzione del ritmo tra i suoi ranghi, e mette i suoi in cerchio per il primo timeout della frazione. Turno di servizio interrotto, ma il numero 9 non si scoraggia e firma il 7-5 con un mani out, avviando la cavalcata che porta il suo sestetto fino al 9-5. I cuneesi si rifanno sotto e segnano tre punti di fila, arrivando fino al pareggio con un ace di Spagnol sul 10-10. Si apre una fase a contatto ravvicinato tra le due formazioni: nessuna delle due squadre riesce a distanziarsi dall’altra, ed è proprio il sorpasso di Monge-Gerbaudo per 15-16 che dà a Pinca la necessità di una pausa per richiamare all’ordine i suoi. Il timeout fa sbagliare il regista Filippi ed è di nuovo parità a 18, quando un doppio errore saviglianese e un ace di Rustichelli proiettano i gialloblù sul 21-18. Simeon si allarma e chiama il secondo timeout; il cambio palla avviene in ritardo di un’azione, ma i biancazzurri segnano poi due punti in fila, ed è ora il tecnico emiliano a chiamare una pausa. Spagnol manda in rete il servizio, ma da seconda linea gioca il mani out del 23-21 sul tedesco gialloblù. Ghelfi show, due attacchi punto di fila e il secondo set è quello del pareggio al PalaSimoncelli per 25-21.
Terzo parziale che ancora non concede variazioni sul campo. I biancazzurri segnano il primo punto, ma i tre successivi sono ipotecati da Stadium, con Stöhr in gran spolvero da seconda linea. Mirandola firma il raddoppio sul 6-3 con un ace sempre a opera dell’opposto Ghelfi. È innegabile che Stadium si trovi al momento davanti alla miglior formazione mai ospitata dopo il “risveglio” del PalaRaschi, ciononostante riesce a mantenere un buon margine, che si attesta ai quattro punti dell’11-7 sull’avvio del turno di servizio del numero 2 mirandolese. Il coach saviglianese chiama una pausa e legge i patti a Spagnol, che non si fa attendere e costringe a due ricezioni slash e altrettanti punti i suoi avversari prima della doppietta firmata in attacco da Dombrovski che riporta a +4 Mirandola. In questo set i liberi Stadium entrano in tandem, con Angiolini impiegato in ricezione e Rustichelli in difesa. La cavalcata emiliana continua a rilento e ai piemontesi viene concesso il pareggio sul 18, e arriva quindi il momento per Pinca di chiamare la pausa che concede il diciannovesimo punto modenese. La prima formazione a passare il ventesimo punto è quella ospite, ripartita alla carica dopo gli zoppichii di inizio set. Il pareggio arriva a 21 sul turno di battuta di Stöhr, che obbliga mister Simeon a chiamare i suoi a raccolta. Nasari mette a terra il ventiduesimo e Spagnol si prende un ace ma non riesce a replicare. Un errore di Mirandola concede il doppio set point a Savigliano sul 24-22. Un errore al servizio per parte lascia il 2-1 a Savigliano, che prende uno dei tre punti in palio e si mette alla rincorsa degli altri due.
Primo servizio sbagliato nel quarto da Stöhr, che insieme a un ace di Spagnol manda il segnapunti sul 2-0. Dombrovski segna e Scaglioni (che inizia al posto di Canossa) si porta in battuta. Dutto ha altri piani, segna in primo tempo e inizia un turno di servizio eccellente. Sul 2-6 si rende necessario un timeout per Pinca. La cavalcata piemontese sembra implacabile: Stöhr segna il 3-7 ma Spagnol ripristina immediatamente il ritmo, solidificando il vantaggio sulle quattro lunghezze fino al turno di servizio di Rainero che guida il raddoppio 7-14. Andrea Pinca mette i suoi a sedere per recuperare ritmo: Ghelfi marca due ace di fila al videocheck e obbliga Simeon al discrezionale con il punteggio di 11-17. Il terzo servizio non evita però il punto di Monge-Gerbaudo, che si appresta a segnare il ventesimo punto con ancora sette lunghezze da recuperare. Un doppio cambio riporta in campo Schincaglia e Bellei, che continuano a spingere in avanti la formazione dei padroni di casa senza ridurre però il gap creatosi nel cuore del set. Bergesio si presenta con 6 match point tra le mani alla linea dei 9 metri: Simeon sbaglia un attacco e Schincaglia segna due ace. Il vantaggio cuneese è però troppo ampio, e Galaverna chiude con un’imbustata sul muro per 25-20.
L’imbattibilità di Mirandola ha vita breve, cede 3-1 contro i terzi della classifica in una prestazione buona ma altalenante, e in cui un punto avrebbe fatto molto comodo in vista della serie in trasferta contro le corazzate del centro Italia Pineto, Macerata e Fano.