Andata e ritorno: come se fosse un turno di coppa. In realtà, è semplice pre-campionato. Sabato scorso, alla Spes Arena, è andato in scena il primo atto stagionale del derby veneto tra Belluno Volley e Volley Team Club San Donà. E domani, mercoledì 27 (ore 16.30), è previsto il remake a campi invertiti: si gioca, infatti, al Pala Barbazza, dove i rinoceronti torneranno anche all’inizio di novembre per la quarta giornata di campionato.
PRIMO MESE DA BANDA – L’inedito pareggio dello scorso weekend ha dato indicazioni contrastanti, con i bellunesi sempre a condurre, avendo vinto primo e terzo set, ma raggiunti da Giannotti e compagni: «San Donà è una squadra di livello – afferma Gonzalo Martinez -. Abbiamo messo in mostra buoni spunti, ma siamo un po’ mancati nella fase break e non siamo stati particolarmente brillanti in battuta, così come a muro». “Gonzo”, ormai è noto, ha deciso di svestire i panni di libero per indossare quelli di schiacciatore. E si è subito fatto apprezzare per alcuni colpi di rilievo in attacco: «In apparenza – sorride – sembra che ricopra questo ruolo da tanto tempo, mentre è il primo mese in cui agisco da banda. E sono perfettamente consapevole del fatto che ci sia ancora molto da lavorare».
SOGNO – Ignacio alza, Gonzalo schiaccia: non nel salotto di casa, con la palla di gommapiuma come facevano da piccoli, bensì su un parquet di Serie A3, a difesa degli stessi colori. Fino a qualche mese fa, il solo pensiero sarebbe sconfinato nell’utopia: «Per quanto mi riguarda è un sogno che si è realizzato. Ed è bello non solo per me e Nacho, ma per tutta la mia famiglia. Con mio fratello c’è davvero un buon feeling».
MARGINI DI MIGLIORAMENTO – Belluno Volley vuole compiere un ulteriore passo avanti lungo il percorso di avvicinamento al campionato: «Mi trovo in un gruppo affiatato, ci siamo trovati benissimo fin dall’inizio – conclude Martinez -. Anche se, ultimamente, abbiamo sofferto per la mancanza di Reyes. In ogni caso, siamo un collettivo forte e giovane, con tanti margini di miglioramento. Continuiamo così, con l’ottica di sacrificarci sempre in palestra».