L’opposto parmigiano, classe ’97, continuerà a difendere i colori della squadra gialloblù in cui milita già dalla passata stagione e vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista in Serie A3
La WiMORE Salsomaggiore, che nella prossima stagione parteciperà al campionato nazionale di Serie A3 Credem Banca, è lieta di comunicare la conferma dell’opposto Matteo Beltrami, che continuerà a difendere i colori della squadra gialloblù in cui già militava lo scorso anno. Nato il 29 dicembre 1997 a Parma, Beltrami ha mosso i primi passi nel settore giovanile dell’Energy fino a raggiungere la Serie C, sotto la guida del suo futuro allenatore Alberto Raho, prima di spiccare il volo verso l’A2 tra Club Italia, Taviano e Piacenza, dove nel 2018/19 calò il “double” promozione in SuperLega e Coppa Italia. Da lì il trasferimento in B a Busseto poi Garlasco, altro salto di categoria questa volta in A3, e Viadana due stagioni fa, quando incrociò nuovamente la strada di Parma che decise di ingaggiarlo alla prima esperienza in un campionato di Lega. Chiuso con un buonissimo contributo alla causa, nonostante alcuni problemi fisici e la concorrenza di Cuda prima e poi, soprattutto, di Dimitrov, tanto da convincere la società a promuoverlo come titolare in pianta stabile e farne il primo perno della rinnovata WiMORE Salsomaggiore. “Ho deciso di restare perché mi sono trovato molto bene con compagni, staff e società, è una soddisfazione personale rimanere a giocare per il proprio territorio. Ringrazio la dirigenza che mi dà fiducia, sarà una squadra giovane che può migliorare tanto durante l’anno e questo per me rappresenta un grandissimo stimolo”.
Cosa ti lascia in eredità l’ultima stagione?
“In primis il gruppo speciale che si era formato, avevamo un ottimo feeling e riuscivamo a mantenere sempre un livello alto negli allenamenti. E poi la risposta del pubblico mi ha lasciato a bocca aperta. La società, al suo primo anno di Serie A, ha fatto decisamente bene e ci auguriamo di portare anche a Salso quell’atmosfera magica che avevamo creato al PalaRaschi”.
Quanto ti responsabilizza il fatto di essere un punto fermo?
“Sinceramente ora non avverto tanta pressione, sono sicuro e convinto che possiamo migliorare tutti, me compreso. Bisogna allenarsi duramente in settimana, solo così facendo puoi presentarti alla partita tranquillo e consapevole delle tue doti”.
Che effetto ti fa ritrovare coach Raho in panchina?
“Sono passati sette anni dall’ultima volta, è una bellissima sensazione. Già lo scorso anno mi sentivo a casa, ora ancora di più perché lavorerò con il mio allenatore delle giovanili. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ci siamo già parlati appena saputo della sua nomina e spero di potergli dare una grossa mano dentro e fuori dal campo”.