SERIE A3
MONGE-GERBAUDO SAVIGLIANO 2
GEETIT BOLOGNA 3
25-18, 19-25, 22-25, 25-23, 9-15
Savigliano: Gonella (10), Mellano, Bossolasco, Garelli, Gallo, Bosio (15), Ghio (6), Galaverna (22), Rabbia, Bergesio, Vittone (1), Testa, Dutto (12), Manca. All.: Bonifetto
Bologna: Soglia (4), Maretti (13), Bonatesta (2), Venturi, Cogliati (1), Ghezzi, Faiulli (3), Zappalà (1), Marcoionni (8), Spagnol (32), Dalmonte (14), Meer. All.: Asta
CAVALLERMAGGIORE – Tempi duri per la matricola Monge-Gerbaudo, costretta a raschiare il fondo del barile pur di racimolare qualcosa. I tre punti erano d’obbligo, in condizioni normali sarebbero stati alla portata, forse sarebbero arrivati; i biancoblù ne hanno preso 1, non senza aver rischiato (da 17-13 a 22 pari nel quarto parziale ) di lasciare l’intero bottino alla formazione felsinea, alla terza vittoria di fila. Magra consolazione, il sorpasso, per ora, è stato evitato, la Geetit resta sotto sia pure di un solo gradino. Quel punto, appunto: Savigliano sempre quartultimo, a 14.
Il piano gara era chiaro, automatico, scontato potremmo dire: fare bene in battuta e disinnescare l’opposto Spagnol. Nel primo set i padroni di casa – starting six con la diagonale palleggio/opposto formata dal rientrante Vittone e da Bosio, Gonella e Ghio al centro, Galaverna e Dutto di banda, Rabbia libero – lo hanno rispettato: superato un avvio in salita (0-3), hanno azzannato la partita. Un buon Galaverna ha piazzato due ace a distanza ravvicinata innescando la fuga (10-5), Bosio (lui a chiudere il parziale) trovava il mani fuori con una certa facilità, anche al centro e in difesa le cose hanno funzionato. Basti dire che il temutissimo Spagnol è andato palla a terra la prima volta per il 14-8.
E poi? Poi l’inclinazione del piano si è rovesciata. Bologna ha preso le contromisure ed è venuto fuori, anche per demeriti altrui. La ricezione, il punto fragile dell’impianto bolognese, si è fatta più agevole, idem la difesa; il palleggio Faiulli – più lui di Cogliati – ha avuto gioco facile nel rifornire il caricatore di Spagnol, che ha iniziato a scaldare il braccio: avrebbe chiuso con 32 punti (su 63 attacchi, percentuale del 48%), top scorer, premiato anche come MVP. Spagnol coadiuvato dalle bande Dalmonte e Maretti e dal centrale Marcoionni.
Bonifetto ha concesso due gettoni in battuta (in rete) a capitan Bossolasco e, in tutti i set a partire dal secondo, come unico cambio nelle rotazioni ha inserito Garelli. Bossolasco avrebbe potuto giocare solo in seconda linea, Garelli si è allenato col contagocce, di qui la scelta obbligata di riportare Dutto in banda. Aggiungiamo che Ghibaudo era (ed è tuttora) fuori per uno stiramento al polpaccio, che Vittone è stato recuperato all’ultima ora: averla portata al tie-break appare come una mezza impresa. In altre parole: l’angolazione critica merita una riequilibratura.
Al quinto set gli ospiti hanno girato campo sul 5-8 e condotto con piglio più sicuro. Emblematico il match point quale foto della partita e del momento fausto e fortunato della Geetit: sull’ace di Zappalà il video-check non ha sciolto i dubbi se la palla fosse dentro o fuori, l’arbitro ha fatto ripetere la battuta e Zappalà ha sorpreso la ricezione di Rabbia per poi scattare festante, inseguito dai compagni.
Per i vincitori si è trattato del sesto punto dai 9 metri vs 5; bolognesi prevalenti anche alle altre voci: 11 punti a muro vs 7, una ricezione positiva del 61% e perfetta del 42% vs 41 e 29; 1 break point ogni 3.66 battute, ogni 5 per Savigliano.
Coach Bonifetto ha ben chiaro dove bisogna intervenire con urgenza: “Sulla battuta (innocua) e sul secondo tocco (impreciso) dei non palleggiatori. Specie la battuta è il fondamentale che ci sta penalizzando rispetto agli avversari, di chiunque si tratti. Ciononostante, riceviamo nella media del campionato e in difesa teniamo ancora abbastanza”.
Il periodo, però, non agevola rimedi nell’immediato: “Capisco la delusione dell’ambiente per non avere vinto questo scontro diretto, ma voglio ricordare che da un po’ di tempo a questa parte non possiamo allenarci al completo e con regolarità, in quantità e qualità. Non voglio cercare alibi per me o per i giocatori, è un dato di fatto oggettivo. A inizio quarto set il nostro morale era sotto un treno, era facile che sparissimo, invece la squadra ha continuato a lottare”.