Cala il sipario in casa Efficienza Energia con applausi e consensi per tutti i protagonisti che hanno infiammato un’intera stagione sportiva. Il tributo, meritatissimo, non è solo da parte di una platea virtuale sempre appassionata e competente, ma anche di chi è entrato per induzione a condividere l’entusiasmo per le performance dell’Olimpia Sbv.
Da un lato il dissertare più o meno qualificato degli addetti ai lavori (tifosi, ex atleti, dirigenti, potenziali allenatori) che, privati da forme di aggregazione anti pandemiche, hanno virato su messaggi ed opinioni tramite chat monotematiche. Dall’altro lato la curiosità e la forza di attrazione intensa che ha soggiogato un gruppo eterogeneo di curiosi, giovani e cittadini nel sentirsi rappresentati come salentini e galatinesi ad ogni latitudine, da Ragusa a Bergamo, da Napoli a Fermo, da Catania a Roma.
L’impresa sportiva ha ammantato d’orgoglio l’intera cittadinanza, rendendo merito ad attori ed interpreti del percorso di una società pallavolistica entrata in orbita nazionale, con modestia e capacità, proiettando all’attenzione mediatica l’ombelico del Salento: appunto Galatina. Entrare in punta di piedi come matricola nella terza serie nazionale, conquistando 50 punti in 22 gare, pari a 17 vittorie e cinque sconfitte, e comandare la classifica da primatista assoluta per ben 11 giornate consecutive ed altre sei da comprimaria, non è proprio il colpo di fortuna del principiante.
Assicurarsi la partecipazione ai quarti di finale di Coppa Italia di serie A2/A3 e l’accesso ai play off per la promozione in A2, è la sintesi di un lavoro di gruppo che raccordando competenze, capacità organizzative, valori professionali ed amore per la pallavolo ha spinto Olimpia Sbv ad essere il riferimento nel Salento per chi sente il volley come una seconda pelle. Bruciate le intense emozioni vissute in maggior parte con immagini teletrasmesse, cavalcando le onde di un campionato di vertice in un crescendo rossiniano, al termine di questa splendida avventura i parametri psicofisici di atleti e tifosi si sono stabilizzati.
E’rimasta una traccia però: un segno indelebile che diventa storia negli annali del volley ma, soprattutto, memoria di conservazione di esperienze vissute personalmente o in forma collettiva. Quest’impronta nasce da lontano: da un DNA sportivo con il marchio SBV Pallavolo Galatina, rigenerato dalla stessa dirigenza come Salento Best Volley, per poi coniugarsi con Olimpia Galatina nel letto di una tradizione con profonde radici nei valori sociali dello sport. Il gruppo che ha dato prestigio e vanto a Galatina pallavolistica nasce da oculate scelte fatte in estate dalla dirigenza societaria, aggregando un insieme di atleti di spiccata levatura tecnica e di provata esperienza.
L’amalgama e la coralità di gioco non sono un’ovvia conseguenza però. Il lavoro di fusione passa da un’armonizzazione caratteriale di ogni singolo elemento alla compattezza esecutiva di più schemi tattici, che un allenatore deve saper modellare in modo omogeneo. L’aver affidato a mister Stomeo e al suo vice Bray il varo di questa struttura, la cui navigazione in un campionato impegnativo presentava impatti ambientali e tecnici poco accoglienti, è stata una scommessa bifronte vinta da entrambi.
Se poi l’amaro del derby ha strozzato in gola l’urlo della vittoria per un incedere che si avviava ad essere esaltante allora, scomodando Pierpaolo Pasolini ,diremmo:” Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori ?” Senza dubbio, con orgoglio, i nostri cuori. Grazie ragazzi.
Piero de lorentis
Area Comunicazione
Efficienza Energia Galatina