Di Roberto Bonifetto, coach del Monge-Gerbaudo Savigliano, il tratto distintivo è senza dubbio la permanenza da record in una stessa società. Dalla serie D alla Super Lega, trovate un altro allenatore che si appresta a iniziare la stagione numero 12 sulla medesima panchina: ricerca infruttuosa. Da giocatore – opposto nel tempo convertitosi in banda per necessità fisiche, puntualizza lui – Bonifetto ha sempre vestito la maglia del Pinerolo eccetto l’ultimo anno a Busca, una carriera costantemente a cavallo tra B1 e (a metà) B2. A 30 anni si è messo a fare l’allenatore, subito una C maschile (stagione 2002/3) nella sua Pinerolo dove è rimasto 8 stagioni.
Sia da giocatore che da allenatore “Boni” riconosce in Silvano Cristini, anche docente Fipav, il proprio maestro: “Non mi perdonava niente, tra noi erano scintille. Ma è una persona di grande competenza che mi ha insegnato tanto”.
A sua volta marcata è la sua di impronta sul Volley Savigliano, guidato dalla C alla A3 attraverso due promozioni sul campo, l’ultima conquistata con tutte vittorie da tre punti nei play-off: un primato in esclusiva su scala nazionale.
“Definire è limitare”, ammoniva il grande Oscar Wilde, ma certo la correlazione muro-difesa è sempre stata uno dei capisaldi della filosofia bonifettiana, che nel tempo ha affinato la strategia di gara, facendo del Savigliano un cliente indigesto (e ferale) per squadroni sulla carta più attrezzati.
Quella in A3 sarà la sua quarta stagione con Matteo Brignone alias “Brigna” come fidato braccio destro:“L’ho preso a scatola chiusa – racconta divertito -. Mai acquisto al buio fu più azzeccato”. Propiziatore della B&B, Lele Bosio a un’edizione del torneo giovanile di Acqui Terme. Per il divertente retroscena aneddotico si rimanda al profilo di “Brigna”.