Una campagna social senza precedenti per difendere la pallavolo e garantire la sopravvivenza dei Club. Dalle 12 di ieri, mercoledì 18 agosto, A.S. Volley Lube e tutte le altre società della Serie A di volley hanno invaso la rete con un appello per sensibilizzare Governo, CTS e il Ministro della Salute sull’esigenza di aprire i palazzetti a un numero più ampio di tifosi. Poche ore dopo il capitano biancorosso Osmany Juantorena ha ribadito il concetto in un servizio RAI.
“Così il volley muore” è il titolo delle note stampa e dei post per esprimere il dissenso sui limiti del 35% di capienza dei palas. A dare ancora più forza alla protesta è arrivata la partecipazione massiccia di management e tesserati.
Un contributo totale dei giocatori, dirigenti e collaboratori della Cucine Lube Civitanova, che sulle pagine personali di Facebook e Instagram hanno ripreso la locandina (un pallone insanguinato trafitto da un coltello) alimentando la richiesta di aprire al 100% i palas per i tifosi con green card e mascherina onde evitare il collasso delle società e scongiurare che il movimento vada in tilt.
Significative le parole di Osmany Juantorena: “La pallavolo senza il pubblico morirà – l’incipit del capitano -. Non è possibile che nella prossima stagione non si possano riempire i palazzetti. Abbiamo mille protocolli, con tanto di mascherine e green pass. Sarebbe inconcepibile rinunciare ai nostri supporter. Spero che tutto questo possa cambiare e avere un lieto fine”.