Completa il roster della Folgore Massa la conferma di Marcello Miccio: dedizione, professionalità ed entusiasmo al servizio di una maglia che è diventata la sua seconda pelle. Una scalata inarrestabile, dalla C alla Serie A, per scrivere la storia a tinte biancoverdi.
Quanto senti forte la fiducia della società e del mister, per la conferma nel primo, storico campionato di A3?
“Sin dall’inizio il ds Ruggiero ed il mister Esposito hanno voluto fortemente che fossi parte attiva di questo gruppo, perchè potrei essere un asset importante per la nuova squadra che si è venuta a formare. Ovviamente fa piacere sentirsi apprezzato, soprattutto dopo il salto di categoria. Adesso, la vera sfida sarà quella di saper gestire adeguatamente un gruppo di 14 risorse, che hanno grande voglia di dare il proprio contributo”.
Quali sono le tue prime impressioni sul roster allestito?
“Come ogni anno la Folgore punta ad allestire un gruppo giovane, su cui poter lavorare tanto in palestra. Nel roster non abbiamo top player per la categoria, ma le conferme e i nuovi innesti daranno sicuramente filo da torcere anche alle squadre più blasonate”.
Che tipo di campionato attende la squadra, e quanto conterà mantenere i nervi saldi per superare le prevedibili insidie?
“Per la prima volta ci aspetta un campionato diverso dai precedenti. Negli anni passati la Folgore ha sempre allestito una buona squadra con l’obiettivo chiaro di puntare in alto. Invece, adesso ci aspetta un campionato di sofferenze, sacrifici e partite mai scontate che mi auguro ci consentiranno di crescere dal punto di vista mentale”.
Quanto può essere importante ritrovare il calore dei tifosi, per una squadra come la Folgore giovane e ambiziosa?
“Lo abbiamo visto alle Olimpiadi di Tokyo che si sono appena concluse. Lo sport anche senza pubblico è sempre lo stesso sport. Sicuramente il calore dei tifosi può alimentare il fuoco che arde nel cuore di alcuni atleti, ma credo che la base di tutto sia il duro lavoro in palestra. Invece dal punto di vista della visibilità, mi auguro che le istituzioni si diano da fare per autorizzare l’ingresso del pubblico negli stadi e nei palazzetti seguendo adeguate procedure ed effettuando opportuni controlli. Dopo un anno e mezzo di pandemia, le soluzioni ai vari problemi non possono essere più solamente divieti e restrizioni. Le cose devono funzionare secondo regolare adeguate e ponderate”.