Il diciassettenne Mattia, dopo il percorso formativo al Volley Treviso e i successi nelle nazionali giovanili, si confronterà per la prima volta con la Serie A
“Sono fiducioso. Credo che, grazie al lavoro di tutta la squadra, potremo fare un buon campionato. Saremo una squadra giovane e per questo la nostra caratteristica principale dovrà essere l’entusiasmo e la voglia di giocare al massimo ogni pallone”
Quest’anno a Prata si assisterà ad un Boninfante bis. Dante a dirigere la squadra dalla panchina e suo figlio Mattia ad impostare le tattiche di gioco in campo. E’ il giovane palleggiatore, che ha compiuto diciassette anni il 24 giugno, il nome scelto dal DS Luciano Sturam per sostituire lo storico regista Luca Calderan, recentemente ritiratosi dall’attività agonistica. Mattia, 1.90 di esplosività, oltre alle indubbie capacità tecniche, nonostante la giovanissima età ha nel proprio bagaglio diverse esperienze formative che vanno dall’oro europeo conquistato lo scorso anno con la nazionale U18 alle varie finali nazionali alle quali ha preso parte durante il suo percorso col Volley Treviso. Le ultime in ordine di tempo risalgono a queste settimane e hanno portato in dote al regista un bronzo U17 e il riconoscimento di miglior regista della categoria e un argento in U19, ottenuto proprio in questo weekend a Fano, sotto gli occhi dello staff tecnico e dirigenziale Tinet.
La pallavolo è sicuramente una questione di famiglia. E’ stato assolutamente naturale per te seguire le orme di papà Dante?
“La scelta è stata assolutamente naturale, tant’è che i miei genitori non mi hanno mai obbligato. Infatti ho giocato anche a calcio. Ma poi ho deciso di provare a far volare la palla e non ho più smesso. L’esempio di mio padre è sicuramente importante sia per quello che gli ho visto fare in campo sia per il confronto e i consigli che mi da. D’altro canto la vivo come una situazione naturale e non sento il peso del confronto per quello che lui ha fatto”
Ci racconti i tuoi anni a Treviso? Cosa o chi ti rimarrà particolarmente impresso nei tuoi anni di settore giovanile?
“Sono stati 9 anni incredibili perché tra compagni e allenatori ho trovato persone fantastiche. E voglio ringraziarli tutti perché, chi in un modo e chi in un altro, mi ha dato qualcosa che mi porto dentro. E’ stato un percorso fatto di titoli regionali dall’U13 all’ U19 e altrettante finali nazionali”
Adesso il grande salto in Serie A. Cosa ti aspetti da questa prima avventura nella pallavolo dei “grandi”? C’è qualcosa che ti motiva particolarmente o viceversa qualcosa che ti spaventa e ti incuriosisce affrontare?
“Il primo anno di Serie A credo mi aiuterà sicuramente a crescere. Inizialmente sarà necessario abituarsi alla nuova categoria, ma sono fiducioso. Spero che, grazie a tutta la squadra, riusciremo a fare un buon campionato”
Come descriveresti il Mattia giocatore? Qual è la tua caratteristica migliore e quale il difetto sul quale credi sia necessario lavorare maggiormente?
“Mi definirei un giocatore tranquillo. In campo sono calmo e cerco di concentrarmi sulle cose da fare. Come tutti i palleggiatori devo continuare a lavorare molto sulla precisione. Se invece dovessi parlare di un mio punto forte di direi sicuramente la battuta che mi ha dato sempre buoni risultati”
Com è invece il Mattia fuori dalla palestra?
“Studio in un liceo sportivo e quest’anno affronterò il quarto anno. Non ho tantissimo tempo libero, ma quando posso mi piace stare con i miei amici e per rilassarmi gioco con i videogiochi”
Capitolo nazionale. Non fai neanche in tempo a finire le finali nazionali che già sei in ritiro con la nazionale U19 a Camigliatello Silano. Come vedi i prossimi mondiali in Iran?
“Saremo in ritiro fino al primo di agosto. Poi dopo qualche giorno di pausa riprenderemo la preparazione per il mondiale che si svolgerà a Teheran in Iran dal 24 agosto al 2 settembre. Stiamo affrontando il collegiale con entusiasmo e credo che potremo fare bene perché siamo una buona squadra con grande voglia di giocare”
Come ti pare la formazione della nuova Tinet? Quale pensi sarà la vostra caratteristica migliore?
“Sono curioso. Siamo giovani e conosco la maggior parte dei ragazzi. Puntiamo a fare bene e la nostra caratteristica, in quanto squadra giovane, dovrà essere quella di lottare con entusiasmo su ogni pallone