Ci sono persone che lavorano nell’ombra, ma senza le quali non sarebbe possibile accendere la luce.
E ce n’è una, in particolare, che ha lo stesso soprannome del giocatore del secolo: “Lollo”, diminutivo del grande Lorenzo Bernardi.
Ebbene, anche la Da Rold Logistics Belluno ha il suo Lollo: non è un atleta, né un tecnico. Ma è ugualmente importante. Anzi, imprescindibile: il riferimento è a Lorenzo “Lollo” Bianchet. Un factotum. Un rinoceronte della prima ora, se è vero che un tempo giocava («ma solo in categorie minori, al massimo in serie D», tiene a precisare).
Bianchet è un factotum: «Sono presente a tutti gli allenamenti – racconta il diretto interessato -; seguo ogni seduta dall’inizio alla fine. E faccio quel che serve: per esempio, raccolgo i palloni, riempio le borracce. E il giorno della partita, assieme ad altre due persone, sono addetto a montare e settare il video check: in più, affianco l’arbitro in caso di necessità. A proposito di video check, mi dispiace che, la scorsa settimana, si sia verificato un inghippo: uno dei tre server non andava. Ma il problema non dipendeva da noi».
Lorenzo vive il gruppo da dentro: «Rispetto agli anni scorsi, la squadra è salita di livello. Eppure, nonostante un ambiente più professionistico, rimaniamo una grande famiglia, in cui i sorrisi e le risate non mancano mai. Anche i nuovi, arrivati da fuori provincia, si sono subito adattati e inseriti al meglio nel collettivo».
Il volley è una scintilla che accende l’animo di “Lollo”. Da sempre: «Dopo il Covid, quando ho capito che la selezione di serie D non sarebbe stata allestita, ho chiesto se c’era bisogno di un aiuto in prima squadra. Ed eccomi qui. Mi trovo a meraviglia con i ragazzi, molti dei quali sono veri amici. E proprio l’amicizia è uno dei valori che ci hanno permesso di toglierci tante soddisfazioni».
L’ultima, in ordine di tempo, risale a sabato scorso. Al 3-1 con la Vigilar Fano. Al primo successo nel campionato di Serie A3 Credem Banca: «È stato spettacolare – conclude Bianchet -. Un’emozione che ripaga di ogni fatica. Speriamo di viverne ancora tante altre».