La prima edizione del format #campionidacasa volge al termine. A terminare il primo ciclo degli incontri virtuali sulla pagina Instagram @asvolleylube con giocatori e staff della Cucine Lube Civitanova, il preparatore atletico Max Merazzi, che tra varie domande e curiosità ha svelato qualche trucco del mestiere.
Max,raccontaci qualcosa su questo periodo così particolare, dalla partita a porte chiuse agli allenamenti online a distanza.
“È stato un periodo strano, insolito, la nostra vita professionale è cambiata dalla partita rinviata a Monza del primo marzo. Poi la partita dell’8 marzo in casa contro Trento: un big mach in un palazzetto vuoto. Continuavamo ad allenarci, poi si sono interrotti gli allenamenti, proseguivamo in sala pesi con 2 giocatori alla volta con tutte le precauzioni. Successivamente i nostri medici ci hanno bloccato del tutto, abbiamo trasferito un pezzo di sala pesi in ogni casa dei giocatori per fare allenamenti a distanza online. Ad oggi, da quando si è decretato lo stop definitivo, molti giocatori si stanno allenando da casa, chi è fortunato sul terrazzo altrimenti in giardino o dentro l’appartamento. Si prova a stare in forma”
Anche per te un’estate particolare dunque, senza nazionale coreana dove hai lavorato l’anno scorso
“Per questa estate dovevo di nuovo fare un’esperienza con la nazionale femminile coreana, sarei dovuto andare alle Olimpiadi. È saltato tutto, aspetto di ricominciare una nuova stagione agonistica. C’è da uscire da questa situazione straordinaria per ricominciare la vita normale anche dal punto di vista professionale”
Dai tifosi: stai ancora seguendo gli allenamenti coi ragazzi?
“Sì, con alcuni giocatori abbiamo parlato di programmi di lavoro, per non rendere piatto lo stimolo, ogni tanto cambio scheda per fare proposte diverse”
Da un punto di vista atletico, chi è l’atleta più tosto?
“Ho avuto la fortuna di conoscerne parecchi, abbiamo molti top player che oltre ad essere giocatori di pallavolo di primissimo livello sono anche atleti con doti fisiche fuori dal comune. Penso alle gambe eccezionali di Balaso e in passato anche di Grebennikov. Penso all’esplosività dei liberi. È ovvio citare Osmany, eccezionale dal punto di vista coordinativo e tecnico. È esplosivo, salta con facilità, ha il braccio veloce. Simon ha un differenziale di salto estremamente positivo, insolito per giocatori così alti. In passato Cebulj e Taylor Sander, eccezionali saltatori”
Raccontaci una curiosità, sei un runner, un giorno c’è stata una sfida di corsa con Osmany?
“Osmany frequentava un atleta del triathlon molto allenato e forte che si dedicava alla resistenza. Un giorno questo ragazzo ha fatto l’errore clamoroso di sfidare Osmany sui 100 metri, una disciplina di rapidità, se l’avesse sfidato sul chilometro Osmany avrebbe perso anche perché non ha voglia di correre un km (ride). Io venni chiamato in funzione di arbitro, ho visto Osmany fare qualcosa di eccellente: fin dalla partenza si è preso un vantaggio, ha corso in totale scioltezza. Se si fosse allenato al massimo per quella disciplina avrebbe fatto tempi più che dignitosi nonostante la sua altezza”
Raccontaci dello staff Lube che per tradizione va a correre durante le trasferte
“Mi ritengo un influencer per quanto riguarda la corsa: correndo sempre tendo a coinvolgere chi mi sta vicino nello staff. Una delle ultime vittime è il fisioterapista Marco Frontaloni, in passato il secondo allenatore Camperi, rompo le scatole a tutti. È diventato una sorta di rito, la mattina presto il giorno della partita, andiamo a correre ed entro le 8 finiamo così alle 8:30 siamo a colazione con la squadra come niente fosse”
I giocatori di solito si allenano anche a stagione finita?
“Chi fa la nazionale non ha mai la stagione finita, rischia di lavorare 12 mesi su 12. Chi non gioca in nazionale si tiene in forma. Tutti dicono che quello dei giocatori è un lavoro, è vero ma è più che altro una vita: non fai il lavoro del giocatore, devi fare la vita del giocatore. Quindi non puoi vivere 3 mesi senza curarti della condizione fisica per poi farne 9 perché sei pagato come giocatore di pallavolo. In questo i pallavolisti sono professionali, magari riposano per 15 giorni che non fa male ma nel resto del periodo di stop dal campionato lavorano individualmente: è un’esigenza primaria”
Chi è il giocatore più pignolo e preciso negli allenamenti?
“Il più pignolo e preciso è Jiri Kovar, è un talento eccezionale che purtroppo ha avuto grossi infortuni. È diventato maniacale, competente e precisissimo nell’allenarsi. Oltre che ottimo giocatore è un eccellente preparatore fisico. Un altro è Jacopo Massari, estremamente preciso e curato. Sta studiando per laurearsi in scienze motorie quindi magari a fine carriera saremo colleghi”
I giocatori più indisciplinati che hai avuto?
“A questo livello è difficile trovarne. Io chiamo “miracolati” quelli che hanno qualità fisiche eccezionali e riescono a fare tutto con una certa facilità senza doversi impregnare troppo dal punto di vista della preparazione”
Come gestisci il monitoraggio dei tuoi atleti?
“Ci sono tanti strumenti per monitorare carico e condizione fisica. Tramite tre parametri ho il monitoraggio della condizione fisica generale: prendo peso corporeo due volta la settimana e se mi serve la composizione corporea, mi faccio aiutare da Alessandro Marinelli, nostro nutrizionista; misuro il salto verticale per vedere l’elevazione dei giocatori e per misurare la forza esplosiva; in sala pesi valuto i livelli di forza facendo fare esercizi con serie ad esaurimento. Per monitorare il carico valuto il minutaggio di ogni allenamento e quanto saltano i giocatori. Il carico lo tengo anche ad occhio, mi sento abbastanza capace e attento di valutare sia condizione fisica del giocatore che il carico somministrato”
Che tipo di preparazione c’è quando i giocatori giocano ogni 3 giorni, come fanno ad arrivare in forma ad ogni match?
“Devi cercare di tutelare al massimo il recupero, a volte devi essere capace di rinunciare a qualche allenamento per permettere al giocatore di recuperare. Si fa allenamento preventivo sugli anelli deboli: spalle, ginocchia e schiena. Ogni volta tra una partita e l’altra stimoliamo sempre la forza in palestra e facciamo lavoro preventivo”
Il libero e gli altri atleti si differenziano per l’allenamento fisico?
“Devono essere tutti esplosivi, gli altri saltano e accelerano. Il libero fa cose simili: deve partire e frenare. Con loro fai meno lavoro sugli arti superiori quindi meno prevenzione della spalla”
La corsa va fatta a digiuno?
“Sì è un ottimo modo per sfruttare più i grassi che i carboidrati”
Com’è nato il contatto con la nazionale femminile coreana? Ci dici qualcosa sulla giocatrice Kim?
“Conosco bene Lavarini il primo allenatore della nazionale coreana, mi ha chiesto di aiutarlo. Kim è la giocatrice simbolo della Korea, nel suo paese ha una popolarità al pari di Totti o Del Piero in Italia. Qui i nostri top player si muovono tranquillamente, lì Kim fa fatica perché è una star incredibile”
Ti danno da fare più i giocatori o le tue gemelline?
“Le mie gemelline, i giocatori sono molto più disciplinati e facili da gestire”
Qual è la cosa che ti piace di meno da far fare ai giocatori?
“La fase di riscaldamento rischia di diventare monotona, magari sono stanchi, si sono già allenati al mattino. La cosa più difficile è rompere il ghiaccio e iniziare l’allenamento. Secondo me il giocatore soffre anche il video pre-partita (ride)”
Il tuo piatto preferito lombardo e marchigiano?
“Mi piace tantissimo la polenta, di marchigiano il ciauscolo”
Ci sarai anche per la decima stagione consecutiva alla Cucine Lube?
“Spero di sì, mi scade il contratto ma anche negli anni passati abbiamo sempre rinnovato, spero di fare così anche quest’anno”
Dormi disteso nel corridoio del pullman, è vero?
“Il viaggio in pullman è utile per leggere, e mi piace moltissimo, o per dormire. La mia schiena un po’ usurata soffre le trasferte in pullman quindi mi stendo a terra col cuscino e dormo”
Per concludere, Max Merazzi dice: “saluto tutti i tifosi collegati che hanno seguito la diretta, grazie per l’attenzione e la compagnia. Saluto e ringrazio i colleghi che hanno lavorato con me quest’anno, dai dirigenti, la società ai giocatori. Mi mancano tutti, sono orgoglioso di aver lavorato con loro per questa stagione, resta questo senso di incompiuto ma quello che abbiamo vissuto non ce lo toglie nessuno. Saluto anche tutti i tifosi che ci hanno sempre seguito facendoci sentire amati e ben voluti