Appena terminato l’allenamento a distanza con la squadra, Jacopo dice: “Utilizzando un’applicazione riusciamo a collegarci in diretta con tutta la squadra. Abbiamo un po’ di materiale a casa: i manubri, gli elastici, le palle mediche. Grazie a Max Merazzi, il preparatore atletico, ogni giorno riusciamo a fare un programma variegato per toccare tutti i gruppi muscolari”
Passiamo alle domande dei tifosi: a livello di importanza e emozioni, dicci le differenze tra il tuo primo campionato vinto con il Parigi e quello dello scorso anno con la Cucine Lube a Perugia?
“Quello di Parigi è stato sofferto dal punto di vista fisico, condizionato dalla parte finale del campionato in cui ho giocato poco per problemi fisici. L’anno scorso, lo scudetto vinto in Italia aveva una difficoltà molto più elevata. Sono riuscito a dare il mio contributo alla squadra in modo continuativo. Sono riuscito ad instaurare un buon feeling con tutti i compagni quindi, è stata un’emozione completa sia dal punto di vista tecnico che sportivo”
Ti piace abitare a Civitanova?
“Molto, è una città viva. Anche con possibilità culturali, una città di mare atipica, che non si svuota d’inverno, anzi”
Come trascorri il tuo tempo libero?
“Come tutti, cerco di ottimizzare al meglio le giornate. Studio biochimica, vorrei laurearmi entro la fine dell’anno. Leggo, mi tengo in forma e cerco di divertirmi in cucina”
Qual è stato il momento più bello della carriera e con chi ti trovi meglio nella Lube Volley?
“Sicuramente la convocazione in nazionale e la vittoria dello scudetto e Champions League sono i punti più alti che ho raggiunto in carriera. Ho buon rapporto con tutti i compagni, con Stijn D’Hulst compagno di stanza abbiamo instaurato un bel rfeeling. Inoltre con Bruninho e Osmany, ci stuzzichiamo sempre in allenamento”
Sei nato schiacciatore?
“Ho cominciato come centrale fino ai 19 anni. A Piacenza, nel primo anno dell’università sono diventato schiacciatore”
Torneresti all’estero?
“Sì, ci devono essere le condizioni. Noi italiani siamo fortunato sia per la bellezza della nazione che per il livello altissimo del campionato. Però le esperienze all’estero sono importantissime sia dal punto di vista umano che sportivo”
Qual è la tua partita perfetta e invece quella peggiore che hai giocato?
“La peggiore quando giocavo a Parigi, una partita di campionato davvero difficile. La più bella la vittoria a Modena con Città Di Castello, vinta 3 a 0 al Palapanini”
Che progetti hai per il tuo futuro?
“Prima di tutto finire l’università, poi mi piacerebbe specializzarmi in organizzazione per gli eventi sportivi”
Cosa ti piace leggere? Libro preferito?
“Il preferito è un libro del Dalai Lama. Nell’ultimo periodo leggo poco. Sto però leggendo “Fratelli di sangue”, abbastanza impegnativo”
Riesci ad essere sempre pronto quando ti chiamano in campo, qual è il segreto?
“Non sempre mi sono fatto trovare pronto. Entrare non è sempre facile, cerco di farmi trovare pronto mentalmente, dopo un po’ che lo fai ci prendi l’abitudine”
Giri spesso le Marche?
“Ho visitato abbastanza: ho visto i Sibillini, Loreto, Macerata. Mi piacciono le Marche in tutte le sue sfaccettature”
L’allenatore a cui sei più affezionato?
“Non c’è un allenatore che primeggia, ho cercato di prendere il meglio da ognuno. Fefè mi ha dato tanto, è importante saper prendere il meglio da ogni allenatore, questo fa la differenza in ogni stagione”
In quale squadra ti sei trovato meglio in carriera?
“La Cucine Lube Civitanova”
Cosa ti manca più della vita normale al di là della pallavolo?
“Sicuramente andare a trovare la famiglia e gli amici in un contesto normale. Mi manca la possibilità di poter uscire senza pensieri e vivere la quotidianità”
Che rapporto hai con i social?
“Molto tranquillo, li uso come passatempo. Non li utilizzo come lavoro, per pubblicizzare l’immagine. Ho un buon equilibrio”.
Che progetti professionali hai per questa estate?
“Sicuramente un progetto estivo, Emilia Summer Games, un torneo sportivo che sto portando avanti con gli amici. Abbiamo inserito anche diversi sport per disabili. Stiamo cercando di creare un evento che tocchi tutti i contesti, sia sportivi che sociali”
Chi era il tuo idolo da piccolo?
“Ho cominciato a seguire la pallavolo tardi, una delle prime partite era di Treviso, ricordo Samuele Papi. Poi ho avuto la fortuna di giocarci insieme. È un giocatore fenomeno che ti dà la possibilità di seguire le sue capacità”
L’amicizia più forte stretta grazie alla pallavolo?
“Ce ne sono tante, con poche leghi in maniera significativa, sicuramente Bruno e Stijn, poi Matteo Piano, Federico Tosi e altri, non posso nominarli tutti sennò si offendono”
Esordio in serie A? Come ti sei sentito?
“Esordio con Piacenza, stranissimo, al Palapanini. Ricordo che per i primi secondi sembrava tutto ovattato, un’emozione molto forte”
Un saluto ai tifosi? E il tuo rapporto con loro?
“Abbiamo un buon rapporto, Sono sempre schietto, non faccio grandi proclami nei confronti dei tifosi. Do il merito al supporto che danno alle partite, ai loro sacrifici per seguirci. Ci manca sicuramente giocare col loro sostegno. Spero che si possa tornare tutti ad una situazione di normalità. Auguro loro di passare questo periodo in salute che è la cosa più importante”.