Il palleggiatore di Visinale classe 2000, ritorna in gialloblù dopo le esperienze di Treviso, Motta e Portogruaro.
“Giocare con quelli che erano i miei idoli da bambino sarà molto motivante, anche se so di dover imparare molto per restare a questo livello. Ho vissuto il calore del PalaPrata da spettatore e non vedo l’ora di provarlo da giocatore”
Alle volte la vita è come il Monopoli. Si fa esperienza percorrendo tutta la scacchiera ma, alla fine, è sempre bello passare per il “Via”. E’ quello che è successo ad Antonio De Giovanni, giovane palleggiatore classe 2000 e 197 cm di Visinale, partito dalle giovanili di Prata per poi approdare al Volley Treviso e quindi a fare esperienza in Serie B prima con la Pallavolo Motta (promozione in A3) e lo scorso anno con la Pallavolo Portogruaro. Il suo ritorno al PalaPrata è una gradita notizia
Antonio come vivi questo tuo ritorno in gialloblù?
“Ho iniziato a giocare qui quando avevo 12 anni, sotto la guida di Francesco Bongiorno. Poi a 14 anni c’è stato il trasferimento a Treviso dove ho fatto tutte le giovanili. Ritornare qui è bello perché mi da un senso di compiutezza. Tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni li vedo ripagati dal poter misurarmi con la Serie A. Giocare con Calderan piuttosto che Deltchev, che da piccolo ammiravo sugli spalti e che ora saranno miei compagni è una cosa molto motivante. E non ti nascondo che dopo anni di viaggi poter giocare, per di più in serie A, a pochissimi minuti da casa è anche una bella comodità. Ho vissuto il calore del PalaPrata da spettatore e non vedo l’ora di provarlo come giocatore, sperando che ce ne diano la possibilità”
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Spero di imparare il più possibile. So di avere davanti Luca che è un palleggiatore di tutto rispetto e cercherò di cogliere il massimo anche da lui. Dal lato della squadra spero che sia possibile toglierci delle belle soddisfazioni. Non ci sarà l’assillo della retrocessione, ma ci sono in palio due promozioni…”
Che tipo di giocatore è Antonio De Giovanni?
“Uno che vuole sempre vincere. Non mi piace fare fatica per perdere! (ride). E questo è possibile solo se dai sempre il 110% delle tue possibilità”
Punto forte e punto debole del tuo gioco?
“Iniziamo dalle cose sulle quali devo lavorare: è necessario che io migliori nella precisione del palleggio. Mi considero invece abbastanza bravo nel riuscire a smarcare l’attaccante sulle ricezioni positive”
C’è qualche momento pallavolistico che ti è rimasta nel cuore?
“La promozione in Serie A a Motta con 20 vittorie consecutive. Poi c’è stata grande emozione quando sono stato chiamato da Treviso.”
Il tuo sogno?
“Quando ho iniziato a giocare il mio obiettivo era quello di poter calcare un campo di Serie A e in questa stagione mi sarà possibile. Poi credo non si debba mai fermarsi nelle proprie aspirazioni anche mantenendole realistiche. Se sarà possibile in futuro vorrei guidare come primo palleggiatore una squadra di A”
Ci racconti di Antonio fuori dal campo di pallavolo?
“Frequento un corso biennale sulla logistica dei trasporti a Pordenone. Nel tempo libero, a dire la verità tra studio e pallavolo molto poco, sto con gli amici. Mi piace molto ascoltare musica, in particolare il rap sia americano che italiano. Mi piace immergermi nei testi di questi pezzi e capire bene cosa vuol dire l’artista utilizzando determinate parole”