Si riparte. Con un po’ di ruggine (e di timore) addosso forse, ma anche con tanta voglia di giocare, nella speranza di poter tornare presto alla completa normalità. Dopo due settimane senza gare, tra la normale sosta del campionato e il rinvio della scorsa giornata per l’emergenza Coronavirus, la Biscottificio Marini Delta Volley vede finalmente all’orizzonte il prossimo impegno agonistico. Salvo clamorosi colpi di scena, sabato 7 marzo Cuda e compagni calcheranno il taraflex di Prata di Pordenone per il ventesimo turno di Serie A3 Credem Banca. Domani è prevista una Consulta delle società di A3 che dipanerà gli ultimi dubbi, tuttavia, secondo le attuali disposizioni, la gara si dovrebbe giocare a porte aperte (il Friuli non rientra nel novero delle regioni sottoposte a misure restrittive), ma Porto Viro non potrà avere tifosi al seguito.
Un’assenza, quella della torcida nerofucsia, che potrebbe farsi sentire per la Marini Delta, come racconta coach Massimo Zambonin in questa lunga intervista.
Coach Zambonin, sabato finalmente si torna in campo, ma con ogni probabilità non avrete i vostri tifosi a sostenervi. Quanto può incidere questa assenza?
“Nelle ultime trasferte i nostri tifosi si sono fatti sentire parecchio, e sono sicuro che ci avrebbero seguito in massa anche a Prata, dove ci aspetta una gara delicata contro un avversario in grande forma. È un’assenza che certamente ci penalizza, ma potrebbe essere più pesante non avere il pubblico in casa, non poter giocare nel nostro palazzetto pieno come sempre”.
Del resto, le disposizioni emanate dal Governo in questa situazione di emergenza appaiono di assoluto buon senso.
“Sì, e le condivido appieno: la tutela della salute delle persone viene prima di tutto. Ovviamente per chi fa sport ci sono delle indubbie difficoltà perché fermandosi così, nel bel mezzo della stagione, si rischia di perdere il ritmo. Sarà un’incognita un po’ per tutti ricominciare”.
A proposito di assenze, in questa ultima parte di regular season non potrete contare su Turski. Quali sono le sue condizioni?
“Purtroppo Jakub ha subito la frattura composta del perone in allenamento. Nelle prossime settimane si sottoporrà a degli accertamenti radiologici che ci diranno di più, in linea di massima, però, dovremmo riuscire a recuperarlo per la prima gara dei playoff o poco più in là. È un infortunio che non ci voleva, ma il gruppo sta assorbendo bene questa assenza e, nella sfortuna, il prolungamento della sosta ci ha dato una mano”.
Per il resto, la squadra come sta?
“I ragazzi sono pronti, sia a livello fisico che tecnico, gli allenamenti delle ultime settimane hanno dato ottimi riscontri. Abbiamo approfittato delle due settimane di pausa per ricaricare le pile, il nostro preparatore atletico ha fatto un lavoro di prospettiva, non solo per queste ultime partite di regular season, ma anche in vista dei playoff”.
Già, i playoff: un obiettivo quasi raggiunto.
“Ci mancano due punti per la matematica certezza, ma ormai vogliamo anche il primo posto nel girone, che può essere molto importante per la fase successiva”.
Lei quando ha capito che la squadra poteva ambire a un campionato di vertice?
“Sinceramente all’inizio della stagione c’erano diverse incognite, non solo per il nuovo campionato ma anche perché in pre-season non avevamo fatto bene. Strada facendo, però, ci siamo resi conto di essere molto competitivi. Credo che vincere il girone d’andata e partecipare alla Coppa Italia ci abbia dato grande consapevolezza dei nostri mezzi tecnici, fisici e mentali. Dopo la sconfitta di Civitanova, infatti, abbiamo dato il via a un bel filotto di vittorie, che purtroppo si è interrotto a Cisano, dove comunque siamo riusciti a limitare i danni. Siamo cresciuti molto nel girone di ritorno, sia a livello di gioco che di determinazione, e penso che si sia visto sul campo. Ma lavoriamo per migliorare ancora: dovessimo arrivare ai playoff, poi ci aspetterebbe tutta un’altra storia, quasi un altro campionato. Bisognerà alzare ulteriormente l’asticella”.
Che settimane sono queste, con lo spettro dell’epidemia ad aleggiare anche su Porto Viro?
“Un po’ di preoccupazione c’è stata e c’è ancora oggi, ma la società è stata perfetta nel seguire tutte le procedure previste dal Ministero della Salute. Ci sono stati forniti gli adeguati strumenti di prevenzione e gli addetti alla manutenzione dell’impianto hanno fatto un lavoro eccezionale: la struttura è blindata da questo punto di vista. Ovviamente siamo molto attenti ai contatti, ma ad ora nessuno di noi ha contratto il virus, per cui speriamo di uscirne bene”.
Un augurio per il Delta Volley e per tutto il mondo della pallavolo italiana?
“L’augurio più importante e sentito è che questo periodo difficile finisca il prima possibile e che presto tutte le squadre possano giocare a porte aperte, perché senza i tifosi lo sport non è lo stesso. Per quanto riguarda noi, intanto conquistiamo i playoff, poi cerchiamo di tenerci il primato del girone, che sarebbe ampiamente meritato visto il nostro percorso dall’inizio della stagione. Dopo di che, se saremo ai playoff, cercheremo di andare il più avanti possibile. Il sogno è quello di arrivare fino in fondo, ma la strada che dobbiamo percorrere è ancora molto lunga”.