VERONA – Un ospite speciale, per una serata speciale. Andrea Zanotti è stato protagonista, venerdì sera, di una videocall organizzata dalla Polisportiva Gemina Zimella, insieme a Pallavolo Orgiano Volley e Pallavolo Sabbionese, ottavo appuntamento in questo periodo di stop forzato delle attività. Circa quaranta ragazze coinvolte, insieme a tecnici e dirigenti delle società di volley femminile, per una lunga chiacchierata in cui Zanotti ha raccontato la sua esperienza, il suo rapporto con tecnici e compagni, l’emozione dell’esordio e gli ultimi mesi di lockdown. Con tante sorprese, una fra tutte i saluti arrivati dall’amico ed ex compagno Thomas Frigo. Tantissimi i temi trattati, con il centrale gialloblù che ha risposto a tutte le domande, fra dritte tecniche e semplici curiosità, delle giocatrici presenti.
“I primi mesi in SuperLega sono stati duri, ma con l’aiuto dei compagni, soprattutto quelli di ruolo, come Birarelli, ho ingranato. E’ un’esperienza che consiglio a chiunque, un pizzico di fortuna ci vuole, ma va conquistata con l’impegno. L’esordio contro la Lube? Ero parecchio teso, a fine riscaldamento il coach ha detto la formazione e io mi sono trovato a partire titolare, non ci ho capito più nulla. Ho cercato di infrangere la tensione, e sono riuscito a fare un’ottima figura. Il lato positivo di esordire contro una squadra di grandi campioni come Civitanova è che sei per forza molto stimolato. Simòn e Juantorena sono sempre stati miei idoli, soprattutto il primo. Sono soddisfatto dell’anno che ho fatto, nonostante sia finito troppo presto a causa del Coronavirus.
I ricordi delle giovanili? Sicuramente uno dei più belli è la vittoria del Trofeo delle Province contro Venezia, al PalaTrento. La mia prima, grande soddisfazione, eravamo un bellissimo gruppo, tanti di loro sono ancora miei amici.
La situazione Coronavirus? E’ stata pesante, inutile negarlo e io sono fortunato, ho un bel giardino a casa e potevo uscire e prendere un po’ di aria, ma a livello fisico ne abbiamo risentito, nonostante abbiamo trovato un ottimo modo per allenarci in videoconferenza.
In generale, sono piuttosto calmo quando gioco, mi concentro su quello che devo fare senza pensare troppo all’errore. Il muro su Simòn? Non si può descrivere un momento del genere, ho visto la palla cadere e ho pensato che avesse sbagliato lui, non ci credevo. Puoi essere alto o forte quanto vuoi, ma se hai la testa e sai cosa fare puoi fare bene. Poi, essendo un centrale relativamente basso, a me piace l’elevazione come caratteristica, l’esplosività dei movimenti.
Il mio punto forte? Credevo fosse l’attacco, invece ho capito poi che era il muro. Già con le giovanili riuscivo a farlo bene. Mentre il punto debole è la battuta, ho cominciato a tirare flot in salto da pochi anni, e per migliorare mi sono allenato tantissimo, come media avevo una novantina di battute nella sessione mattutina, e un’altra quarantina nel pomeriggio. Un grande lavoro fatto con lo staff tecnico, in particolare con Dario Simoni, che mi ha insegnato tantissimo.