Tornato da circa una settimana in quel di Santa Croce, Damiano Catania, libero campione del Mondo Under19, si è rimesso subito a lavoro. Intervista ricca di spunti per analizzare la persona e l’atleta, quale è Damiano. Un uomo prima di uno sportivo: un ragazzo con voglia e coraggio per raggiungere obiettivi mirati.
In vista del Campionato Mondiale qual è stata la preparazione fisica e psicologica?
“Ci siamo preparati sin da prima del Mondiale ad affrontare partite ravvicinate. Era richiesto il massimo in ogni match e allenamento”.
È risaputo che all’interno dei Mondiali vengano disputate molte gare ravvicinate. Il coach Fanizza come ha affrontato questa situazione?
“Gli impegni sono stati veramente tanti. Ogni cinque allenamenti facevamo riposo e poi riprendevamo, avevamo una mezza giornata di relax. Nel pre-Mondiale facevamo sala pesi la mattina e pomeriggio tecnico. Nelle prime fasi collegiali allenavamo soprattutto la parte fisica”.
Caso nazionale e ripreso anche dalla Gazzetta dello Sport: tutti gli atleti azzurri Under19 in Serie B tranne te e altri 2 giocatori. Come ti spieghi questa situazione?
“Molti dei miei compagni potrebbero fare benissimo in A2. Molte società pensano a prendere giocatori di esperienza invece di virare sulla gioventù. La Serie B è riduttiva per molti ragazzi. Certe volte manca la fiducia nei giovani. Giocare in A2 mi inorgoglisce: i “Lupi” mi hanno dato fiducia, sono fortunato”.
Risultato clamoroso. Credo che ti si riempia il cuore a pensare di essere un Campione del Mondo. Qual è l’emozione che percepisci e che cosa ti eri prefissato prima della manifestazione?
“Sensazione unica. È impensabile far parte della squadra migliore al Mondo in una categoria. È stata una rivincita per me stesso”.
Vittoria che ti cede esperienza. Di cosa farai tesoro e cosa devi migliorare nel tuo ruolo?
“Ogni campionato ti lascia esperienza. Ogni volta si impara qualcosa. C’è da migliorare sempre, non si smette mai di crescere”.
Francesco Rossi – Ufficio Stampa