Nello sport, si sa, contano i numeri. Qualità, competenze e capacità di atleti e allenatori sono sintetizzate in tabelle di cifre e percentuali. E’ così, è assodato, per simpatizzanti o meno dei calcoli matematici. Ci sono dei casi in cui però (e potremmo aggiungere per fortuna) i numeri sono identificativi di speciali stati d’animo. Casi in cui i dati numerici incarnano emozioni e sensazioni che sono facilmente traducibili in parole.
La prima presenza nel campionato di Superlega, ad esempio, associata al numero 1 è l’emblema dell’inizio, dell’avvio di un nuovo percorso. L’1 è il seme che racchiude tutto il potenziale futuro per la crescita. L’1 è la forza propulsiva del germoglio che cresce, si trasforma e migliora continuamente. Forte, determinato, incrollabile e con gli obiettivi chiari in mente, l’ 1 può trasformare i sogni e le idee in realtà. Non si cura degli ostacoli e li affronta con forza battagliera. Oggi questo numero, l’“uno”, sarà cucito sul cuore di quattro giocatori della Tonno Callipo Calabria Volley Vibo Valentia, la società calabrese che nel processo di rigenerazione dei mesi estivi ha volutamente condotto le sue operazioni di mercato per portare per la prima volta in Italia giovani e talentuosi atleti.
I nomi delle matricole giallorosse nel torneo di pallavolo più bello e avvincente del mondo sono: Aboubacar Drame Neto, 25 anni, opposto proveniente dal torneo brasiliano, Barthelemy Chinenyeze, 21 anni, centrale francese, tra i protagonisti dell’ultimo Europeo, Timothee Carle, 24 anni, schiacciatore francese, premiato come miglior giocatore del campionato di provenienza, e Torey Defalco, 22 anni, schiacciatore americano di origini napoletane, che arriva dal College Long Beach.
L’esordio stagionale della formazione guidata dal coach italo argentino Juan Manuel Cichello coinciderà, dunque, col debutto assoluto nel massimo campionato italiano di quattro atleti che hanno fiducia nelle proprie potenzialità e l’intraprendenza per affrontare una nuova avventura che potrebbe essere quella più interessante per la carriera professionale. Aver ottenuto l’opportunità di calcare l’importante palcoscenico della Superlega è già un traguardo, non di poco conto. Per tutti un “sogno realizzato” che nessuno di loro è intenzionato a sciupare. A parte la normale trepidazione e commozione condivisa ognuno vivrà questa esperienza a modo proprio.
“Pregherò e chiederò protezione a Dio per me e per la mia squadra” dice il giocatore carioca Abouba “e mi farò incoraggiare dalle parole della mia famiglia e della mia ragazza a cui telefonerò poco prima della partita”. A precedere il fischio di inizio della gara di oggi pomeriggio che la Tonno Callipo giocherà alla Kioene Arena contro Padova, per la sua giornata dell’esordio stagionale, saranno momenti di grande pathos anche per i due atleti transalpini Carle e Chinenyeze e per lo statunitense Defalco che però confessano di non affidarsi a nessun rituale scaramantico, solo cercheranno la concentrazione e la carica distraendosi per un po’, cuffie alle orecchie per ascoltare la musica preferita.
Il confine tra l’opportunità e la sfida (soprattutto con se stessi) è quasi impercettibile: “Occasione per mostrarsi agli occhi esperti degli addetti ai lavori, ma anche per crescere agonisticamente e caratterialmente e superare i propri limiti” è il pensiero unanime del quartetto degli esordienti con Carle che alza il tiro dicendo “sarà stimolante la competizione e il confronto quando ci troveremo faccia a faccia con le migliori squadre europee e i giocatori più temibili a livello internazionale”.
Nel capitolo delle proprie “prime volte” ognuno ha già annotato qualche episodio e non si astiene dal raccontarlo. Con simpatia Tim ci confida che l’esperienza della prima pizza mangiata in Calabria è stata entusiasmante per il suo palato, mentre Bart ricorda con particolare gioia quando è stato chiamato per la prima volta a giocare in Nazionale: “Era il mio primo anno da professionista, e non avrei mai pensato di arrivare subito fin lì. È stata una sorpresa enorme”.
Accanto alle “new entry”, in squadra ci sarà un veterano del torneo di Serie A, Michele Baranowicz: per lui il numero è a doppia cifra. È un 10 quante le stagioni giocate in Superlega. Un numero che racchiude la completezza di un percorso già compiuto, ma anche la proiezione ad un futuro in cui rinnovarsi e rimettersi in gioco: “In tutti questi anni non ho mai perso l’entusiasmo e la voglia di fare sempre meglio”.
Numeri a parte, il nostro augurio è che possa essere un benevolo inizio per tutti!
UFFICIO COMUNICAZIONE
Rosita Mercatante
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