Ieri sera dalle 18.30 alle 19.30 il capitano e palleggiatore Marco Fabroni insieme allo schiacciatore Andrea Ippolito hanno fatto visita alle giovanili del Pieve Volley, nella palestra Moro Nuova del Foro Boario.
L’occasione è stata preziosa per i giovani sportivi, che hanno potuto conoscere da vicino i professionisti della seria A2 togliendosi anche qualche curiosità. In quell’occasione non li stavano guardando dalle tribune del PalaBigi, ma erano proprio lì accanto per trasmettere la loro esperienza.
«All’inizio erano un po’ in imbarazzo, ma è normale», ha detto Maurizio Bertolini, dirigente del Pieve Volley. «Fabroni e Ippolito sono stati fantastici, li hanno subito messi a loro agio. È stata una bellissima esperienza per loro, credo li aiuterà anche nel futuro».
I giocatori di quattro squadre giovanili (una under14, due under16 e una under18) si sono mischiati tra loro, dividendosi in due gruppi su altrettanti campi. In un primo momento, anche un po’ per stemperare l’imbarazzo, Fabroni e Ippolito hanno osservato alcune azioni di gioco.
In base alle competenze specifiche dei due ospiti, appunto palleggio e attacco, i ragazzi hanno poi analizzato alcune situazioni di gioco specifiche. A quel punto i professionisti sono scesi in campo insieme a loro, per mostrare le tecniche più adeguate e dare consigli precisi.
L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata alle curiosità. Disposti in cerchio, i ragazzi hanno colto l’occasione per fare alcune domande. È stato un momento molto significativo: dopo un primo – e comprensibile – timore, i giovani pallavolisti si sono lasciati andare entrando anche in confidenza con i giocatori di A2.
«Hanno tanta voglia d’imparare – ha detto Ippolito –, è stata un’esperienza davvero stimolante. Incontri come questo servono anche a far capire che l’abilità tecnica si guadagna con gli allenamenti e l’impegno, ed è bello vedere che poi si raggiungono certi risultati. È uno stimolo a non mollare, anche quando si sbaglia la stessa cosa più e più volte».
«Mi ha ricordato quando ho iniziato a giocare nella Lube Macerata», ha detto Fabroni. «Avevo sedici anni ed ero già in una squadra di professionisti, non ho mai fatto un’esperienza come questa alla loro età. Devo dire che oggi mi fa piacere essere ‘il campione’, è sempre bello poter dare l’esempio ai giocatori più giovani».