I suoi punti, i suoi attacchi di palla alta, i suoi muri, sono stati decisivi domenica scorsa per arrivare a conquistare la vittoria contro la Consar Ravenna. Una prestazione solida in tutti i fondamentali che gli ha permesso di ricevere la palma di Mvp (miglior giocatore della partita). Stiamo parlando di Carlos Eduardo Barreto Silva, meglio come conosciuto come “Kadu”, tra i grandi protagonisti del match contro i romagnoli. 18 i punti realizzati (la seconda miglior prestazione in termini realizzativi della stagione), 47% in attacco, 51% di positività in ricezione e 4 muri. Numeri importanti per lo schiacciatore brasiliano, vice-campione del Mondo con la nazionale verdeoro, sempre più al centro dello scacchiere tecnico-tattico di coach Antonio Valentini. Ma, al di là dei numeri da decifrare in termini quantitativi, “Kadu” ha mostrato sicurezza, affidabilità, lucidità in alcuni momenti clou del match dove è stato chiamato a mettere terra palloni importanti nell’economia del match. Come, ad esempio, il punto del 26-25, ai vantaggi nel terzo set, arrivato al termine di una lunghissima ed emozionante azione che ha mandato in visibilio il pubblico presente.
“In questo momento – ha sottolineato Kadu – la mia sensazione è quella di aver fatto qualcosa di buono per il mio gruppo, per la mia squadra. Sono felice di poter aiutare i miei compagni, lo staff, e sono molto soddisfatto per essere riuscito a mantenere la prontezza necessaria in alcune azioni decisive. Dopo una prima parte di stagione non molto positiva per me, spero di continuare a crescere ancora”.
Lo sguardo ora è già proiettato verso la sfida proibitiva in casa della capolista, nonché campione d’Italia in carica, Sir Safety Conad Perugia:
“Perugia è la squadra più forte d’Italia, ma nessuna squadra è invincibile. Proveremo a disputare una buona partita. Il Campionato di quest’anno è ancora più difficile rispetto alle stagioni precedenti e se una squadra non gioca al massimo delle proprie possibilità può succedere di tutto”.
Nella foto, Kadu in attacco supera il muro di Ravenna (foto Sgrò)
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